Come comunicato dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) nel recente rapporto mensile, ad agosto 2024 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato del 3,44%, stabile rispetto a luglio 2024 ed in flessione rispetto al 4,29% di agosto 2023.
Nei primi 11 giorni di questo mese il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,46% (in diminuzione di 54 punti base rispetto al valore massimo registrato ad ottobre 2023), mentre il tasso IRS a 10 anni è stato in media del 2,45% (in diminuzione di 107 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre dello scorso anno).
Nelle settimane più recenti tale tendenza alla diminuzione era proseguita, in previsione delle decisioni che la Banca centrale europea ha poi effettivamente assunto lo scorso 12 settembre.
Decisioni di politica monetaria del 12 settembre 2024:
Tassi di interesse di riferimento della bce:
Il Consiglio direttivo ha deciso di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale di 25 punti base.
Di conseguenza, il tasso sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto al 3,50% ed i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%.
Le modifiche entreranno in vigore a partire dal 18 settembre 2024.
Proiezioni sull’inflazione complessiva e di fondo:
Secondo gli esperti, l’inflazione complessiva dovrebbe essere, in media, del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026, come nelle proiezioni di giugno.
Per quanto riguarda l’inflazione di fondo, le proiezioni per il 2024 e il 2025 sono state riviste leggermente al rialzo, in quanto l’inflazione dei servizi è stata superiore alle attese.
Ci si aspetta, comunque, un rapido calo, dal 2,9% di quest’anno, al 2,3% nel 2025 e al 2,0% nel 2026.
- Inflazione complessiva: rappresenta il tasso di crescita generale dei prezzi al consumo di un paniere di beni e servizi.
Include tutte le categorie di beni, comprese quelle con prezzi più volatili, come i prodotti energetici e alimentari non lavorati.
Dato che questi prodotti possono subire forti variazioni di prezzo a causa di fattori esterni (es. shock sui prezzi del petrolio o cattivi raccolti), l’inflazione complessiva può essere soggetta a fluttuazioni notevoli. - Inflazione di fondo: questa misura esclude dai calcoli i beni e servizi i cui prezzi sono considerati più volatili, come l’energia e i prodotti alimentari non lavorati.
È una misura più stabile e serve a monitorare l’andamento di medio-lungo termine dei prezzi.
È spesso utilizzata dalla Bce per comprendere meglio la dinamica sottostante dell’inflazione e per orientare le decisioni di politica monetaria.
In sintesi, l’inflazione di fondo cerca di fornire un quadro più stabile delle pressioni inflazionistiche di base, mentre l’inflazione complessiva riflette tutti i cambiamenti nei prezzi, inclusi quelli più volatili.
Crescita economica rivista al ribasso:
La Bce prevede, inoltre, che l’economia crescerà del +0,8% nel 2024, del +1,3% nel 2025 e del +1,5% nel 2026.
Si tratta di una leggera revisione al ribasso rispetto alle proiezioni di giugno, principalmente a causa di un contributo più debole della domanda interna nei prossimi trimestri.
Il tasso Euribor a 3 mesi (tasso interbancario utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile) medio rilevato è stato del 3,55% (era del 3,69% a luglio 2024, 3,78% ad agosto 2023), mentre quello Irs a 10 anni (tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso) è stato del 2,50% (2,74% a luglio 2024, 3,17% ad agosto 2023).
Fonte: ABI – 13 settembre 2024
Mutui: aumento dei contratti attivi (+22,3%), esposizione residua di circa 101.000 euro