Abitazioni: diminuzione congiunturale (-0,8%) ma aumento tendenziale (+2,0%) dei prezzi negli annunci di vendita, a settembre 2023

Immagine relativa alla rilevazione dei prezzi negli annunci di vendta delle abitazioni usate

A conclusione del trimestre estivo, i prezzi richiesti negli annunci di vendita delle abitazioni usate segnano un calo dello 0,8%.
Per attestarsi ad un prezzo medio di 1.845 euro/m2, dopo una lunga serie di moderati rialzi che si sono susseguiti nell’anno in corso.

I dati elaborati dall’Ufficio Studi del noto portale immobiliare “Idealista”, evidenziano invece un incremento su base annua del 2%.
Il Comune di Roma, secondo queste rilevazioni, ha avuto una richiesta media di 2.998 euro/m2, con una diminuzione dello 0,1% rispetto ad agosto e dello 0,4% nei confronti di settembre 2022.


Capoluoghi:
Nonostante il ribasso tendenziale, i capoluoghi in aumento sono 57 contro i 46 che subiscono dei cali, mentre quattro sono i centri che non hanno subito variazioni.
Tra questi Milano, l’unico dei grandi mercati con prezzi di richiesta invariati rispetto a tre mesi fa.

I maggiori aumenti del trimestre si concentrano a L’Aquila (7,5%), Frosinone (5,6%) e Cremona (3,8%).
Rialzi sopra il 3% anche per Cuneo e Isernia (3,6% entrambe).
Di contro, ribassi più marcati spettano a Potenza (-5,6%), Trento (-3,9 %), Agrigento (-3,5%) e Fermo (-3,0%).

Passando ai principali grandi mercati, si segnalano gli aumenti di Palermo (2,7%), Napoli (1,7%) e Torino (0,8%).
Come anticipato, Milano è stabile, mentre Roma (-0,2%) e Bologna (-1,2%) sono in calo dopo il trimestre estivo.

Sul fronte dei prezzi, Milano (4.984 euro/m2) è la più cara, davanti a Bolzano (4.500 euro/m2), Venezia (4.412 euro/m2) e Firenze (4.107 euro/m2).
Prezzi superiori alla media nazionale di 1.845 euro/m2 si rilevano in altri 40 capoluoghi, dai 3.482 euro/m2 di Bologna a scendere sino ai 1.846 euro/m2 di Reggio Emilia.
Nella parte bassa della graduatoria, la città più economica è Biella (720 euro/m²), che precede Caltanissetta e Ragusa, rispettivamente con un prezzo medio di 724 e 743 euro/m2.


Regioni:
L’Italia risulta equamente divisa tra 9 regioni che crescono e 9 che invece subiscono dei cali, mentre 2 (Abruzzo e Valle d’Aosta) rimangono invariati rispetto a tre mesi fa.
Molise (2,7%), Trentino-Alto Adige (2,2%) e Veneto (1,4%) guidano i mercati in crescita.
All’opposto, Lazio (-2,2%), Campania (-1,9%) ed Emilia-Romagna (-0,8%), segnano le contrazioni maggiori.

Il Trentino-Alto Adige (2.898 euro/m2) guida la graduatoria dei prezzi regionali, davanti a La Valle d’Aosta (2.615 euro/m2), e Liguria (2.502 euro/m2).
Prezzi sopra la media nazionale di 1.845 euro/m2 anche in Toscana (2.380 euro/m2), Lombardia (2.146 euro/m2) e Lazio (2.140 euro/m2).
Mentre, Le regioni più economiche, dove intraprendere l’acquisto di un immobile, sono Molise e Calabria, le uniche due regioni italiane con prezzi inferiori ai 1.000 euro/m2, rispettivamente con 884 e 909 euro/m2.


Province:
L’andamento dei mercati provinciali ripercorre quello dei capoluoghi, con 56 le aree che hanno chiuso questo trimestre in rialzo, contro 46 mercati in calo.
Vercelli (5%), Belluno (4,9%) e Cremona (3,7%), hanno evidenziato i maggiori rimbalzi dei prezzi dopo il periodo estivo.
Di contro, i ribassi maggiori spettano a Bologna (-3,6%), Grosseto (-3,2%) ed Oristano (-2,8%).

Bolzano (4.445 euro/m2) guida la classifica delle province con i prezzi delle case più elevati, seguita da Milano (3.360 euro/m2), Savona (3.115 euro/m2) e Lucca (3.333 euro/m2).
Nella parte più bassa della graduatoria troviamo Biella (613 euro/m2), davanti a Caltanissetta e Isernia, con 680 e 682 euro/m2.


Secondo Vincenzo de Tommaso, responsabile Ufficio Studi di idealista:

“La crescita dei prezzi di richiesta delle abitazioni si sta raffreddando, dopo che l’aumento costante dei tassi d’interesse ha reso gli acquirenti più riflessivi, avendo gradualmente perso potere d’acquisto in questi mesi.

Particolarmente colpito il mercato di sostituzione mentre chi cerca casa “per bisogno” rivede i propri piani, rinuncia a qualche metro quadro o si sposta in zone più periferiche, ma non rinuncia all’acquisto.
Opportunità per gli investitori (anche stranieri) invece, che potrebbero approfittare di questo momento del mercato per strappare maggiori sconti al momento della compravendita, il che potrebbe rappresentare una buona notizia per chi cerca di acquistare una casa senza dover chiedere un mutuo.

Per i prossimi 3-6 mesi prevediamo una stabilizzazione o comunque una crescita più lenta dei prezzi nei centri o nelle zone di maggiore domanda abitativa e cali nel resto delle aree del paese dove la richiesta era già debole.
Ad ogni modo, si andrà verso un sostanziale riequilibrio tra domanda e offerta abitativa, dopo i rapidi cambiamenti del mercato del periodo post pandemico”.


Fonte: idealista.it – 2 ottobre 2023