Abitazioni: ulteriore diminuzione della sostenibilità delle spese relative alla locazione, nel secondo trimestre 2024

Immagine di una giovane coppia preoccupata dalla minora sostenibilità delle spese relative alla locazione e all'acquisto di un'abitazione

Secondo una recente analisi condotta dal portale immobiliare Idealista, la quota del reddito familiare da destinare al pagamento del canone di locazione di un’abitazione è aumentata del +2,6%, passando dal 27,5% del secondo trimestre del 2023, al 30,1% dello stesso periodo del 2024.

Per quanto riguarda l’acquisto, invece, l’indice è rimasto stabile al 19,5%, invariato quindi rispetto all’anno precedente.

Lo studio ha preso come riferimento il costo degli appartamenti “trilocale” ed ha fotografato l’impegno economico richiesto, come indicatore per valutare la sostenibilità della spesa relativa.
Tale indice è stato definito “tasso di sforzo“.


Sostenibilità dell’acquisto:

Nel secondo trimestre del 2024, in 34 capoluoghi italiani il tasso di sforzo per l’acquisto di una casa ha superato la media nazionale del 19,5%.
Tuttavia, solo in cinque di questi casi il carico finanziario per un trilocale ha oltrepassato la soglia critica di un terzo del reddito familiare raccomandata dagli esperti.

Le città con i valori più elevati sono Venezia (39,5%), Milano (35,8%), Bolzano (35,1%), Napoli (34,6%) e Rimini (33,3%).
Roma, con il 28%, si posiziona al nono posto.

Aosta rispetta la media nazionale del 19,5%, mentre le altre 71 città capoluogo registrano valori inferiori, dal 19,3% di Lecco fino al 6,6% di Biella, che ha il tasso di sforzo più basso in Italia.


Variazioni annuali del “tasso di sforzo” nei Capoluoghi:
Rispetto all’anno precedente, il tasso di sforzo per l’acquisto di case è aumentato in 49 dei 107 capoluoghi.
Gli incrementi più significativi si sono registrati a Vicenza e Verbania (+2,7%), Napoli (+2,4%), Trieste (+2,3%) e Pordenone (+2%).
Altri aumenti variano dal +1,8% di Macerata al +0,1% di Frosinone e Reggio Calabria.

A Torino e Ancona, il tasso è rimasto stabile rispetto al 2023.


Capoluoghi con una diminuzione del tasso di sforzo:
In controtendenza, Roma ha visto una riduzione del tasso di sforzo del -1,1%, e Milano del -3,7%.
Altri 53 capoluoghi hanno registrato cali, con Bolzano che ha segnato la variazione più significativa (-7,1%).


La situazione nelle Province:
A livello provinciale, Bolzano presenta il tasso di sforzo più elevato (38,9%), seguita da Imperia (34,7%), Savona (34,3%) e Rimini (33%).
In altre 33 province, il tasso di sforzo supera la media nazionale del 19,5%, con Napoli (29,6%), Venezia (26,9%), Milano (26,5%), Firenze (25,2%) e Roma (25%) che richiedono un impegno economico maggiore.

In contrasto, 69 province registrano un tasso di sforzo inferiore alla media nazionale, variando dal 19,4% di Caserta al 5,1% di Biella, il valore più basso in Italia.


Sostenibilità della locazione:

Massa registra la percentuale più alta di reddito familiare destinata all’affitto, con un 46,6%.
Anche altre città come Venezia (41,8%), Napoli (41,2%), Milano (38,9%), Firenze (37,7%) e Roma (37,3%) superano la soglia di un terzo del reddito familiare destinato alla casa.
Altri mercati rilevanti includono Como (35,9%), Vicenza (34,1%), Verbania (34%) e Rimini (31,7%), tutti sopra la media del periodo.


Capoluoghi più sostenibili:
In alcuni capoluoghi, il tasso di sforzo per la locazione è inferiore alla media nazionale, con percentuali che vanno dal 29,6% di Latina al 13,1% di Biella e Terni, risultando le città più economiche in rapporto al reddito degli inquilini.


Incrementi nei costi di locazione:
Durante il secondo trimestre, la maggior parte delle città monitorate ha registrato aumenti del tasso di sforzo per l’affitto.
Questi incrementi variano dal +9,8% di Vicenza al +0,4% di Foggia.
Tra le città con i maggiori aumenti si trovano Napoli (+7,3%), Trieste (+5,6%), Firenze (+5,1%) e Cagliari (+4,9%).

Altri 13 capoluoghi hanno superato la media nazionale degli aumenti, fissata al +2,6% annuo, tra cui Bari (+4,2%), Roma (+3,7%) e Genova e Catania (entrambe con un aumento del +3%).


Città con una diminuzione del tasso di sforzo:
In controtendenza, Milano ha registrato una riduzione del tasso di sforzo per l’affitto del -1,5%.
Altre 30 città, tra cui Venezia (-2,8%) e Bologna (-1,7%), hanno mostrato una diminuzione.
Le riduzioni più significative si sono verificate a Messina (-5,1%), Bolzano (-7,6%) e Massa (-8,4%).


Province con maggiore sforzo economico:
In totale, sono 23 le province in cui i canoni di locazione superano il 30,1% del reddito familiare, la media nazionale presa a riferimento dallo studio.
Ravenna e Rimini, entrambe con un tasso di sforzo del 59,4%, seguite da Lucca con il 54,9%, sono le province dove le famiglie devono affrontare il maggior impegno economico per affittare un immobile.
Milano si posiziona al sesto posto con il 43,7%, mentre Roma è all’ottavo con il 38,5%.


Province con minori tassi di sforzo:
Al contrario, Biella (13%), Alessandria (13,6%) e Terni (13,8%) sono le province con i tassi di sforzo più bassi tra quelle analizzate, indicando un minor carico economico per la locazione rispetto alla media nazionale.


Fonte: Idealista – 24 luglio 2024

Abitazioni: diminuisce la sostenibilità della spesa relativa all’acquisto e alla locazione, nel primo trimestre 2024