Nell’indagine “Regional Bank Lending Survey” condotta dalle Filiali regionali della Banca D’Italia su un campione di 244 banche, emerge come nel secondo semestre del 2023 la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni sia fortemente diminuita in tutte le aree del Paese.
Inoltre, i criteri di offerta si sono lievemente irrigiditi in tutte le ripartizioni geografiche, la durata media dei mutui erogati nel 2023 è ulteriormente aumentata ed è diminuito il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell’immobile.
Nel primo semestre dell’anno in corso le banche si attendono un ulteriore calo della domanda di mutui, con prevedibile invariabilità dei criteri di offerta applicati sui mutui.
Le caratteristiche dei mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni:
Riduzione del Loan To Value (LTV-O): secondo le indicazioni delle banche partecipanti alla rilevazione, nei mutui erogati nel 2023 il rapporto tra l’ammontare del finanziamento e il valore dell’immobile posto a garanzia al momento della concessione (LTV-O, Loan To Value at origination) è diminuito al di sotto del 70% (oltre il -2%, rispetto all’anno precedente).
Aumento della durata media: la durata media dei nuovi mutui, invece, ha continuato ad aumentare, raggiungendo i 25 anni.
L’incremento particolarmente marcato della durata nel biennio 2022-23, può in parte riflettere l’esigenza delle famiglie di mantenere rate di rimborso sostenibili, in un contesto caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse e dall’ulteriore crescita dei prezzi degli immobili residenziali.
Incremento dei mutui a lungo termine: nel 2023 la quota di mutui con scadenza pari o superiore ai 30 anni è aumentata al 46% (dal 42,1% del 2022), mentre è diminuita l’incidenza di mutui con LTV-O superiore all’80% (17,4%, rispetto al 21,8% del 2022).
Circa un terzo delle nuove erogazioni offre flessibilità nei rimborsi, ma questa percentuale rimane inferiore ai livelli pre-pandemia.
Maggiore flessibilità nei rimborsi: quasi un terzo delle nuove erogazioni ha previsto forme di flessibilità nei rimborsi, quali la possibilità di estendere la durata del periodo di ammortamento o di sospendere temporaneamente i pagamenti.
L’incidenza di questa tipologia di finanziamenti è tornata ad aumentare rispetto all’anno precedente, ma continua a essere inferiore a quanto rilevato negli anni più recenti (tra il 2016 e il 2021, è stata in media prossima al 40%).
Crescita delle polizze assicurative aggiuntive: circa il 34% dei nuovi finanziamenti è stato assistito da polizze assicurative, aggiuntive rispetto a quelle obbligatorie sull’immobile ipotecato, una quota in aumento del +7% rispetto al 2022.
Riallocazione della domanda finanziaria da parte delle famiglie:
Spostamento verso strumenti più remunerativi: nel 2023 vi è stata una riallocazione della domanda di strumenti finanziari da parte delle famiglie, che si è spostata dai depositi bancari verso strumenti più remunerativi.
Il processo, particolarmente intenso nella prima parte dell’anno, è risultato più accentuato nel Centro e nel Nord Ovest del Paese.
I risparmiatori hanno accresciuto soprattutto gli investimenti in titoli di Stato, obbligazioni bancarie e quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, ovvero strumenti finanziari che raccolgono capitali da più investitori per investirli collettivamente in diverse tipologie di attività finanziarie, come azioni, obbligazioni, immobili, ecc.).
Fonte: BANCA D’ITALIA – 29 luglio 2024