BANCA D’ITALIA: prevedibile diminuzione del numero di compravendite nel primo semestre del 2020


Dopo la tenuta delle compravendite sino alla fine dello scorso anno, anche il mercato immobiliare ha risentito della diffusione dell’epidemia di Covid-19.
Secondo le elaborazioni di Banca d’Italia, su un ampio insieme di dati relativi agli annunci di vendita di abitazioni sulla piattaforma digitale Immobiliare.it, tra il 9 e il 30 marzo si sono fortemente ridotti sia i flussi di offerte di case in ingresso e in uscita dal mercato, sia l’attività di ricerca online da parte dei potenziali acquirenti.

Tali informazioni prefigurano una significativa contrazione nei volumi di compravendite nella prima metà dell’anno in corso; non si osservano ancora effetti di rilievo sulle quotazioni.
In marzo sono lievemente peggiorate le valutazioni delle imprese rilevate nell’indagine dell’Istat sul clima difiducia nel comparto delle costruzioni, specie nella componente prospettica.

E ancora: una caduta del Pil di 5 punti percentuali nei primi tre mesi del 2020, un crollo della produzione industriale del 15% in marzo e di circa il 6% nella media del primo trimestre.
Sono le altre stime fornite dall’ultimo bollettino economico della Banca d’Italia che misura le “significative ripercussioni” sull’attività economica della diffusione dell’epidemia di coronavirus.

Le misure adottate per farvi fronte – spiega Bankitalia – avranno “un forte impatto negativo sull’attività economica nei primi tre mesi dell’anno, particolarmente marcato nel settore dei servizi”.
E il protrarsi delle norme di contenimento “comporterà verosimilmente una contrazione del prodotto anche nel secondo trimestre, che dovrebbe essere seguita da un recupero nella seconda parte dell’anno”.

Ogni settimana di lockdown infatti, sottolinea via Nazionale, ci “costa” lo 0,5% del Pil.
Per l’intero anno 2020 il Pil italiano dovrebbe contrarsi del 6%: una tale stima, rileva Bankitalia, “sarebbe coerente con l’ipotesi di un rapido ritorno, nella seconda parte dell’anno, verso i precedenti livelli di produzione”.

Nel Bollettino economico, viene sottolineato che contrazioni più rilevanti – come ad esempio il -9% stimato dall’Fmi – “potrebbero verificarsi in uno scenario in cui si aggravassero gli sviluppi nell’economia internazionale, anche alla luce dell’evoluzione negli Stati Uniti, e nell’ipotesi di effetti piu’ prolungati sulla fiducia e i redditi dei consumatori e sull’attivita’ nei settori del commercio, del turismo e dei viaggi”.

Ma il quadro tracciato da Bankitalia non è solo a tinte fosche: indubbiamente, il coronavirus ha trascinato l’Italia in una situazione di crisi che peraltro “ha colpito il sistema produttivo quando era già in atto un rallentamento dell’attività economica e in presenza di un alto debito pubblico”.

Ma si rileva anche che i fondamentali sono migliori rispetto alla grave crisi precedente, quella del 2008.
Anche le famiglie affrontano l’attuale congiuntura “con una solidità finanziaria maggiore rispetto a quella che aveva alla vigilia della crisi del debito sovrano” ma sono colpite da una profonda sfiducia alimentata dal clima di incertezza.


Fonte: BANCA D’ITALIA | Eurosistema – Bollettino Economico 2/2020 di Aprile