
Il settore immobiliare e l’accesso al credito, sono indicatori cruciali del benessere economico di un Paese o di un’area economica più ampia.
L’ultima Consumer Expectations Survey (CES) della Banca Centrale Europea ha recentemente offerto uno sguardo approfondito su queste dinamiche, fornendo dati preziosi per interpretare il relativo mercato.
Questo indagine mensile, condotta su circa 19.000 consumatori in 11 paesi dell’eurozona, raccoglie dati sulle aspettative relative ai prezzi delle case, i tassi dei mutui e la facilità di accesso al credito.
Fornendo una fotografia dettagliata e aggregata, delle percezioni da parte delle famiglie.
I Paesi interessati sono Belgio, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia.
Aspettative sui prezzi delle case: una crescita stabile
Le aspettative dei consumatori sulla crescita dei prezzi delle abitazioni, per i prossimi 12 mesi, si confermano stabili, con una previsione di aumento medio del +3,2%.
Tuttavia, i dati rivelano percezioni diverse a seconda della fascia di reddito, con differenze significative:
- Le famiglie nel quintile di reddito più basso, si aspettano la crescita più alta (+3,5%).
- Quelle nel quintile di reddito più alto, prevedono un aumento più contenuto, del +3,1%.
Questa divergenza, suggerisce che l’impatto delle condizioni di mercato viene percepito in modo diverso, a seconda della propria situazione finanziaria.
Tassi sui mutui: una prospettiva in miglioramento
Sul fronte dei finanziamenti, emerge una notizia positiva.
Le aspettative sui tassi di interesse dei mutui, per i prossimi 12 mesi, mostrano un leggero calo, attestandosi in media al 4,4%.
Anche in questo caso, la percezione varia con il reddito:
- I nuclei con i redditi più bassi, prevedono i tassi più alti (intorno al 4,9%).
- Le famiglie con i redditi più alti, si aspettano invece i tassi più bassi (4,1%).
Nonostante un trend generale al ribasso, chi ha meno risorse economiche continua a percepire un onere finanziario maggiore.
Accesso al credito: si allenta la stretta
Un altro segnale incoraggiante riguarda la percezione dell’accesso al credito.
La percentuale di famiglie che ha segnalato un inasprimento delle condizioni per ottenere un finanziamento, negli ultimi 12 mesi, è diminuita.
Allo stesso modo, sono calate anche le attese di una futura stretta creditizia.
Questo indica un miglioramento generale della fiducia, un fattore che può stimolare la domanda e sostenere l’economia.
Fonte: BCE – 1 luglio 2025
BCE: studio relativo ai rischi e alla sostenibilità dei mutui, per le famiglie europee