
Il Consiglio direttivo ha deciso di abbassare, per la quinta volta da giugno 2024, di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Banca Centrale Europea.
Di conseguenza, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale, saranno ridotti rispettivamente al 2,75%, al 2,90% e al 3,15%, con effetto dal 5 febbraio 2025.
Christine Lagarde, Presidente della BCE, ha aggiunto inoltre che il processo di disinflazione è sulla buona strada e, nonostante abbia registrato un aumento previsto a dicembre rispetto al mese precedente, dovrebbe condurre all’obiettivo del 2% nel corso del 2025.
I recenti tagli dei tassi d’interesse stanno gradualmente rendendo meno costosi i nuovi prestiti ma, allo stesso tempo, le condizioni di finanziamento continuano a essere restrittive.
Sebbene i tagli dei tassi di interesse stiano gradualmente rendendo meno costoso il nuovo indebitamento, infatti, le condizioni di finanziamento restano restrittive a causa della politica monetaria ancora cauta, dell’effetto ritardato dei passati aumenti dei tassi e della cautela delle banche nel concedere prestiti.
Impatto concreto sui mutui:
La decisione della BCE di abbassare i tassi di interesse ha ovviamente un impatto diretto sui mutui, influenzando i tassi di riferimento come l’Euribor per i mutui a tasso variabile e l’IRS per quelli a tasso fisso:
- Mutui a tasso fisso: la FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) afferma che i tassi sono diminuiti, passando da una media superiore al 5% nel 2023 a circa il 3,23% a novembre 2024, con la possibilità che possano scendere ulteriormente sotto il 3%.
- Mutui a tasso variabile: le rate avevano subito un aumento significativo, arrivando fino al 78% in più rispetto al passato, ma, con il recente taglio dei tassi, è prevedibile che inizino a diminuire.
Un segnale positivo per i mutuatari:
Questa decisione rappresenta un segnale positivo per il mercato dei mutui, che vedono la BCE continuare sulla strada dell’allentamento dopo un 2024 caratterizzato da un cambio di rotta nella politica monetaria.
Si prevedono ulteriori tagli nei prossimi meeting, con l’Euribor a 1 e 3 mesi che potrebbe scendere sotto quota 2%, entro settembre 2025.
Risparmio tangibile per i mutuatari:
Secondo FABI, la riduzione dei tassi si traduce in un risparmio concreto per le famiglie che hanno un mutuo o che lo stanno per sottoscrivere:
- Esempio 1: per un mutuo di 200.000 euro della durata di 25 anni, il risparmio stimato è di circa 83.000 euro (-22,8%).
- Esempio 2: consideriamo un mutuo di 100.000 euro della durata di 20 anni.
Con un tasso di interesse al 5,25%, la rata mensile era di 683 euro, mentre con il tasso al 2,80%, la rata mensile scende a 550 euro, per un risparmio totale di quasi 40.000 euro. - Esempio 3: per un mutuo di 200.000 euro della durata di 20 anni, il risparmio totale stimato è di circa 80.000 euro.
Mutui erogati e famiglie indebitate (Fonte: FABI):
A fine novembre 2024, il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava a 425,1 miliardi di euro, con circa 3,5 milioni di famiglie italiane interessate, su un totale di 6,9 milioni di famiglie complessivamente indebitate.
Di questi, circa un terzo sono a tasso variabile e il resto a tasso fisso.
Impatto sui vecchi e nuovi mutui:
- Vecchi mutui a tasso fisso: le rate rimangono invariate.
- Vecchi mutui a tasso variabile: le rate sono aumentate significativamente, ma ora potrebbero iniziare a diminuire.
- Nuovi mutui a tasso fisso: i tassi sono in calo, con possibilità di scendere ulteriormente sotto il 3%.
- Nuovi mutui a tasso variabile: i tassi sono più elevati rispetto a qualche anno fa, ma in linea con le medie recenti.
Conclusioni:
In definitiva, il taglio dei tassi BCE è una buona notizia per le famiglie, ma è bene tenere presente che le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e che il mercato è in continua evoluzione.
Condizioni che richiedono un’attenta valutazione delle proprie condizioni finanziarie e delle offerte di mercato, per coglierne le eventuali opportunità e porre le basi per un futuro più sereno.
Fonti: BCE e Federazione Autonoma Bancari Italiani – 30 gennaio 2025