BONUS CASA: le novità per aliquote e scadenze, introdotte dalla legge di Bilancio 2025

BONUS CASA: le novità per aliquote e scadenze, introdotte dalla legge di Bilancio 2025

La Legge di Bilancio 2025, nei commi 54-56, ha comportato un’importante revisione delle detrazioni fiscali per gli interventi edilizi, energetici e sismici.
La circolare N. 8/E dell’Agenzia delle Entrate, ha recentemente fornito alcuni chiarimenti sulle recenti modifiche relative alle detrazioni edilizie, delineando i nuovi scenari per Ecobonus, Sismabonus, bonus ristrutturazioni e Superbonus.

Le modifiche principali riguardano le aliquote di detrazione e i termini di fruizione, con un’attenzione particolare per gli immobili adibiti ad abitazione principale.

Bonus ristrutturazioni: le nuove aliquote dal 2025

A partire dal 1° gennaio 2025, l’aliquota standard per il bonus ristrutturazioni (interventi di recupero del patrimonio edilizio) subisce una rimodulazione.

La detrazione, precedentemente fissata al 50%, viene ridotta secondo il seguente schema:

  • Per le spese sostenute nel 2025, l’aliquota scende al 36%.
  • Per le spese sostenute nel 2026 e 2027, l’aliquota si riduce ulteriormente al 30%.

Resta confermato il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, su cui calcolare la detrazione.

Bonus Mobili: proroga e limiti per il 2025

Per quanto riguarda il bonus mobili, la legge di bilancio 2025 ha previsto una proroga.
Nello specifico, la detrazione per l’acquisto di mobili, nota come “bonus mobili” (disciplinata dall’articolo 16, comma 2, del decreto-legge n. 63 del 2013), è stata prorogata per le spese sostenute nel 2025.

Il limite di spesa ammesso alla detrazione per il 2025 rimane lo stesso di quello previsto per il 2024, ovvero 5.000 euro.

Ecobonus e Sismabonus: come cambiano le detrazioni

Anche per l’Ecobonus (efficienza energetica) e il Sismabonus (misure antisismiche), le aliquote vengono uniformate e ridotte.

Dal 2025, inoltre, le percentuali di detrazione non sono più variabili in base alla tipologia di intervento, ma seguono un’aliquota fissa:

  • 36% per le spese sostenute nel 2025.
  • 30% per le spese sostenute nel 2026 e 2027.

Questa modifica si applica a tutte le tipologie di intervento, comprese quelle che in precedenza beneficiavano di aliquote più elevate (come gli interventi su parti comuni condominiali).

I limiti di spesa per singola unità immobiliare, invece, rimangono invariati.

  • Esempio di calcolo per l’Ecobonus in corso:

    Viene presentato il caso di un contribuente che, al 31 dicembre 2024, aveva un intervento di Ecobonus in corso con una detrazione del 65% e un limite di 100.000 euro, avendo già speso 75.000 euro.
    Nel 2025, questo contribuente può portare in detrazione ulteriori spese con una percentuale del 36% (o del 50% se l’intervento è sull’abitazione principale), rispettando il limite residuo di detrazione.

  • Esempio di calcolo per il Sismabonus in corso:

    Viene considerato un caso in cui un contribuente, al 31 dicembre 2024, aveva un intervento di Sismabonus in corso con una detrazione dell’80% e un limite di spesa di 96.000 euro, avendo già speso 80.000 euro.
    Nel 2025, può portare in detrazione le spese per il completamento con una percentuale del 36% (o 50% se abitazione principale) e un limite di spesa residuo di 16.000 euro.

  • Tipologie di interventi ora soggetti alle nuove aliquote fisse:

    Anche gli interventi che fino al 2024 godevano di aliquote più elevate (es. su parti comuni condominiali, con miglioramento di classi sismiche, o Sismabonus acquisti) dal 2025 rientrano nelle nuove aliquote standard.

La novità: un’aliquota maggiorata per l’abitazione principale

La vera novità della manovra è l’introduzione di un’aliquota potenziata per gli interventi realizzati sull’abitazione principale.

Se il contribuente è titolare del diritto di proprietà o di un altro diritto reale di godimento (come usufrutto o uso), le detrazioni per bonus ristrutturazioni, Ecobonus e Sismabonus sono più vantaggiose:

  • L’aliquota sale al 50% per le spese sostenute nel 2025.
  • L’aliquota si attesta al 36% per le spese sostenute nel 2026 e 2027.

Questa maggiorazione si applica a condizione che l’immobile sia o diventi l’abitazione principale del proprietario (o di un suo familiare) entro la fine dei lavori.

  • Chi può richiederla: solo il titolare di un diritto di proprietà (inclusa nuda proprietà) o di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione).
  • Chi è escluso: il familiare convivente e il detentore (es. locatario, comodatario) non possono accedere alla maggiorazione, ma solo all’aliquota standard.
  • Quando deve essere abitazione principale: se non lo è a inizio lavori, è sufficiente che lo diventi al termine dei lavori. Per il “Sismabonus acquisti” e per i box pertinenziali, il requisito deve essere soddisfatto entro la data di presentazione della prima dichiarazione dei redditi utile.
  • Parti comuni: la maggiorazione si applica alla quota del singolo condomino che possiede i requisiti (proprietà/diritto reale e abitazione principale).
  • Perdita del requisito: se l’immobile cessa di essere abitazione principale negli anni successivi, la detrazione con aliquota maggiorata non viene persa per le rate rimanenti.

In linea con le direttive europee, dal 1° gennaio 2025 viene introdotta una modifica cruciale: l’esclusione dagli incentivi fiscali (Ecobonus e bonus ristrutturazioni) per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.

Per fare chiarezza, ecco un riepilogo degli impianti che, dal 2025, non potranno più accedere agli incentivi e di quelli che invece restano agevolabili:

Interventi esclusi dagli incentivi:

  • Sostituzione o nuova installazione di caldaie a condensazione alimentate a combustibili fossili (es. gas metano).
  • Installazione di generatori d’aria calda a condensazione alimentati a combustibili fossili.

Interventi che restano incentivabili:

  • Sistemi ibridi (pompa di calore integrata con caldaia a condensazione).
  • Pompe di calore, incluse quelle ad assorbimento a gas.
  • Microcogeneratori.
  • Generatori a biomassa.

Le spese per l’installazione di caldaie a combustibili fossili sostenute entro il 31 dicembre 2024 restano comunque agevolabili, anche se i lavori vengono completati nel 2025.

Anche la disciplina del Superbonus viene aggiornata con due importanti novità, una relativa alle condizioni di accesso per il 2025 e una che modifica profondamente le regole di rateizzazione.

  1. Condizioni per la detrazione al 65%, nel 2025:

    La detrazione del 65% prevista per il 2025 per condomini e proprietari di edifici da 2 a 4 unità immobiliari sarà accessibile solo a condizione che, entro il 15 ottobre 2024, sia stata presentata la documentazione necessaria (CILA-S, delibera assembleare o titolo abilitativo per demolizione e ricostruzione).

  2. Nuove regole per la rateizzazione (opzione 2023 e obbligo 2024):

    Vengono introdotte regole distinte per la ripartizione delle detrazioni a seconda dell’anno in cui sono state sostenute le spese:

    • Spese 2023: per le spese sostenute nel 2023, i contribuenti hanno la facoltà (opzione) di ripartire la detrazione in 10 rate annuali invece delle 4 originarie.
      Questa scelta si esercita tramite una dichiarazione integrativa da presentare entro il 31 ottobre 2025, senza sanzioni o interessi.
    • Spese dal 2024: per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024, la ripartizione in 10 quote annuali diventa obbligatoria.
      Non si tratta più di una scelta, ma della modalità standard di fruizione della detrazione.

Un nuovo scenario, tra opportunità e scadenze:

In sintesi, la Legge di Bilancio 2025 ridisegna profondamente il panorama dei bonus edilizi, premiando gli interventi sull’abitazione principale ma introducendo regole più stringenti e aliquote ridotte negli altri casi.

Per cittadini e imprese è cruciale, come sempre, pianificare con attenzione ogni intervento, affidandosi a professionisti esperti per navigare tra le nuove scadenze e massimizzare i benefici fiscali ancora disponibili.

Fonte: Fiscooggi.it – 19 giugno 2025

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