Il prezzo delle abitazioni usate ha registrato un incremento dello 0,5% a ottobre, rispetto al mese precedente, attestandosi sui 1.816 euro/m2.
Il dato di ottobre segna una variazione positiva dell’1,1% sullo stesso mese dell’anno scorso, secondo l’Ufficio Studi di Idealista, uno dei maggiori portali immobiliari in Italia.
Il Comune di Roma, secondo queste rilevazioni, evidenzia una richiesta media di 3.006 euro/m2, con una diminuzione dello 0,1% rispetto a settembre 2022, del 0,3% su luglio ed un incremento del 1,9% nei confronti di ottobre 2021.
Regioni: 12 regioni su 20, presentano prezzi superiori rispetto al mese precedente.
Solo la Valle d’Aosta segna una variazione nulla, su settembre scorso.
I maggiori aumenti si riscontrano in Basilicata (1,2%), Lombardia ed Emilia-Romagna (entrambe su dell’1,1%) e Veneto (1%).
Aumenti sotto la soglia dell’1% per il resto delle regioni guidate da Trentino-Alto Adige (0,9%) e Veneto (0,6%), i cui incrementi sono superiori alla media del periodo.
Dall’altro lato, 7 macroaree chiudono il mese di ottobre in territorio negativo, trascinate a ribasso da Abruzzo (-0,6%), con la peggiore performance del periodo, Calabria e Umbria (entrambe -0,5%).
La regione con prezzi al metro quadro più elevati è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 2.658 euro/m2.
La seguono Valle d’Aosta (2.598 euro/m²), Liguria (2.492 euro/m²) e Toscana (2.349 euro/m²).
Prezzi superiori alla media dei prezzi nazionali anche per il Lazio (2.137 euro/m2) e la Lombardia (2.035 euro/m2).
Altre 14 regioni sono racchiuse in una forbice che va dai 1.758 euro/m² dell’Emilia-Romagna fino agli 861 euro/m² del Molise.
Province:
Sono 57 le aree in terreno positivo questo mese, contro 42 in terreno negativo, 8 invece le province stabili rispetto a settembre, tra cui Roma.
I maggiori aumenti spettano a Trieste (3,6%), Rimini (2,9%), Gorizia (2,5%) e Bologna (2,3%).
Incrementi superiori all’1% per altre 10 province, tra cui Milano (1,2%) e Firenze.
Il resto delle aree provinciali va dallo 0,8% di Torino, Salerno e Piacenza e lo 0,1% di Como, Brindisi, Taranto, Pisa e Ravenna.
Dall’altro lato, le province i cui prezzi hanno subito i maggiori ribassi sono Vibo Valentia (-4,7%), Sondrio (-3,7%) e Barletta-Andria-Trani (-2,7%).
La provincia italiana più cara si conferma Bolzano con i suoi 4.396 euro/m².
La seguono Milano (3.203 euro/m²), Savona (3.109 euro/m²) e Lucca (3.082 euro/m²).
Valori immobiliari superiori alla media italiana in altre 27 aree provinciali comprese tra i 2.936 euro/m² di Lucca ed i 1.837 euro/m² di Latina.
Di contro, i mercati più economici sono Biella (611 euro/m²), Caltanissetta (691 euro/m2) e Isernia (714 euro/m2).
Capoluoghi:
Anche la tendenza cittadina dei prezzi dell’usato vede una prevalenza di aree in ripresa, sono 56 su 107 capoluoghi monitorati, trainate da Pordenone (5,1%), Isernia (4,4%) e Cuneo (3,9%).
Per quanto riguarda i grandi mercati cittadini, i rialzi maggiori spettano a Milano (1,2%), seguita da Bologna (1%), Torino (0,6%).
In calo Roma (-0,1%), Palermo (-0,8%) e Napoli (-0,9%). Stabile Firenze.
I maggiori ribassi del mese di ottobre spettano a Vibo Valentia (-6,3%), Barletta (-3,4%) e Terni (-3%).
Milano (4.822 euro/m2) si conferma anche a ottobre la città più cara dove acquistare casa, segnando un nuovo massimo dal 2012, ovvero da quando l’indice di idealista è stato introdotto.
A seguire troviamo Bolzano (4.497 euro/m2), Venezia (4.435 euro/m2) e Firenze (4.009 euro/m2).
Prezzi superiori alla media nazionale in altri 32 capoluoghi compresi tra i 3.336 euro/m² di Bologna e i 1.825 euro/m² di Brescia.
Sul versante opposto della classifica dei valori immobiliari, Biella (688 euro/m²) è il capoluogo più economico davanti a Caltanissetta (735 euro/m²) e Ragusa (768 euro/m²).
Fonte: idealista.it – 3 novembre 2022
Nota metodologica:
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, è stata aggiornata la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni, rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).
Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d’asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report.
Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta.
Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato.
Per evitare salti nella serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia.
Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, era stata aggiornata la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il “valore mediano” invece del “valore medio”.
Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari.
Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo.
Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste.
Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.