Mutui: richieste in forte calo nel 2° semestre 2022, con aumento (+4%) del “loan to value” e della durata media (oltre 24 anni)

Immagine dei mutui, con richieste in forte calo nel 2° semestre 2022, un aumento (+4%) del “loan to value” e della durata media (oltre 24 anni)

Nel secondo semestre del 2022 la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie è diminuita fortemente in tutte le aree del Paese, dopo l’espansione osservata nella prima parte dell’anno.
Soprattutto per effetto dell’aumento dei tassi di interesse.

Questi alcuni dei risultati dell’indagine “Regional Bank Lending Survey”, condotta dalle Filiali regionali della Banca d’Italia su un campione di 244 banche e relativa al secondo semestre del 2022.

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NOMISMA: mutui impossibili e affitti insostenibili, richiedono un’adeguata riflessione sull’emergenza casa

Immagine di stabili per l'articolo di NOMISMA, sui mutui impossibili e affitti insostenibili che richiedono un’adeguata riflessione sull’emergenza casa

Redditi spesso inadeguati e continua erosione del risparmio, rischiano di rendere mutui e affitti non facilmente sostenibili per molte famiglie italiane.

È questo il messaggio lanciato da “Sguardi familiari sull’Abitare 2023”, l’analisi presentata da Nomisma all’interno del 16° Rapporto sulla Finanza per l’Abitare, con l’obiettivo di contribuire alla riflessione sulle scelte abitative degli italiani.

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BANCA D’ITALIA: l’impatto dei cambiamenti climatici sul mercato immobiliare italiano

Immagine dello studio della BANCA D’ITALIA sul come i cambiamenti climatici influenzano il mercato immobiliare italiano

Il manifestarsi di temperature molto elevate riduce la ricerca di immobili (determinando un aumento dei tempi di vendita e un calo delle transazioni) e riorienta le preferenze degli acquirenti verso abitazioni meglio predisposte ad affrontare temperature estreme (con classe energetica elevata e con spazi esterni che possano offrire refrigerio durante le ondate di calore).

Queste alcune delle risultanze di un interessante studio effettuato dalla Banca D’Italia, sugli effetti del cambiamento climatico sul mercato immobiliare.

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ROMA: il potenziale inespresso di una città che potrebbe raggiungere e superare le principali realtà europee

Immagine della città di Roma

JLL – società attiva nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti nel settore immobiliare – ha presentato “Why Rome | Re-modelling the city”, ricerca relativa al mercato immobiliare di Roma.
Realizzata a partire da uno studio che ha convolto oltre 70 tra i principali investitori, sviluppatori, asset manager, progettisti e avvocati attivi nel mercato della Capitale.

Dalla ricerca, che analizza e ripensa i fondamentali immobiliari della città, attraverso uno studio approfondito delle principali asset class e geografie, emerge immediatamente un paradosso: i volumi di investimento immobiliare degli ultimi sei anni, risultano i più bassi delle omologhe città europee, a fronte di un PIL all’altezza delle principali capitali.

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Mercato immobiliare: un minore potere di acquisto ed il rialzo dei tassi sui mutui, indurranno ad un maggiore ricorso alla locazione

immagine dell'andamento e previsioni 2023 per il Mercato immobiliare

Nel rilevare come il mercato immobiliare italiano, nella prima parte dell’anno 2023, abbia confermato i segnali di rallentamento, il report mensile di INTESA SANPAOLO fa il punto sulla situazione attuale e sui possibili sviluppi futuri.

Lo scenario macroeconomico in peggioramento, ha di fatto reso più difficile l’accesso al mercato della proprietà da parte delle famiglie italiane, che hanno visto un’erosione del loro potere di acquisto.

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EUROSTAT | Statistiche sulla finanza pubblica: qualche curiosità sulla valuta e i depositi del nostro e degli altri Paesi UE

Immagine di EUROSTAT, sulle Statistiche della finanza pubblica dei Paesi UE

I conti finanziari delle amministrazioni pubbliche, pubblicati da EUROSTAT, comprendono le operazioni e lo stock inerenti ad attività e passività finanziarie dei singoli Paesi dell’UE.
I governi detengono, infatti, valuta e depositi – come denaro in conti bancari e riserve di cassa – per effettuare i pagamenti giornalieri.

Nel primo trimestre del 2023 le valute e i depositi ammontavano a 1.278 miliardi di euro e rappresentavano il 19,5% del totale delle attività finanziarie delle amministrazioni pubbliche dell’UE.
L’Italia, undicesima rispetto alla classifica dei 28 Paesi – come si evince dai dati trimestrali sulla finanza pubblica pubblicati – deteneva rispettivamente:

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