
Il Rapporto Immobiliare 2024 sul mercato residenziale, a cura dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI), rileva che nel 2023 sono state 28.214 (NTNnp) le compravendite di nude proprietà in Italia, con un incremento del +1,7% rispetto al 2022.
I dati evidenziano che questi trasferimenti della proprietà, che non contemplano il diritto reale di godimento del bene, rappresentano una quota esigua del totale delle abitazioni compravendute nel 2023, in termini di numero di transazioni normalizzate (3,9%).
Circa un terzo degli scambi, inoltre, risulta essere concentrato nel Nord Ovest (9.249, +2,4%). Il tasso di variazione delle compravendite di nuda proprietà, rispetto al 2022, è maggiore nei comuni capoluoghi (+2,9%), mentre nei comuni minori è pari al +1,2%.
L’andamento nelle Regioni: l’analisi degli acquisti di abitazioni per il diritto di nuda proprietà, mostra variazioni delle unità compravendute di entità differente tra le regioni. Il leggero aumento dei volumi scambiati nel complesso nazionale è il risultato di saldi positivi, con il più elevato in Sicilia (+10%) e negativi, di cui il più basso registrato in Molise (-16,8%).
In questa tipologia gli scambi risultano in diminuzione anche in Abruzzo (-5,3%), Basilicata, (-7,3%), Calabria (-3,4%), Marche (-4,3%), Sardegna (-4,8%), Umbria (-5,5%) e Valle d’Aosta (-3,3%). Lombardia (+0,8%) e Lazio (-3,7%), cioè le regioni con la maggior quota di questo mercato, hanno invece avuto diverso andamento.
L’andamento nelle grandi città: le compravendite del diritto di nuda proprietà nelle principali città registrano una predominanza di transazioni nella città di Roma (1.540, 31,6% del totale), con Milano (1.059, 21,8%) in seconda posizione. Le compravendite di nuda proprietà, rispetto al 2022, sono nel complesso in crescita (+2,2%) in tutte le città, ad eccezione di Roma (-4,3%) e Napoli (-6%).
L’andamento storico: osservando l’andamento degli indici del NTNnp, è evidente la crescita del volume di compravendite fino al 2006, la discesa fino al 2009, la migliore tenuta del mercato nei capoluoghi fino al 2011.
Nel 2012, come per le compravendite della piena proprietà, si presenta generalizzato il crollo della nuda proprietà, senza distinzione fra capoluoghi e non capoluoghi. A partire dal 2014, la serie evidenzia un’inversione di tendenza con rialzi per entrambi i mercati, ma decisamente più accentuati per gli acquisti della piena proprietà.
Le linee di fondo del ciclo ricalcano approssimativamente quella del mercato principale, in particolare nella fase discendente. Mentre la ripresa è nettamente più rallentata per il mercato della nuda proprietà e, anche nell’ultima rilevazione, è evidente come la nuova contrazione, e la successiva spinta, risultino più accentuate rispetto al mercato della piena proprietà. Aumentando, di fatto, il distacco tra le due serie.
Fonte: RAPPORTO IMMOBILIARE 2024 | Il settore residenziale – 21 maggio 2024