CONTO TERMICO 3.0: come funziona e a chi spettano i nuovi incentivi

CONTO TERMICO 3.0: come funziona e a chi spettano i nuovi incentivi

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Decreto, vengono messi a disposizione nuovi incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici.
Protagonista di questa evoluzione è il Conto Termico 3.0, che si presenta come il nuovo strumento utile per investire sull’efficientamento delle abitazioni, ottenendo un ritorno economico concreto e immediato.

Superando la logica delle classiche detrazioni fiscali, infatti, il meccanismo non prevede un recupero della spesa in più anni, ma un contributo diretto sul conto corrente, che per la maggior parte degli interventi avviene in un’unica soluzione.

Ma come orientarsi tra le novità e capire se questo incentivo fa al caso proprio?
Quella che segue è una breve guida, con un focus specifico sulle opportunità, le regole e gli interventi ammessi.

Cos’è il Conto Termico?

Il Conto Termico è un meccanismo di incentivazione statale che promuove interventi di efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, specificamente per impianti di piccole dimensioni.
La sua caratteristica fondamentale è quella di non essere una detrazione fiscale, ma un contributo economico diretto erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) al beneficiario.

Nato nel 2012 e consolidatosi con la versione 2.0 del 2016, il Conto Termico si è progressivamente evoluto per rispondere alle nuove sfide della transizione energetica.
L’aggiornamento al Conto Termico 3.0 del 2025 rappresenta il passo più recente di questo percorso, mirando a rendere lo strumento ancora più efficace attraverso la semplificazione delle procedure, l’aggiornamento delle tecnologie ammesse ai prezzi di mercato e l’ampliamento della platea dei beneficiari.
Per accelerare il percorso di decarbonizzazione del patrimonio edilizio nazionale.

Le novità: date, fondi e beneficiari

Con il nuovo decreto (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre 2025) l’incentivo si rinnova.
È fondamentale conoscere le scadenze, per pianificare gli interventi:

  • Dal 25 dicembre 2025: il nuovo regolamento entra ufficialmente in vigore. Tutte le istanze inviate da questo giorno seguiranno le nuove disposizioni.
  • Fino al 24 dicembre 2025: le domande presentate continuano a seguire le regole del precedente Conto Termico 2.0.

Il budget annuale a disposizione è di 900 milioni di euro, di cui 500 milioni destinati a soggetti privati e imprese.
La platea dei beneficiari si amplia, includendo anche le Comunità Energetiche Rinnovabili e le configurazioni di autoconsumo collettivo.

Interventi per i privati: cosa è ammesso (e cosa no) per le abitazioni

La regola chiave per i cittadini privati è netta: il Conto Termico 3.0 incentiva esclusivamente la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con soluzioni più efficienti e rinnovabili.
Non sono ammessi, per le abitazioni private, interventi di efficientamento dell’involucro edilizio (come cappotto termico o infissi).

Nota bene: l’ambito residenziale ammesso (gruppo catastale A) esclude esplicitamente le categorie A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici).

Questo è l’elenco degli interventi incentivabili:

  • Pompe di calore elettriche o ibride.
  • Generatori di calore a biomassa ad alta efficienza.
  • Impianti solari termici per acqua calda sanitaria o integrazione al riscaldamento.
  • Scaldacqua a pompa di calore (in sostituzione di uno elettrico): per questo specifico intervento, l’incentivo è pari al 40% della spesa sostenuta, con un massimale che varia in base alla classe energetica e alla capacità del prodotto.
  • Allaccio a reti di teleriscaldamento efficiente.

Condizione di Ammissibilità (Art. 10, Comma 2)

ATTENZIONE: il decreto stabilisce in modo inequivocabile che tutti gli interventi sono incentivabili solo se realizzati su edifici che, alla data del 25 dicembre 2025, risulteranno già dotati di un impianto di climatizzazione invernale preesistente. Non è quindi possibile richiedere l’incentivo per installare un impianto di riscaldamento in un immobile che ne era originariamente sprovvisto.

L’incentivo non copre solo il costo del nuovo generatore. Secondo l’articolo 9 del decreto, sono incluse tutte le spese necessarie per la realizzazione di un intervento a regola d’arte:

  • Smontaggio e dismissione dell’impianto preesistente.
  • Fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche.
  • Opere idrauliche e murarie necessarie per l’installazione.
  • Prestazioni professionali, incluse la redazione di diagnosi energetiche e Attestati di Prestazione Energetica (APE) dove richiesti.

L’IVA è inclusa nella spesa ammissibile solo se per il richiedente rappresenta un costo effettivo non recuperabile.

Una delle principali innovazioni del decreto è l’inclusione di incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Tuttavia, l’accesso a questo bonus è vincolato a una condizione precisa: l’intervento deve essere realizzato congiuntamente alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento con una pompa di calore elettrica.

Requisiti Fondamentali e Condizioni da Rispettare (Art. 10)

Oltre alla presenza di un impianto preesistente, l’Articolo 10 del decreto stabilisce altre condizioni vincolanti per poter accedere agli incentivi. È fondamentale conoscerle per evitare errori che potrebbero compromettere la richiesta:

  • Disponibilità dell’immobile: la richiesta può essere fatta solo da chi è proprietario dell’immobile o ne ha la piena disponibilità in base a un altro diritto reale o personale di godimento (es. usufruttuario, locatario autorizzato).
  • Componenti nuovi e certificati: tutti gli apparecchi installati devono essere di nuova costruzione. L’intervento deve inoltre essere asseverato da un tecnico abilitato, che ne certifichi il corretto dimensionamento in base ai reali fabbisogni energetici dell’edificio.
  • Obbligo di mantenimento: gli impianti incentivati non possono essere rimossi o alterati. È obbligatorio mantenere i requisiti per tutto il periodo di erogazione dell’incentivo e per i cinque anni successivi all’ultima rata. La violazione di questa regola comporta la decadenza dal beneficio e il recupero delle somme già erogate.
  • Divieto di interventi ripetuti: una volta ottenuto l’incentivo per una specifica tipologia di intervento (es. pompa di calore) sullo stesso immobile, non è possibile richiederne un altro per la medesima tipologia per almeno un anno dalla data del contratto con il GSE.

Come funziona l’incentivo: dal calcolo, all’erogazione

Il grande vantaggio del Conto Termico è la sua natura di contributo diretto: un bonifico erogato dal GSE sul conto corrente del beneficiario.
L’erogazione avviene in unica soluzione per importi fino a 15.000 euro, o in rate annuali (da 2 a 5) per importi superiori.

L’incentivo non corrisponde ad una percentuale fissa della spesa, ma è frutto di un calcolo più complesso che premia la performance:

  1. Calcolo tecnico dell’incentivo: il GSE determina un importo basandosi su una formula che considera la potenza, l’efficienza (es. il COP) e la zona climatica.
    Maggiore è la performance, più alto è questo valore.
  2. Verifica del massimale: questo importo viene confrontato con il limite massimo previsto del 65% della spesa ammissibile sostenuta.

L’incentivo finale erogato sarà sempre il valore più basso tra i due.
Questo meccanismo spinge, quindi, a scegliere prodotti di alta qualità, senza eccedere la quota ragionevole della spesa.

Un esempio pratico: come si calcola l’incentivo

Per comprendere appieno come funziona il meccanismo, immaginiamo un caso reale: la sostituzione di una vecchia caldaia a gas con una pompa di calore aria-acqua ad alta efficienza in un’abitazione situata in Zona Climatica E (es. Milano):

  • Spesa totale sostenuta (inclusi lavori e IVA): 12.000 euro

A questo punto, si procede con il doppio calcolo:

  1. Verifica del massimale sulla spesa: si calcola il 65% della spesa ammissibile.

    12.000 euro × 65% = 7.800 euro

  2. Calcolo tecnico dell’incentivo: il GSE, basandosi sulla performance della macchina (potenza, COP) e sulla zona climatica, calcola un incentivo teorico.
    Ipotizziamo che, grazie all’alta efficienza del modello scelto, questo valore risulti essere 8.100 euro.

L’incentivo che verrà erogato non sarà 8.100 euro, ma 7.800 euro, poiché si sceglie sempre il valore più basso tra i due.
Questo dimostra come il sistema premi la qualità, senza però superare la quota massima della spesa effettivamente sostenuta.

Per semplificare la scelta e la procedura di richiesta, il GSE pubblica e aggiorna un Catalogo di apparecchi idonei.
Si tratta di un elenco di prodotti (caldaie, pompe di calore, ecc.) le cui caratteristiche tecniche sono già state verificate e approvate dal GSE.

Scegliere un prodotto presente in questo catalogo velocizza l’istruttoria della pratica, in quanto la conformità del generatore è già certificata. È un ottimo punto di partenza per orientarsi nella scelta del nuovo impianto.

Per non commettere errori, è fondamentale conoscere le regole di cumulabilità:

  • Divieto di cumulo: il Conto Termico non è cumulabile con altre detrazioni fiscali statali (come Ecobonus), per lo stesso intervento.
  • Cumulo consentito: è invece possibile cumularlo con altri incentivi non statali (regionali, locali), a patto che la somma totale non superi il 100% del costo.

La domanda di accesso all’incentivo va presentata al GSE tramite il portale dedicato (Portaltermico) entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori, allegando tutta la documentazione necessaria.

Un’opportunità da cogliere con consapevolezza:

Il Conto Termico 3.0 si conferma come uno degli strumenti più intelligenti e diretti per la riqualificazione energetica delle abitazioni in Italia.
Abbandonando la logica delle detrazioni fiscali, offre un beneficio economico tangibile e immediato, premiando non la semplice spesa, ma la scelta di tecnologie realmente efficienti e performanti.

Questa evoluzione segna un passo importante verso un modello di incentivazione più maturo e mirato, che spinge il mercato verso soluzioni di alta qualità e accelera concretamente la decarbonizzazione.
Per i cittadini, rappresenta un’occasione unica per investire in un impianto moderno, ridurre i costi in bolletta e aumentare il valore del proprio immobile, con la certezza di un supporto economico rapido e trasparente.
Pianificare con attenzione l’intervento e affidarsi a professionisti qualificati, sarà la chiave per sfruttare al massimo questa preziosa opportunità.

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