CRIF – mutui: dopo il Lockdown l’Italia riparte con un progressivo recupero dei volumi precedenti


Dalle elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di EURISC (il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF) emergono i primi segnali di ripresa del numero di richieste di credito, presentate dalle famiglie dopo la flessione registrata a seguito del lockdown disposto dal Governo a partire dal 9 marzo scorso, per contenere la diffusione della pandemia di Covid-19.

Per quanto riguarda i Mutui immobiliari, dopo aver visto le richieste dimezzarsi nella tredicesima e quattordicesima settimana dell’anno, quando i volumi si sono attestati rispettivamente al 49% e al 51% rispetto a quelli che si registravano prima del lochdown.
A partire dalla settimana iniziata il 6 aprile è iniziato un percorso di costante seppur lento recupero, che nelle ultime 3 settimane di osservazione ha visto i volumi stabilizzarsi intorno al 76% di quelli abituali.

“L’andamento delle richieste di credito da parte delle famiglie mostra inequivocabili segnali di ripresa dopo la fase di lockdown, a conferma che gli italiani hanno parzialmente posticipato alcuni progetti di spesa sostenuti da un finanziamento a causa del blocco delle attività ma che, con la riapertura, il Paese sta progressivamente ripartendo.

Ora è però fondamentale che le aziende siano messe nella condizione di soddisfare questa domanda, fondamentale per il rilancio dell’economia, senza modificare la loro attitudine a erogare o appesantendo le condizioni di offerta ad esempio attraverso la richiesta garanzie accessorie – commenta Antonio Deledda, Direttore del Credit Bureau di CRIF -.
Considerando che le erogazioni di credito vengono accordate dagli istituti anche grazie alle informazioni contenute nei SIC, siamo chiamati a svolgere un ruolo ancora più importante.

Senza la disponibilità di dati completi e aggiornati sulla storia creditizia dei richiedenti si stima che l’entità dei finanziamenti che non verrebbero erogati sarebbe pari a circa 30 miliardi di Euro per i mutui e a 12 miliardi per i soli prestiti personali.
Inficiando lo sforzo che l’intero Paese dovrà affrontare per far ripartire l’economia”.


Fonte: CRIF – 18 maggio 2020