Detrazioni fiscali: posso usufruirne, per la ristrutturazione di un’abitazione concessa in comodato?

Immagine che mostra alcuni punti interrogativi, per il quesito relativo al poter usufruire di Detrazioni fiscali per la ristrutturazione di un’abitazione concessa in comodato

Mia moglie è proprietaria di un’abitazione che ha concesso in comodato gratuito alla sorella e, a breve, vorremmo effettuare su tale immobile dei lavori per i quali è prevista la detrazione per ristrutturazioni edilizie.
Essendo fiscalmente a mio carico, posso portare io in detrazione le spese che sosterrò, in qualità di coniuge convivente?

La risposta è negativa.
Al verificarsi di determinate condizioni, infatti, la normativa in materia di detrazione per il recupero del patrimonio edilizio riconosce, anche ai familiari conviventi del proprietario dell’immobile oggetto degli interventi, la possibilità di usufruire della detrazione indicata dall’articolo 16-bis del Tuir (pari, attualmente, al 50% delle spese sostenute).
Per familiari si intendono il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.

Per usufruire della detrazione sono richiesti, al momento del sostenimento della spesa, lo status di convivenza e la disponibilità dell’abitazione su cui si effettuano gli interventi.

Pertanto, la risposta al quesito non può che essere negativa, dal momento che i lavori riguarderanno un immobile che non risulta a disposizione.
In altre parole, al coniuge convivente non potrà essere riconosciuta la detrazione per le spese da lui sostenute per ristrutturare l’abitazione che la moglie (proprietaria dell’immobile) ha concesso in comodato ad altro familiare o a terzi.


Fonte: Fiscooggi.it – 15 novembre 2024

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