
Nel 2024 le misure di efficienza energetica in Italia hanno generato un risparmio record, equivalente al fabbisogno di oltre 4 milioni di abitazioni.
Il principale motore di questa trasformazione sono state le detrazioni fiscali, che dal 2021 hanno prodotto un risparmio cumulato (ovvero la somma dei risparmi ottenuti anno dopo anno) di 2,48 Mtep (Milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio).
Questi alcune delle principali evidenze presenti nel Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2025 di ENEA, che ha evidenziato un’evoluzione cruciale negli incentivi, con il naturale ridimensionarsi dell’impatto del Superbonus e l’accelerazione straordinaria del Bonus Casa (+112%) nel contributo al risparmio energetico nazionale rispetto all’anno precedente.
Le performance energetiche del settore residenziale, però, delineano un quadro con segnali contrastanti, che vedono gli incentivi stimolare un numero crescente di riqualificazioni e, al tempo stesso, i consumi restare fortemente legati alle condizioni climatiche.
Evidenziando, quindi, la necessità di accelerare la transizione del patrimonio esistente.
Cosa indicano i dati Mtep?
Nel mondo dell’energia, spesso si incontrano sigle che possono apparire complesse.
Una delle più importanti per capire questo report è il Mtep, acronimo di Milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio.
Questa unità di misura serve ad uno scopo preciso, permettendo di confrontare e sommare diverse fonti di energia (come il gas per il riscaldamento, l’elettricità o i pannelli solari) utilizzando uno standard universale: il petrolio.
In parole semplici, 1 Mtep rappresenta la quantità enorme di energia che si otterrebbe bruciando un milione di tonnellate di petrolio greggio.
Quindi, quando il report afferma che l’Italia ha risparmiato 2,48 Mtep, significa che abbiamo evitato il consumo e le emissioni che sarebbero state generate da quasi due milioni e mezzo di tonnellate di petrolio.
Il ruolo chiave delle detrazioni fiscali:
Le detrazioni fiscali, ovvero i bonus che permettono ai cittadini di recuperare una parte significativa delle spese sostenute per i lavori in casa, si confermano il motore principale della riqualificazione residenziale.
L’analisi dei singoli strumenti rivela un’evoluzione significativa nel 2024:
- Superbonus: a seguito delle modifiche normative, il suo contributo al risparmio nell’anno si è ridotto, ma l’impatto accumulato dal 2021 resta enorme. L’incentivo, inoltre, ha mobilitato investimenti privati per oltre 120 miliardi di euro.
- Ecobonus: (l’incentivo specifico per interventi di risparmio energetico come cappotto termico o infissi) mostra una crescita solida e costante, segnando un +10%.
- Bonus Casa: (l’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie generiche) ha registrato un’accelerazione straordinaria, dimostrando il suo ruolo sempre più rilevante.
La fotografia del patrimonio immobiliare italiano:
Il patrimonio edilizio nazionale migliora, ma lentamente.
L’analisi degli Attestati di Prestazione Energetica (APE), la vera e propria “carta d’identità” che certifica i consumi di un immobile, rivela infatti dati importanti:
- Le classi energetiche F e G (le meno efficienti), sebbene ancora prevalenti, sono scese complessivamente sotto il 44% del totale.
- Le classi più performanti (da A4 a B, a bassissimo consumo) costituiscono quasi il 20% degli attestati, un segnale positivo.
- Si conferma una forte polarizzazione geografica: questo significa che c’è un enorme divario a seconda di dove si trova una casa. Nelle zone di pregio, il 46% degli immobili venduti è in classe A o B; nelle estreme periferie, l’85% degli immobili compravenduti appartiene ancora alle classi peggiori (E, F e G).
Cresce la consapevolezza nel mercato immobiliare:
L’efficienza energetica, è un fattore sempre più decisivo per chi compra e vende casa.
Le classi peggiori (E, F, G) rappresentano ancora il 72% delle vendite di monolocali, ma il mercato si muove: calano le vendite di immobili in classe G (fino a -23% per le ville) e aumentano quelle in classe E (fino a +23%).
La sensibilità al tema è in forte crescita:
- Il 69% degli acquirenti dimostra una buona consapevolezza del valore di una casa efficiente (erano il 62% nel 2023).
- Anche tra i venditori la sensibilità è in netto aumento, passando dal 42% al 55%.
- L’APE (Attestato di Prestazione Energetica), è ora considerato uno strumento utile e concreto dal 66% degli operatori (era il 55% l’anno precedente).
Andamento dei consumi:
I consumi delle abitazioni restano molto vulnerabili alle temperature esterne, anche se nel 2023 un inverno mite ha permesso un calo dei consumi del -8,2%.
Al contrario, nel primo semestre 2025, il freddo ha causato un aumento del +3%, incidendo negativamente sulle emissioni di CO2.
Questo dimostra che, senza interventi strutturali di isolamento, il risparmio energetico si conferma essere troppo dipendente dalle condizioni meteo.
Tra progressi e vulnerabilità: la sfida è la riqualificazione profonda
I dati evidenziano una dinamica complessa.
La crescente sensibilità del mercato e l’efficacia degli incentivi sono segnali positivi, ma la forte dipendenza dei consumi dal clima rivela una debolezza strutturale del nostro patrimonio edilizio.
La vera sfida per il futuro non sarà solo incentivare piccoli interventi, ma promuovere riqualificazioni energetiche profonde e complete, capaci di rendere le case resilienti, abbattere i consumi in modo definitivo e trasformare il loro valore in un indicatore di sostenibilità e qualità della vita.
Fonte: ENEA – 7 ottobre 2025
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