Gli ultimi dati disponibili dell’EUROSTAT relativamente ai prezzi nominali delle abitazioni riguardano il IV trimestre 2017 e mostrano per la UE, in termini di variazioni tendenziali annue (IV trimestre 2017 rispetto al IV trimestre 2016), un aumento di circa il +4,2% nell’area Euro.
Tali statistiche inglobano quelle dell’ISTAT elaborate per l’Italia, nell’ambito di una metodologia uniforme di rilevazione stabilita in sede EUROSTAT.
Al contrario l’Italia mostra, unico Paese della UE, un tasso tendenziale ancora negativo (-0,3%, secondo l’ISTAT).
In particolare, il dato tendenziale è il risultato di una composizione tra la stabilità dei prezzi che si registra per le abitazioni nuove e una riduzione, in lieve decelerazione nel IV trimestre del 2017, per le abitazioni esistenti.
Nella zona Euro l’EUROSTAT, secondo i primi dati provvisori comunicati a metà febbraio 2018, indica il mantenimento della crescita del PIL anche nel primo trimestre del 2018 (+0,4% rispetto al trimestre precedente, +2,5% rispetto all’omologo trimestre del 2017).
Per l’Italia, in questo trimestre, il PIL è cresciuto con un tasso tendenziale pari a +1,4%, (+0,3% congiunturale).
L’indicatore ciclico coincidente dell’economia italiana “Ita-coin” (1), prodotto dalla Banca d’Italia. mostra un quadro economico congiunturale ancora favorevole, seppure in attenuazione, nei primi mesi del 2018.
Sul fronte del mercato del lavoro, a marzo 2018 nella zona euro la disoccupazione scende e si attesta all’8,5%, in calo di un punto percentuale rispetto a gennaio del medesimo anno.
In Italia (fonte ISTAT), ad aprile 2018 la stima degli occupati continua a mostrare una tendenza alla crescita (+0,3% rispetto a marzo, pari a +64 mila).
Il tasso di occupazione si attesta al 58,4% (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente).
Il tasso di disoccupazione è stabile rispetto al mese precedente, 11,2%, mentre quello giovanile sale al 33,1% (+0,6 punti percentuali).
Su base annua si registra un aumento degli occupati dell’0,9 %, con 215 mila unità in più del 2017.
Gli indicatori di fiducia delle famiglie consumatrici mostrano una condizione di incertezza espressa con un andamento altalenante negli ultimi mesi, con i segni negativi a novembre, gennaio e febbraio compensati dai recuperi nei mesi di dicembre, marzo e aprile, sfociato in un marcato calo nel mese di maggio (indice di fiducia: -2,7% rispetto al mese precedente).
L’ISTAT, in particolare, evidenzia che a maggio la fiducia dei consumatori raggiunge il valore più basso (113,7) dallo scorso settembre (ad agosto era pari a 111,3).
Al calo dell’indice hanno contribuito i giudizi e soprattutto le attese sulla situazione economica del paese, fortemente peggiorate.
Ciò è vero anche per quello che è denominato indice del clima futuro, dato dall’aggregazione dei saldi relativi alle aspettative sulla situazione economica generale, sulla situazione economica della famiglia, sulla disoccupazione e a quelli relativi alle possibilità future di risparmio.
A maggio ha perso il 3,8% rispetto al mese precedente.
Fonte: Osservatorio del Mercato Immobiliare Residenziale – Statistiche I trimestre 2018 – 8 giugno 2018
(1): La Banca d’Italia produce un indicatore ciclico coincidente dell’economia italiana, Ita-coin, che fornisce in tempo reale una stima mensile dell’evoluzione tendenziale dell’attività economica sfruttando l’informazione proveniente da un ampio insieme di variabili, di natura sia quantitativa (produzione industriale, inflazione, vendite al dettaglio, flussi di interscambio, indici azionari) sia qualitativa (fiducia di famiglie e imprese, indicatori PMI)