Il fatturato immobiliare italiano del 2016 è cresciuto del 2,7%, a quota 114 miliardi di Euro

L’Italia procede a una velocità dimezzata rispetto a quella degli altri Paesi europei. Almeno sul fronte immobiliare.
Lo rivela l’outlook 2017 che Scenari Immobiliari ha presentato a Milano, con le previsioni sui Mercati in Italia ed Europa.

Nel corso del 2016 il fatturato immobiliare italiano ha fatto registrare una crescita del 2,7% (per 114 miliardi di Euro), contro il 4,6% degli altri Paesi europei.
Solo nel Regno Unito si è registrato un calo del 14%.

Il divario non sarà colmato nel 2017.
In Italia la crescita stimata dall’indagine Scenari si attesta sul 4%, mentre L’Europa si terrà sui livelli degli Stati uniti, con un 8,4% stimato. In ripresa anche il mercato inglese.

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari: “Ormai la crisi è superata ma siamo in una fase di ‘ripresina’ del mercato nazionale.
Disoccupazione che non cala e tassazione elevata rappresentano ostacoli a una vera ripresa. Nonostante una domanda potenziale stimata in 850.000 Case”.

Scenari Immobiliari comunque prevede almeno 550.000 compravendite residenziali nel corso del 2017.

Rispetto a dieci anni fa tutti i mercati europei (con l’eccezione della Germania) si sono contratti, mediamente del 13%.
Anche le quotazioni residenziali nella maggior parte delle città europee si sono ridotte.

Roma è sui livelli di dieci anni fa, mentre Milano cresce del 3%.
Parigi ha perso il 15% e Madrid il 40%. Bene le città del nord Europa, dove è in corso un vero boom immobiliare.

Un segnale positivo viene dagli investimenti cosiddetti “corporate” da parte di investitori istituzionali, che raggiungeranno la cifra record di 10 miliardi di Euro, per il 60% da parte di stranieri.

Paola Gianasso, vice presidente di Scenari Immobiliari: “Anche se lo scenario internazionale è dominato da Brexit e dalle incertezze sulle elezioni in vari Paesi europei, l’attenzione dei grandi investitori è orientata al settore immobiliare e l’Europa è una destinazione primaria.
L’Italia resta interessante perché ha quotazioni ancora ritenute basse e rendimenti interessanti, ma la domanda è focalizzata su Milano e Roma ed è frenata da carenza di prodotto idoneo in diversi segmenti di mercato”.

Fonte: monitorimmobiliare.it – 21 febbraio 2017