Il 44esimo Rapporto su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero“, recentemente presentato da Scenari Immobiliari, ha evidenziato la crescita e la resilienza del settore dei fondi immobiliari, nonostante le crisi globali.
Da questo report risulta che il patrimonio globale dei fondi immobiliari ha raggiunto i 4.650 miliardi di euro nel 2023 (+4,5%, rispetto al 2022), mentre la consistenza in Europa è stata di 1.600 miliardi di euro (+4,6%).
La situazione italiana:
L’Italia ha registrato un incremento significativo, con il NAV a fine 2023 (Net Asset Value, ovvero valore netto dell’attivo) dei fondi immobiliari italiani salito a 114 miliardi di euro (+8,6%) e il patrimonio totale a 131 miliardi (+6,5%).
Con un peso sul resto dei veicoli europei di oltre il 12%, il patrimonio immobiliare (detenuto direttamente da 60 Sgr e 640 fondi attivi) arriva a 131 miliardi di euro, con un incremento del +6,5% sul 2022.
Il contesto globale:
la fase espansiva dei fondi immobiliari è proseguita anche in Europa, dove sono complessivamente operativi 1.973 fondi e 276 Reit (Real Estate Investment Trust, ovvero società quotate in borsa che possiedono, gestiscono o finanziano immobili produttivi di reddito), con un patrimonio complessivo pari a 1.600 miliardi di euro (+4,6%).
I fondi europei:
il peso dei fondi europei, sul patrimonio complessivo nel mondo, è rimasto stabile e pari al 34,4%, crescendo in volume e confermando il ciclo positivo degli ultimi anni.
A fine 2023, il patrimonio gestito in Europa dagli otto Paesi principali ha toccato i 943 miliardi di euro, poco meno dell’anno precedente (946).
In dieci anni il patrimonio è quasi triplicato, con 2.000 fondi immobiliari attivi.
L’andamento nei singoli paesi europei:
La Germania continua a dominare la classifica europea per dimensione, seguita da Lussemburgo, Francia e Italia.
La performance media è stata del 2,2% in Europa, con l’Italia a 1,9%
Le previsioni:
Il rapporto prevede per il 2024 una crescita del +5% nel risparmio gestito in immobili a livello globale, con un aumento del NAV del +5,3% e del patrimonio del +4,6%, con un numero di veicoli che potrebbe raggiungere le 660 unità.
Gli investimenti “value-add” (che mirano a migliorare ed aumentare il valore di una proprietà, attraverso vari interventi e miglioramenti), orientati verso un real estate più sostenibile, sono considerati ideali per l’anno prossimo.
Gli uffici moderni e il settore living, inoltre, attirano particolare interesse, con una ripartizione del patrimonio tra investimenti core e value-added.
Il rapporto è stato commentato da vari rappresentanti del settore, i quali hanno evidenziato un cauto ottimismo per il 2024, con aspettative di incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli.
“Il 2023 è stato un anno cruciale e sfidante per il mercato immobiliare, che si è trovato ad affrontare numerose difficoltà”
ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo il convegno di presentazione del Rapporto.
“Abbiamo assistito, infatti, a una decrescita del capitale globale, a cambiamenti radicali nei modi di vivere e lavorare, al rialzo dei tassi di interesse, al calo dei prezzi, una maggiore cautela degli investitori e una caduta di oltre il cinquanta per cento negli investimenti.
Nonostante questo scenario, a cui si aggiungono le crisi politiche e le guerre in corso, il comparto immobiliare nel suo insieme ha avuto una buona capacità di resistenza e lo scenario che si delinea per il 2024 è decisamente più positivo.Gli investitori potranno contare su un quadro meno caotico per quanto riguarda le quotazioni e una direzione della politica monetaria in discesa.
Inoltre, i fondamentali del mercato immobiliare restano solidi con domanda e offerta stabili, se non in crescita nella maggior parte delle asset class.I grandi player internazionali pensano che il 2024 sarà un ‘anno di azione’, dopo un 2023 ‘di pausa.
C’è bisogno di rifinanziare, rinnovare i prodotti e bilanciare i portafogli.
Una decisa ripresa è attesa per il 2025, ma i segnali sono positivi anche per l’anno in corso, dove prevediamo un incremento del risparmio gestito in immobili a livello globale non inferiore al 5%”.
Fonte: Scenari-immobiliari.it – 26 giugno 2024