GLI IMMOBILI IN ITALIA: stranieri residenti e mercato immobiliare

Distribuzione per paesi di origine degli stranieri extracomunitari residenti in Italia tra il 2012 e 2016
Gli studi sull’impatto dell’immigrazione sui prezzi e sugli affitti delle case non giungono a conclusioni univoche.
Sia a livello teorico che a livello empirico, tale legame è fortemente influenzato dal tipo di metodologia usata e dai dati utilizzati.

L’analisi presente nella settima edizione di “Gli Immobili in Italia – 2019″, si concentra sul mercato immobiliare al fine di analizzare l’impatto sui prezzi della domanda di abitazioni da parte di residenti stranieri.
Gli effetti sembrano comunque essere stati positivi, contrastando anche in chiave anticiclica la riduzione dei prezzi delle compravendite e delle locazioni.

Il fenomeno del flusso di stranieri in Italia, dopo aver raggiunto dimensioni importanti, soprattutto nelle regioni del Nord Italia, è ora in fase di rallentamento.
Gli stranieri residenti sono in Germania l’11,2%, in Spagna il 9,5%, in Italia l’8,3% e in Francia 6,9% della popolazione totale (ISTAT 2018).

Dal 1981, anno in cui è stato effettuato il primo censimento Istat degli stranieri in Italia, al 1991 il numero di stranieri residenti subisce un lieve aumento di circa 150 mila unità.
Nel decennio compreso tra il 1991 e il 2001, gli stranieri residenti aumentano in maniera sostanziale arrivando a 1,3 milioni di soggetti. Nel corso del decennio successivo, l’aumento diviene esponenziale, e nel 2011 si registrano oltre 4 milioni di stranieri residenti.

In tutte le regioni è aumentato il numero di cittadini stranieri residenti, soprattutto nel Nord del Paese (Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna).
La Calabria è la regione del Sud dove l’incremento percentuale è stato maggiore. Più contenuto è stato invece l’aumento della popolazione straniera in Sicilia e Sardegna.

Tra il 2012 e il 2014, il fenomeno migratorio non si è arrestato: gli stranieri residenti sono passati, infatti, da circa 4 milioni a quasi 5 milioni di individui, con un incremento percentuale di oltre il 21% in 3 anni.
Il trend crescente della popolazione straniera ha mostrato segni di rallentamento nel 2015 e nel 2016, stabilizzandosi intorno ai 5 milioni di individui.

La distribuzione geografica dei soggetti stranieri presenta un valore assoluto maggiore nelle regioni del Centro-Nord del Paese, collocandosi a un valore di oltre 1 milioni di soggetti in Lombardia, seguita dal Lazio e dall’Emilia Romagna.
L’Emilia Romagna e la Lombardia presentano una concentrazione di residenti stranieri (rispetto ai residenti totali) superiore alla media e pari, rispettivamente, all’11,9% e all’11,5% nel 2016.

La composizione per nazionalità degli stranieri residenti in Italia è sostanzialmente stabile nel corso degli anni: circa il 66% degli stranieri proviene da undici nazioni: Albania, Bangladesh, Cina, Filippine, India, Marocco, Moldavia, Pakistan, Perù, Romania ed Ucraina.

I flussi migratori sono alimentati in particolare dalla Romania (nel 2016 sono circa 1 milione e 151 mila i residenti stranieri, pari a quasi il 23% dei cittadini non italiani).
Altre nazionalità maggiormente presenti sul territorio italiano sono quella albanese, quella marocchina e quella cinese, che rappresentano rispettivamente il 9,3%, l’8,7% e il 5,4% del totale degli stranieri residenti.

La percentuale di proprietari extra-comunitari, rispetto al totale di contribuenti extra-comunitari ed al totale di proprietari in Italia, si è ridotta tra il 2012 e il 2016: il primo indicatore passa dal 19,6% al 17%, mentre il secondo dall’1,01% allo 0,9%.
Inoltre, si rileva che gli extra-comunitari residenti nelle regioni del Nord sono più propensi ad acquistare un immobile: in Lombardia ogni 100 contribuenti extracomunitari residenti, 24,6 diventano proprietari di almeno un immobile; seguono il Friuli Venezia Giulia e il Veneto con una percentuale di proprietari extra-comunitari sul totale dei contribuenti extra-comunitari di circa il 22,7%.

Infine, il numero di immobili posseduti da soggetti extra-comunitari tende a decrescere nel corso degli anni: dai 268.881 immobili del 2012, pari allo 0,41% del patrimonio immobiliare, a 237.839 immobili, pari allo 0,35% del patrimonio complessivo italiano.

Anche per gli immobili posseduti da cittadini extra-comunitari la distribuzione geografica è fortemente polarizzata: circa il 94% di tali immobili è situato nelle regioni del Centro-Nord.
In particolare, in Lombardia si rilevano 90.265 immobili posseduti da extra-comunitari, pari allo 0,78% dello stock immobiliare della regione; in Veneto risultano 34.488 immobili, pari allo 0,59% e in Emilia Romagna 26.180 immobili pari allo 0,49%.
Al contrario, il numero di immobili di proprietà di residenti extra-comunitari è inferiore al Sud (in Molise 143 immobili e in Basilicata 156 immobili, pari rispettivamente allo 0,03% e allo 0,02%).

Il numero dei contratti di acquisto di immobili da parte di cittadini extra-comunitari tende ad aumentare nel quinquennio considerato, da 15.127 nel 2012 a 31.842 nel 2016.

La distribuzione territoriale degli acquisti di immobili nel 2016, si concentra nelle regioni del Nord, con punte molto elevate in Lombardia (9.537 acquisti), Veneto (6.807 acquisti) ed Emilia Romagna (4.320 acquisti).
Nel 2016, in Molise e Basilicata si rilevano in totale solo 48 compravendite da parte di extra-comunitari.

La rendita catastale media dell’immobile acquistato aumenta di anno in anno e varia da un minimo di 441 Euro a un massimo di 478 Euro.
Le regioni in cui tale valore è più alto sono il Lazio (664,9 euro), la Liguria (587,58 euro) e la Toscana (552,83 euro).
In Basilicata e Calabria, invece, si rilevano le rendite catastali medie relativamente più basse e pari rispettivamente a 205,02 Euro e 241,8 Euro.

Con riferimento alla nazionalità degli stranieri proprietari di immobili, i soggetti provenienti da Albania e Cina tendono ad acquistare il maggior numero di immobili.
Nel 2016, i cittadini albanesi proprietari di almeno un immobile sono 46.052 (0,18% del totale dei contribuenti proprietari) e possiedono 47.420 immobili (0,07% del totale degli immobili in Italia); i cittadini cinesi proprietari sono 22.238 (0,09% del totale dei contribuenti proprietari) e possiedono 22.635 immobili (0,03% del totale degli immobili in Italia).

I cittadini provenienti da Bangladesh e Pakistan presentano una minore propensione all’acquisto di immobili: nel 2016, tra i primi vi sono solo 4.250 proprietari (0,02% del totale dei contribuenti proprietari) che possiedono 4.168 immobili (0,01% del totale degli immobili in Italia); tra i secondi, risultano 4.835 proprietari (0,02% del totale dei contribuenti proprietari) che possiedono 4.967 immobili (0,01% del totale degli immobili in Italia).
Per i soli soggetti provenienti dal Bangladesh, il numero di proprietari è superiore al numero di immobili, per gli anni dal 2013 al 2016.

Gli stranieri residenti provenienti dalla Cina possiedono immobili con la rendita catastale media più alta (628,36 Euro).
Al contrario, i cittadini provenienti dal Marocco possiedono un numero di immobili relativamente elevato, ma con una rendita catastale media relativamente bassa (310,18 Euro).

I cittadini albanesi sono i soggetti che negli anni recenti sono stati caratterizzati da un consistente aumento dei flussi di acquisto sul mercato immobiliare: nei cinque anni considerati, l’acquisto di immobili passa da 4.013 transazioni nel 2012 a 8.917 transazioni nel 2015.
Anche la rendita catastale media per acquisto aumenta, passando da circa 409 euro a 448 euro.

I cittadini del Pakistan, invece, presentano un basso numero di acquisti ogni anno ed una bassa rendita catastale media degli immobili acquistati.


Fonte: Gli Immobili in Italia – 2019 | Ricchezza, reddito e fiscalità immobiliare