A causa dell’emergenza Covid-19 anche il mondo delle compravendite immobiliari e dei mutui si trova a far fronte a situazioni nuove ed urgenti, rispetto alle quali non sempre esistono norme, regole e procedure già pronte o collaudate.
La situazione è in continuo divenire, con leggi e altri provvedimenti volti a far fronte alle difficoltà impreviste e alle nuove esigenze operative, tutelando allo stesso tempo la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori ed i cittadini.
Pian piano, in attesa di normative e disposizioni specifiche, tutti gli operatori hanno cominciato ad attrezzarsi per gestire le nuove situazioni e permettere, seppure con possibili difficoltà e lentezze rispetto alla normalità, di garantire almeno le attività essenziali.
Attività di banche e notai sono ritenute essenziali:
Le attività delle banche e dei notai sono tra quelle identificate come essenziali dai vari provvedimenti del Governo, quindi è possibile usufruire dei loro servizi.
L’invito di ABI, l’associazione bancaria Italiana, è quindi quello di non recarsi di persona in banca, ma di avvalersi per quanto possibile dei servizi a distanza, o di fissare telefonicamente un appuntamento in filiale.
In relazione alle limitazioni alla mobilità e all’attività delle persone, è importante sapere che il cliente può autocertificare, esattamente come per le altre esigenze comprovate di necessità, che l’appuntamento presso la banca o il notaio riveste carattere di urgenza e di necessità e non può essere prorogato.
Egli è quindi autorizzato a circolare per tale fine e non potrà essere sanzionato o denunciato.
Le attività di banche e notai proseguono, seppure con accortezze e limitazioni, e si stanno progressivamente attrezzando anche per effettuare interazioni che consentano di completare ampie parti dell’iter amministrativo a distanza, riducendo gli spostamenti e i possibili contatti tra persone.
Dal punto di vista delle condizioni, il mercato dei mutui si conferma certamente molto attrattivo, dato che i tassi si confermano vicini ai minimi storici assoluti e si può prevedere che restino su tali livelli per diverso tempo.
Le migliori offerte per un mutuo di venti anni partono dallo 0,50%, sia per i mutui a tasso variabile che a tasso fisso.
A trent’anni il tasso fisso sale allo 0,80%, ma si tratta in tutta evidenza di tassi estremamente convenienti per tutte le scadenze.
Anche portando il mutuo alla massima soglia di normale finanziamento dell’80%, i tassi di un mutuo trentennale salgono appena allo 0,70% per un variabile e all’1,10% per un fisso.
Livelli così contenuti dei tassi e un differenziale così ridotto tra fissi e variabili non può che prolungare e accentuare il successo del tasso fisso, che si avvicina ormai alla quota del 95% sia sui nuovi mutui richiesti che su quelli erogati.
Sulle durate, si conferma quella dei 20 anni la scelta più gettonata, con il 39% del totale; quote molto simili tra il 17% ed il 19% per le durate di 15, 25 e 30 anni.
Vale la pena segnalare che ormai da parecchi anni la quota della durata 15 anni è superiore a quella dei 25 anni, e che la quota dei mutui trentennali dal 2015 in poi si è quasi dimezzata rispetto agli anni tra il 2007 ed il 2014, che la vedevano sempre su soglie tra il 27% ed il 36%.
L’effetto del calo dei tassi, quindi, si è fatto sentire anche qui, permettendo man mano di ridurre il valore delle rate e distribuire così gli importi di mutuo, di per sé in crescita, su un numero inferiore di anni di rimborso.
Per quanto riguarda le altre variabili del mercato, da notare l’aumento ulteriore dell’importo medio erogato, che ha superato anche i 140.000 euro; in questo caso i tassi sempre più bassi facilitano l’ottenimento di importi maggiori senza un aggravio della rata sul bilancio familiare.
Il 65% delle erogazioni è compresa nella fascia tra i 50.000 ed i 150.000 Euro, ma si nota la graduale crescita della fascia da 150.000 a 200.000 Euro, che arriva a pesare il 19% dopo una progressiva salita partita dal 14% del terzo trimestre del 2018.
A livello demografico, il Sud e le Isole scendono complessivamente al 14% degli erogati nazionali, una delle quote più basse mai toccate.
La fascia di età di 36-45 anni resta la più alta (45%) tra quelle dei mutuatari.
Continua l’aumento della fascia 46-55 anni, che, alimentata anche dalle tante surroghe, supera il 23%, mentre la fascia 26-35 anni si indebolisce ulteriormente, proseguendo la progressiva discesa dal 43% del 2006 fino alla quota minima del 24% di oggi.
Fonte: mutuionline.it – 10 aprile 2020