Indagine Tecnoborsa sul ricorso ai Mutui per l’acquisto di Abitazioni.

Secondo la pubblicazione, il 56,2% tra coloro che hanno acquistato una casa, ha dichiarato di aver fatto ricorso a un finanziamento o a un mutuo; valore decisamente superiore a quello riscontrato nell’Indagine 2013, tornando quasi ai livelli delle prime quattro rilevazioni.
Tale risultato è dovuto sia al calo dei tassi d’interesse praticato dalla Bce, sia dall’allentamento della stretta creditizia adottata dalle banche.
Hanno fatto maggiormente ricorso ai finanziamenti le coppie giovani e le città in cui è maggiore la quota di famiglie che ha acceso un prestito sono Torino, Napoli e Milano”.
In particolare, sono ricorsi ai mutui/finanziamenti il 61,4% di coloro che hanno acquistato un’abitazione principale, il 40% di chi ha preso una seconda casa vacanze, il 28,6% di chi ha voluto acquistare una casa per parenti prossimi e il 16,7% di chi ha comprato un immobile per investimento.

E’ cresciuta anche la quota del valore dell’immobile acquistato coperta da finanziamento: è infatti salita, rispetto agli anni precedenti, la quota di coloro che hanno acceso un mutuo compreso tra il 41% e l’80% del prezzo pagato per l’immobile (33,7%); invece, sono scesi notevolmente coloro che hanno preso un mutuo che copre fino al 20% (4%) e dal 21% al 40% (18,5%).
Infine, nessun acquirente ha acceso mutui che coprono oltre 80% del prezzo pagato. Questi ultimi risultati evidenziano una ripresa del ricorso al mutuo anche in termini di importi richiesti.
Quanto ai canali utilizzati per reperire il finanziamento, dalle risposte fornite dal campione intervistato è risultato che il 67,6% lo ha acceso presso la propria banca; il 22,5% attraverso altri istituti di credito; il 6,6% attraverso canali on-line; il 2,8% tramite agenzie immobiliari; il restante 0,5% ha ottenuto il mutuo tramite ulteriori canali specializzati come broker, finanziarie, etc..
Circa il 91,5% delle famiglie che hanno acceso un mutuo negli ultimi due anni hanno impegnato fino al 40% del proprio reddito annuo per il pagamento delle rate, il che denota una certa prudenza sia da parte dell’istituto che ha erogato il finanziamento sia da parte delle famiglie; il 6,1% ha impegnato per la rata dal 40% al 50% del proprio reddito e solo il 2,3% oltre il 50%.

Estratto dalla pubblicazione del 18 giugno 2015 “Centro Studi sull’Economia Immobiliare – CSEI Tecnoborsa”