Investire nel “mattone”: è ancora la scelta giusta?

Investire nel “mattone”: è ancora la scelta giusta?

In Italia, la proprietà immobiliare rappresenta una colonna portante della cultura familiare e un traguardo di vita, in grado di costituire il terreno fertile nel quale affondare le radici e costruire il proprio futuro.

L’interesse degli italiani per la casa di proprietà, infatti, deriva da dinamiche politiche e culturali radicate nel tempo ed è stato oggetto di un approfondimento nell’articolo “Pizza, pasta e “mattone”: i falsi miti sull’investimento immobiliare” di Moneyfarm, nota società di gestione patrimoniale.
Ma è opportuno considerare l’acquisto immobiliare solo come un “asset” paragonabile a tutti gli altri?

Un investimento radicato nella cultura italiana:

Acquistare un’abitazione, inoltre, è spesso considerato un passo fondamentale verso l’indipendenza ed è una scelta radicata nei nostri istinti più profondi, rispondendo al bisogno primario di sicurezza, appartenenza e continuità.
E, nonostante le difficoltà, rilevate anche nel rapporto dell’ANCE intitolato “Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni“, la proprietà immobiliare è anche per questo molto diffusa. Infatti:

La percezione degli italiani sull’acquisto immobiliare:

Secondo il rapporto Federproprietà-Censis «La casa nonostante tutto», il 69,1% degli italiani considera l’immobiliare un investimento “sempre sicuro” e la metà dei proprietari preferisce lasciare la casa in eredità, piuttosto che venderla.
L’immobiliare rappresenta, inoltre – secondo quanto precisato nella recente pubblicazione congiunta della Banca D’Italia e Istat “La ricchezza dei settori istituzionali in Italia: 2005-2023″ – oltre la metà (53,8%) della ricchezza lorda complessiva delle famiglie italiane, con un portafoglio fortemente sbilanciato verso il “mattone”.

Conviene ancora investire in immobili?

Secondo le ultime rilevazioni dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, relative al quarto trimestre del 2024, il numero di abitazioni compravendute ha registrato un incremento del +7,6% a livello nazionale, rispetto allo stesso periodo del 2023 e del +2,7% rispetto al trimestre precedente.
Tuttavia, negli ultimi anni si sono registrate crescite di valore modeste o diminuzioni in molte aree.

Rispetto al 2010, infatti, i prezzi delle abitazioni (IPAB) – secondo le stime preliminari dell’ISTAT – hanno mostrato una diminuzione del -5,4% rispetto al 2024, mentre l’inflazione nello stesso periodo è stata di circa il 28%.

Redditività e costi nascosti:

Nelle grandi città come Roma o Milano, i rendimenti lordi annui da affitto possono arrivare al 5-7%, secondo uno studio di Idealista
Con un rendimento medio nazionale del 9,3%, in aumento rispetto all’8,8% dello scorso anno, valore più che doppio rispetto al rendimento medio dei titoli di Stato a 10 anni (3,5%).

Bisogna tenere in considerazione che la redditività può essere maggiore nei centri più piccoli, ma con maggiori rischi, difficoltà nel trovare inquilini affidabili e periodi più lunghi in cui l’immobile può rimanere sfitto.
Essere proprietari, inoltre, comporta anche costi di manutenzione, spese condominiali, assicurazioni e imposte (come l’IMU sulle seconde case), che ne riducono la redditività reale.

Mercato della locazione | domanda in crescita, offerta insufficiente:

Secondo il 17° Rapporto sull’Abitare di Nomisma, le famiglie che sono ricorse alla locazione per periodi superiori ai sei mesi sono diminuite del 5% nel 2023 e del 3,3% nel 2024.
Non per una riduzione dell’interesse, ma soprattutto a causa della contrazione dell’offerta.

Le famiglie che prendono in locazione un’abitazione si dividono sulla base di due orientamenti principali:

  • un terzo di loro considera l’affitto una scelta dettata da necessità lavorative o familiari;
  • la maggioranza vi ricorre come soluzione temporanea o obbligata per l’impossibilità economica di accedere alla proprietà.

Questo squilibrio contribuisce ad escludere dal mercato una parte significativa della domanda potenziale.

Comprare casa è un obiettivo raggiungibile?

Secondo Moneyfarm, l’acquisto della prima casa, in quanto “asset”, offre alcuni vantaggi peculiari, rappresentando per molti l’unica opportunità di fare debito e accelerare la costruzione del proprio patrimonio, sostituendo gradualmente la spesa dell’affitto (detratti gli interessi del mutuo) con l’accumulo di capitale in un bene di utilità diretta (la casa in cui si vive).
Per questo motivo, più che un semplice investimento, l’acquisto della prima casa si configura come un obiettivo d’investimento e, chi non dispone immediatamente delle risorse per raggiungerlo, può aspirare a farlo tramite un percorso di accumulo e investimento dedicato.

Rendendo l’obiettivo più accessibile, anche a chi teme di non poter avere risorse sufficienti.

Il vero valore della casa, per gli italiani:

Non bisogna dimenticare che la casa non è unicamente un “asset”, ma spesso il fulcro della vita familiare.
Il possesso di un’abitazione offre un senso di stabilità e sicurezza, in linea con la tendenza culturale italiana che vede l’obiettivo di una casa di proprietà come parte del percorso verso la vita adulta, offrendo un senso di gratificazione personale che va al di là del mero rendimento finanziario.

Con le attuali difficoltà del mercato della locazione, l’acquisto di una casa rappresenta per molti un investimento nel benessere e nella stabilità familiare, ovvero un valore che trascende la mera logica finanziaria.
Non bisogna dimenticarlo.

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