A febbraio, per l’ottavo mese consecutivo, l’inflazione accelera raggiungendo un livello del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente), che non si registrava da novembre 1995.
Queste alcune risultanze delle stime preliminari dell’ISTAT, pubblicate oggi.
Sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a spingere in alto la crescita, seguendo la fiammata di gennaio degli energetici regolamentati (insieme, le due componenti spiegano due terzi della variazione tendenziale dell’indice NIC).
Intanto, le tensioni inflazionistiche si propagano, in particolare ai Beni alimentari, i cui prezzi accelerano di oltre un punto, trascinando oltre il 4% anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”.
L’inflazione della componente di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) sale, portandosi a +1,7%.
PIL: nel 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita di intensità eccezionale per il forte recupero dell’attività produttiva, dopo un 2020 caratterizzato dagli effetti dell’emergenza sanitaria.
A trascinare la crescita del Pil (+6,6%) è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto limitati.
Il Pil, ai prezzi di mercato, è stato pari a 1.781.221 milioni di euro correnti, con un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente.
Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite marcate, particolarmente nelle attività manifatturiere, nelle costruzioni e in molti comparti del terziario.
La crescita dell’attività produttiva si è accompagnata a una espansione dell’input di lavoro e dei redditi.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un netto miglioramento rispetto al 2020 per il buon andamento delle entrate a fronte del più contenuto aumento delle uscite, nonostante il protrarsi delle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi.
Fonte: ISTAT – 1 marzo 2022