Circa un italiano su quattro vive in una casa troppo piccola o sovraffollata.
A dirlo è l’ISTAT, all’interno del suo ultimo rapporto BES sul benessere equo e sostenibile.
Circa il 9,6% della popolazione lamenta condizioni abitative difficili, significativamente inferiore solo a quella di Bulgaria, Lettonia, Polonia, Ungheria e Romania. Meglio di noi anche la Grecia, il Portogallo e la Spagna.
Evidentemente, la conosciuta propensione degli italiani all’acquisto e non all’affitto (l’80% degli italiani vive in una casa di proprietà), spinge a rinunciare spesso a una stanza in più o a vivere in immobili che avrebbero bisogno di lavori di ristrutturazione.
Secondo i dati riportati nell’Annuario statistico, “poco più di 3,2 milioni di famiglie (il 17,7% di quelle che vivono in abitazioni di proprietà) pagano un mutuo. La rata media mensile è di 586,41 Euro, con una variabilità sul territorio che va dai 619 Euro del centro ai 497 delle Isole; nelle città metropolitane si raggiungono i 636 Euro mensili”.
Quel che è certo è che la nostra condizione abitativa è una delle peggiori in tutta Europa.
Se questo quadro è molto simile a quello monitorato nelle precedente rilevazione, va sottolineato come sia peggiorato il problema “sovraffollamento”, vale a dire la mancanza di stanze per tutti i membri della famiglia.
Se nel 2014 era considerato un problema dal 27,2% del campione, questa percentuale è salita al 27,8% nel giro di un anno.
Migliora, di contro, la percentuale del campione che lamenta problemi strutturali al proprio immobile: dalle infiltrazioni all’umidità, fino ai problemi agli infissi, resta comunque un problema citato dal 24,1% del campione (era il 25% l’anno scorso).
Stabile al 7% la percentuale di chi dichiara di avere una casa caratterizzata da problemi di luminosità.
Considerando nel complesso tutti questi fattori, l’Istat elabora un indice di “bassa qualità dell’abitazione”: in Italia questa percentuale si ferma a circa il 10%.
Questo dato è più alto al Sud (11,8%) e più basso al Nord (8,4%) e al Centro Italia (8,9%).
In generale, sono gli anziani a trovarsi nelle condizioni abitative migliori, sia perché più raramente vivono in situazioni di sovraffollamento (10% contro il 41% dei minori e il 30% degli adulti tra i 18 e i 64 anni), sia perché sono più spesso proprietari dell’abitazione.
Fonte: Istat – terza edizione del Rapporto sul benessere equo e sostenibile – 14 dicembre 2016