I canoni di locazione richiesti in Italia raggiungono un nuovo massimo storico, attestandosi ad una media di 14,1 euro/m2.
Secondo l’ultimo report pubblicato dal portale immobiliare idealista e relativo agli annunci pubblicati sulla piattaforma, è il livello più alto registrato dal 2012 (anno di inizio delle rilevazioni).
Nel secondo trimestre del 2024, infatti, i canoni di locazione hanno subito un incremento del +6,9% rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua la crescita è stata del +11,4%.
Capoluoghi:
Nella primavera di quest’anno, la maggior parte dei capoluoghi ha visto un aumento dei canoni rispetto a marzo 2024.
Le città con i maggiori incrementi sono state Venezia (+12,3%), Arezzo (+9,9%), Prato (+9,8%), Agrigento (+8,6%), Catania (+8,1%) e Messina (+8%).
Aumenti in altre 49 città, con variazioni che vanno dal +6,8% di Caserta al +0,3% di Trieste.
Tra i principali mercati, Torino (+4,6%), Napoli (+3,8%) e Roma (16,4 euro/m2, +2% su marzo, +13,6% rispetto a giugno 2023) hanno registrato gli aumenti maggiori.
Al contrario, Bologna (-0,5%), Milano (-1,1%) e Firenze (-3,9%) hanno subito cali.
Le riduzioni più marcate si registrano ad Asti (-7,7%), Caltanissetta (-6,5%), Pesaro (-6,0%) e Como (-5,9%).
Gli altri cali variano dal -5,3% di Lecco, al -0,3% di Cesena.
Milano rimane la città più costosa, con 23,1 euro/m2 di media mensile, seguita da Venezia (20 euro/m²), Firenze (19,9 euro/m²) e Bologna (17,1 euro/m²).
Le città con i canoni più bassi sono Caltanissetta (4,6 euro/m²), Reggio Calabria (5,4 euro/m²) e Cosenza (5,7 euro/m²).
Province:
Quasi tutte le aree provinciali italiane (oltre il 90%), hanno registrato aumenti nel secondo trimestre.
Gli incrementi maggiori si sono rilevati a Latina (+36,6%), Arezzo (+32,2%), Massa-Carrara (+31,9%), Fermo (+24,4%), Ascoli Piceno (+23,2%), Teramo (+22,7%) e Sassari (+22,2%).
Aumenti a doppia cifra anche in altre 18 province, con variazioni tra il +21,4% di Catanzaro e il +10% di Vercelli.
Altre 69 province evidenziano incrementi tra il +9,9% di Brindisi e il +0,1% di Bologna.
La provincia di Roma ha visto una crescita del +7,9%, mentre Milano ha segnato una lieve contrazione del -0,4%.
Sono solo 10 le province che hanno subito una riduzione dei canoni di locazione, con Rimini (-17,3%) che ha registrato il calo più significativo.
Lucca (31 euro/m2), Belluno (29,3 euro/m2), Grosseto (23,8 euro/m2), Ravenna (23,2 euro/m2) e Milano (22 euro/m2) sono le province con i canoni più “pesanti” per i locatari.
Di contro, le aree provinciali più economiche sono Enna, Caltanissetta (entrambe a quota 5 euro/m2) e Avellino (5,6 euro/m²).
Regioni:
Nel secondo trimestre i canoni sono aumentati in tutte le regioni, tranne che in Trentino-Alto Adige, dove si è registrato un calo del -0,9%.
Gli incrementi più significativi sono avvenuti in Calabria (+19,8%), Molise (+14,4%), Marche (+12,8%), Abruzzo (+11,2%), Lazio (+10,9%) e Liguria (+10,8%).
Aumenti al di sotto del +10% nelle altre regioni italiane, compresi tra il +9,5% della Valle d’Aosta e il +0,2 dell’Emilia-Romagna.
La Valle d’Aosta si conferma la regione con i prezzi più alti (21,8 euro/m²), seguita da Lombardia (19 euro/m²) e Toscana (18,3 euro/m²).
Al di sopra della media nazionale (14,1 euro/m²), ci sono anche Lazio (14,6 euro/m²) ed Emilia-Romagna (14,3 euro/m²).
Le regioni più economiche sono, invece, Molise e Umbria (7,3 euro/m²).
Fonte: Idealista.it – 2 luglio 2024