Mercato immobiliare: scendono la domanda e l’offerta di immobili ma non i prezzi, secondo gli operatori immobiliari Fimaa

Mercato immobiliare scendono domanda e offerta ma non i prezzi, secondo gli operatori immobiliari FIMAA

Dopo due anni di livelli record, continua il calo delle compravendite di immobili residenziali nel primo quadrimestre del 2023.

Questa la fotografia scattata dall’Ufficio studi di Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari aderente a Confcommercio, nella nuova edizione dell’Indagine sul mercato immobiliare residenziale.

Una situazione che sembra non voler frenare: per il 46% degli operatori del settore, infatti, sono previsti cali ancora più significati nei prossimi quattro mesi (-4,5%).
I prezzi, invece, continueranno a salire (+5,5%).

Per quanto riguarda le compravendite, i dati della Federazione hanno registrato un calo sia della domanda che dell’offerta degli immobili, rimanendo più o meno in linea con i livello dl quadrimestre precedente.
Sono invece rimasti stabili i prezzi delle cessioni.


“I fattori che spingono il mercato – ha commentato il presidente Santino Taverna – sono la richiesta di immobili in classe energetica elevata, le agevolazioni per i giovani, il mercato della locazione che traina anche l’investimento immobiliare, le abitazioni ristrutturate o recentemente efficientate.

A frenare le transazioni, invece, per il 41,8% dei nostri operatori è soprattutto l’adeguamento alla classe energetica nei tempi stabiliti dalla Commissione Europea”.


L’indagine ha inoltre evidenziato l’aumento di sensibilità da parte degli italiani per le classi energetiche degli immobili.
Solo al Sud e nelle Isole rimane un parametro poco importante.
Anche la maggioranza dei venditori lo ritiene un elemento di poco conto.

In generale, nel 75% dei casi le compravendite di immobili di classe energetica inferiore, non sono calate.


Per quanto riguarda i dati sugli affitti, cala l’offerta e cresce la domanda, mentre i canoni rimangono stabili o in leggero aumento.
Le previsioni per il prossimo quadrimestre sono pressoché le stesse: per il 49,4% degli operatori il numero di contratti resterà inalterato, mentre il 33,6% ipotizza un incremento.

Trend simile anche per i canoni di locazione con il 60,9% degli operatori che ha previsto una stabilità e un 38,3% che ha stimato una crescita.


Fonte: confcommercio.it – 25 maggio 2023