Il Mercato immobiliare Europeo resta debole ed i prezzi continuano ad abbassarsi.
La buona notizia però è che non si tratta di uno scenario comune per tutti i Paesi ma piuttosto risulta diffuso a “macchia di leopardo”, come ci dice l’ultimo report pubblicato da Standard & Poor’s, nota società statunitense che realizza ricerche ed analisi finanziarie.
A livello generale sembra proprio che saranno l’Italia, la Francia e la Svizzera i mercati maggiormente sfavoriti; dal lato opposto Germania, Irlanda ed Inghilterra quelli in cui i prezzi delle abitazioni decolleranno.
Entrando nel dettaglio, sembra ad ogni modo che l’Italia migliorerà rispetto allo scorso anno quando le perdite si erano stabilizzate a quota 3,5% (ricordiamo che rispettivamente nel 2013 e nel 2012 i numeri erano stati -5,3% e -5,2%), mentre persisterà una dinamica del tutto negativa per ciò che riguarda l’intero ambito delle costruzioni.
S&P dichiara di aspettarsi una crescita graduale dei prezzi delle case già quest’anno, grazie alla maggior fiducia e alle condizioni favorevoli del credito.
Ritiene, inoltre, che nel 2016 le quotazioni delle case in Italia saliranno dell’1,5% rispetto a un anno prima.
La crisi del mercato ha iniziato a scemare nel terzo quarter del 2015.Già dal secondo quarter 2015 le transazioni hanno iniziato ad aumentare, pur restando tuttora ben al di sotto del picco del 2006.
Il miglioramento graduale del settore residenziale italiano riflette la lenta ripresa dell’economia domestica.
Nonostante questo, l’indicatore della fiducia dei consumatori era a gennaio al livello più alto da tempo.
E per il futuro?
Alcune variabili come la situazione critica delle banche e l’allargamento degli spread nel settore delle obbligazioni italiane potrebbero indebolire il mercato immobiliare sia per gli investimenti sia nel residenziale.
S&P sottolinea, infatti, che gli spread dei titoli di Stato italiani sono balzate di 150 punti base sui Bund tedeschi il 17 febbraio scorso, su di 95 bps rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nonostante questo ci sarà una lieve ripresa dei prezzi delle case e la crescita economica è stimata pari all’1,3% nel 2016 e all’1,4% nel 2017.
Situazione simile anche per la Francia che rispetto al passato anno sembra aver fatto passi da gigante e si prevede che possa arrivare ad una situazione stabile entro il 2016.
La Svizzera invece si trova ad affrontare le conseguenza derivate dallo sganciamento del franco dalla sua quota tradizionale; anche il Belgio perderà nel complesso il 3,5% a causa principalmente del taglio delle tasse sui mutui per la casa.
Le migliori performance, invece, sono e saranno registrate dall’Irlanda dove i prezzi del mattone residenziale aumenteranno addirittura del 9%.
Ricordiamo che solo nel 2014 a Dublino i prezzi sono saliti del 19% e ciò è probabilmente da collegare al fatto che la domanda è di gran lunga più elevata dell’offerta, dal momento che nel periodo di crisi immobiliare il Paese aveva optato per uno stop di tutti i cantieri.
Come accennato, subito dopo troviamo la Germania con un + 5% ed a seguire il Regno Unito con un + 4%.
La ricerca di S&P però ci dice anche che nei prossimi 24 mesi il mercato degli immobili residenziali tornerà a migliorare con un recupero dei prezzi delle case anche se in modo lento e graduale, probabilmente a causa del calo degli interessi sui mutui come stabilito dal programma della Banca Centrale Europea (BCE) con l’adozione del QE (Quantitative Easing).
È stato stimato che l’intero comparto nel 2016 tornerà in positivo con un aumento medio del costo degli immobili che si aggirerà attorno all’1%.
Fonte: Il Sole 24 Ore e Mutui.it