Mercato immobiliare: nel IV trimestre del 2015 è proseguito il graduale miglioramento

Nel sondaggio congiunturale di Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate sul mercato delle abitazioni in Italia, emerge un maggiore ottimismo da parte degli operatori immobiliari circa le prospettive del mercato nazionale.

Prezzi delle abitazioni:
Nel IV trimestre del 2015 continua a ridursi la quota di operatori che riporta una diminuzione congiunturale dei prezzi di vendita, divenuta minoritaria per la prima volta dalla primavera del 2011 (46,4%; 67,6% nella rilevazione di un anno fa), a fronte di una prevalenza dei giudizi di stabilità (52,3% del totale, da 31,6%).
Il miglioramento riflette principalmente gli andamenti riscontrati nelle aree urbane e nel Nord Italia, dove l’incidenza dei giudizi di diminuzione dei prezzi si è collocata poco al di sopra del 40%.

Compravendite:
La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione è salita al 77,8%, dal 71,6% dell’indagine precedente.
Nel trimestre di riferimento gli operatori hanno intermediato in prevalenza immobili di metratura fino a 140 mq abitabili o parzialmente da ristrutturare, con classe energetica bassa.

Trattative e tempi di vendita:
Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è appena sceso al 14,2%, cumulando una flessione di circa 2 punti percentuali rispetto alla rilevazione di gennaio 2015.
Il tempo medio intercorso tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile è rimasto pressoché stabile a 9,1 mesi (da 9,4 in ottobre).

Modalità di finanziamento degli acquisti:
La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salito al 68,5% (dal 65,7% dell’indagine di ottobre), mentre il rapporto tra prestito e valore dell’immobile è rimasto pressoché invariato (al 64,7%).

Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite:
Per la prima volta dal III trimestre del 2010 il saldo relativo alle attese circa l’evoluzione del mercato immobiliare nazionale è risultato significativamente positivo (8,1 punti percentuali contro valori sostanzialmente nulli nella precedente indagine).
In un orizzonte di medio termine (due anni), si rafforza l’ottimismo degli operatori: la quota delle attese di miglioramento è aumentata al 55,9% (dal 53,1% in ottobre), a fronte di una diminuzione dei giudizi di stabilità e, in misura più apprezzabile, di quelli di peggioramento (al 10,5% dal 12,1%).

Roma, 19 febbraio 2016