La crescita media annua dei prezzi ha rallentato in molte città del mondo, nel secondo trimestre del 2023, scendendo all’1,7% rispetto al 3,2% del primo trimestre.
Tuttavia, dati trimestrali più recenti sulla variazione dei prezzi, rivelano l’inizio di una ripresa in alcuni mercati chiave globali.
In questa classifica del “Knight Frank Global Residential Cities Index”, Milano risulta essere al 30° posto con un incremento dei prezzi del 3,8%, mentre Roma è al 67° posto con un decremento dello 0,2%.
Nonostante permangano notevoli ostacoli, queste ultime rilevazioni prevedono che un numero crescente di città passerà da “prezzi in calo” a “prezzi stabili”, nei prossimi due trimestri.
Al primo posto della classifica c’è Ankara (+105,9%), seguita da Istanbul (+85,1%).
Seguono Dubai (+17,4%), Vilnius (+14,8%), Zagabria (+14,7%), Gerusalemme (+14,4%) e Atene (+14,1%).
In queste città la crescita è stata comunque moderata, rispetto alle precedenti rilevazioni, e tende a rallentare rispetto all’andamento degli anni precedenti.
La situazione rilevata in questo trimestre, è che la crescita media annua dei prezzi immobiliari continui a rallentare a livello globale.
Il passaggio dal 3,2% nel primo trimestre di quest’anno, all’1,7% nel secondo trimestre, segna il quarto rallentamento trimestrale consecutivo rispetto al recente picco del secondo trimestre del 2022, quando il boom del mercato immobiliare post-pandemia aveva spinto la crescita annuale all’11,8%.
La crescita attuale è inferiore a quella sperimentato durante la prima ondata della pandemia, quando la crescita ha raggiunto il minimo del 2,9% nel secondo trimestre del 2019.
In effetti, l’ultima volta che la crescita è stata così lenta è stata nel primo trimestre del 2012, quando la crisi del debito europeo stava esercitando una forte pressione al ribasso sui mercati immobiliari di quella regione.
Numeri più recenti:
Alla fine del 2022, 10 dei 12 mercati statunitensi monitorati registravano cali trimestrali dei prezzi, mentre nel secondo trimestre di quest’anno tutti e 12 registravano una crescita dei prezzi positiva.
Nel primo trimestre di quest’anno circa il 48% delle città ha registrato un calo dei prezzi, nel secondo trimestre questa percentuale è scesa al 40%.
I miglioramenti negli ultimi tre mesi sono diffusi, ma gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia ne sono esempi lampanti.
Tuttavia, anche se si rileva una crescita dei prezzi trimestrale più tempestiva, la storia risulta essere più complessa.
Da un massimo del 3,7% nel primo trimestre del 2022, la crescita trimestrale dei prezzi è diminuita drasticamente ed è diventata negativa nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
Ma, da allora, la crescita è aumentata con prezzi più alti in media dell’1,3% nei nostri mercati cittadini, nei tre mesi fino a giugno 2023.
Nel primo trimestre di quest’anno circa il 48% delle città ha registrato un calo dei prezzi, nel secondo trimestre questa percentuale è scesa al 40%.
I miglioramenti negli ultimi tre mesi sono diffusi, ma gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia ne sono esempi lampanti.
Alla fine del 2022, 10 dei 12 mercati statunitensi da noi monitorati registravano cali trimestrali dei prezzi, mentre nel secondo trimestre di quest’anno tutti e 12 registravano una crescita dei prezzi positiva.
Allo stesso modo, in Canada, tutti e tre i mercati da noi monitorati erano in calo nel quarto trimestre dello scorso anno e ora stanno aumentando, e a un ritmo trimestrale elevato.
In Australia è la stessa storia con tutte le città nel nostro paniere che vedono una crescita dei prezzi trimestrali nel secondo trimestre.
Altri mercati hanno visto miglioramenti (ci sono diversi ottimi esempi in Europa con una crescita trimestrale positiva), in particolare Oslo, Stoccolma e Glasgow.
Mentre alcuni mercati chiave si stanno rafforzando, altri stanno vivendo condizioni più difficili.
I mercati delle città della Cina continentale si sono indeboliti nel primo trimestre e, nove dei dieci mercati monitorati, erano in crescita su base trimestrale. Mentre questa metà del trimestre ha visto i prezzi scendere.
Pur essendo ancora molto forte, la crescita dei prezzi in Turchia ha subito un brusco rallentamento in questo trimestre.
Singapore ha visto una moderazione nella crescita e, confermando la natura mista dei mercati globali, un certo numero di città europee hanno visto le condizioni dei prezzi ulteriormente inasprirsi – in particolare: Bruxelles, Marsiglia, Atene, Barcellona e Madrid.
Cosa è cambiato?
Non si sopravvaluta il ritmo della recente ripresa dei prezzi, ma molti mercati stanno ancora vedendo i prezzi scendere e permangono pressioni significative.
Tuttavia, si possono vedere una serie di fattori che contribuiscono a sostenere i prezzi:
- Ridotta incertezza sui tassi: ci stiamo muovendo verso un contesto più certo, con probabili aumenti dei tassi alle spalle, anche se i tassi rimangono a livelli elevati rispetto ai recenti standard storici.
- Patrimonio immobiliare limitato: una mancanza l’attività di nuove costruzioni negli ultimi anni, unita alla minore liquidità del mercato, ha creato una carenza di immobili disponibili per l’acquisto.
Questa stretta di liquidità è stata provocata dal fatto che le famiglie hanno evitato di muoversi per mantenere i benefici dei bassi mutui a tasso fisso a lungo termine. - Cambiamenti demografici: alcuni paesi, in particolare l’Australia, stanno vivendo una ripresa dell’immigrazione dopo una pausa indotta dalla pandemia, portando a un aumento della domanda e dei prezzi delle case.
Liam Bailey, responsabile globale della ricerca di Knight Frank, ha affermato:
“Ci sono prove iniziali che le condizioni stanno cominciando a migliorare in una serie di mercati chiave delle città globali.
Anche se è probabile che l’aumento dei tassi sia ormai alle nostre spalle, i proprietari di case possono aspettarsi di fare i conti con gli attuali livelli dei tassi di interesse per il prossimo futuro, il che limiterà il ritmo della ripresa del mercato immobiliare globale”.
Fonte: knightfrank.com – Q2 2023