Sembra essersi ufficialmente conclusa la stagione dei tassi bassi, che garantiva affari anche sul tasso fisso e sulle lunghe durate.
Il nuovo scenario è dominato invece da un mercato in movimento, con un continuo assestamento dei tassi e la certezza che dalla Bce la politica monetaria accomodante stia per giungere al capolinea.
Secondo quanto annunciato dalla Presidente Christine Lagarde, già con l’inizio di luglio potrebbero terminare gli acquisti di titoli da parte della Bce.
Quindi, seguiranno un aumento del costo del denaro e un primo rialzo dei tassi variabili.
Intanto le rilevazioni dell’Osservatorio Mutui di “mutuionline.it”, forniscono i primi riscontri relativi al mese di aprile.
Il dato più evidente è proprio la risalita dell’IRS, che passa – rispetto all’ultima rilevazione di marzo – a 10 anni da 1,01% a 1,51%, a 20 anni da 1,10% a 1,56% e a 30 anni da 0,88% a 1,31%.
Rimane invece stabilmente negativo l’Eurirs che, a 1 mese, si attesta sul -0,54%, mentre a 3 mesi sul -0,45%.
Con questo scenario torna ad essere conveniente il tasso variabile, che registra ad aprile 2022 un Tan medio variabile dello 0,94% (il migliore è 0,18%), mentre il Tan medio fisso è 1,92% (il migliore è 1,25%).
Prima casa e tasso variabile protagonisti:
I mutui per acquisto prima casa continuano a trainare il mercato.
Se partiamo dal terzo trimestre 2019, quando avevano toccato il minimo dal 2017 (a causa soprattutto del boom delle surroghe), si nota una costante crescita trimestre dopo trimestre.
Ad aprile 2022, questa finalità ha raggiunto il 76,6% del mix (valore massimo dal 2017).
Guardando il dato annuale, si nota che in questa prima parte dell’anno si registrano i valori più alti per acquisto prima casa dal 2010 (72,8% del mix).
In relazione al tipo di tasso richiesto, torna a crescere in maniera consistente il tasso variabile che passa dall’11,5% al 14,5% del mix (+28,6%), anche se il tasso fisso resta dominante con l’82,6% delle richieste.
Nonostante i rialzi, i tassi sono ancora ben lontani dai livelli di 10 anni fa, quando il Tan fisso medio era 5,77% e il variabile 3,62%.
I giovani approfittano delle agevolazioni e fanno impennare i numeri:
Il mercato risente ancora molto dell’effetto benefico delle normative sui giovani under 36, che consentono di ottenere un mutuo versando anticipi irrisori.
Ne sono testimonianza anche le durate richieste più lunghe e il desiderio di importi maggiori.
Se si guarda il 2022, si nota infatti come rispetto al 2021 le durate sopra i 25 anni siano cresciute del 19,8% (da 35,7% del mix, al 42,8% del mix), dato confermato anche dalle erogazioni che segnano +40,6% del 2021, rispetto al 2022 (dal 25,6%, al 36%).
Stessa evidenza si riscontra anche per gli importi medi richiesti in questa prima parte del 2022: 141.388 euro, il massimo dal 2010.
Il Decreto Sostegni Bis si conferma così una mossa che, grazie alla norma sui giovani, ha acceso il mercato.
Si nota ancora dai dati di Mutuionline.it, come negli ultimi quattro trimestri le richieste di mutuo per under 36 siano lievitate esponenzialmente.
Si pensi che prima del Decreto (secondo trimestre 2021) la quota era il 33,9% del mix, mentre ora tocca il 45,4% (+33,9%).
Entrando più nel dettaglio, le banche si sono mosse con tempestività per fornire offerte di mutuo su misura per i giovani, con tassi che risultano più convenienti per gli under 36 rispetto agli over 36.
Il tasso medio fisso per acquisto prima e seconda casa degli under 36 è 1,78%, contro il 2,01% degli over 36.
Stesso valore invece per il tasso migliore di entrambe le fasce d’età (1,25%).
Il variabile sugli over 36 è 1,11%, per gli under 36 è 0,78%, mentre la migliore offerta over 36 segna un tasso dello 0,28%, per gli under 36 è lo 0,18%.
Il richiedente un mutuo under 36 ha circa 30 anni e un reddito più basso rispetto a quello degli over 36 (1.763 euro, vs 2.306 euro).
Richiede mediamente loan-to-value dell’82%, su durate mediamente più lunghe di 4 anni rispetto agli over 36.
Poiché le agevolazioni si rivolgono alla prima casa, il 91,2% delle richieste di mutuo di under 36 sono per prima casa e il 65,9% hanno durate sopra i 25 anni.
Il green, la nuova frontiera dei mutui:
Quello dei mutui green è un mercato sempre più in evoluzione, anche per le condizioni vantaggiose offerte.
Si pensi che i tassi dei mutui green sono in media 21 bp più bassi rispetto a quelli dei mutui tradizionali.
Anche per i mutui green cresce la richiesta di tassi variabili: si passa dal 13,3% del trimestre precedente al 16,1% del trimestre attuale (+21%).
Crescono inoltre le lunghe durate, che passano dal 47,7% al 53,1% (+11,3%).
La fascia d’età sotto i 36 anni si rivela più interessata ai mutui verdi rispetto al trimestre precedente e passa dal 42,5% al 46,5% del trimestre attuale (+9,4%).
Un mercato molto promettente, che lascia pensare a una continua e significativa crescita per il resto del 2022.
Fonte: mutuionline.it – 26 maggio 2022