
Negli ultimi mesi del 2024, i mutui per l’acquisto di abitazioni hanno registrato un incremento di 4,3 miliardi di euro, passando da 420,8 miliardi a maggio a 425,1 miliardi a novembre, secondo i dati del centro studi FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani).
Questo aumento del +1,02% segna un’inversione di tendenza rispetto ai primi cinque mesi dell’anno – durante i quali si era osservato un calo di quasi 4 miliardi (-0,9%) – e coincide con la politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE), che ha visto una riduzione del costo del denaro fino al 3% a dicembre 2024.
1. Effetti diversificati sui prestiti alle famiglie:
Oltre ai mutui, anche il credito al consumo, utilizzato per l’acquisto di beni e servizi a rate, ha mostrato una crescita di quasi 3 miliardi (+2,4%), passando da 123 a 125,9 miliardi.
Tuttavia, si registra una diminuzione del -3,3% per i prestiti personali, scesi da 120,5 miliardi a 116,5 miliardi, ad indicare una diversa propensione delle famiglie verso le diverse forme di finanziamento.
2. Finanziamenti alle imprese | un quadro preoccupante:
A differenza del settore delle famiglie, le imprese mostrano un quadro negativo e, nonostante un aumento di 2,3 miliardi (+1,5%) per i prestiti a medio termine (fino a 5 anni), si registra un calo significativo di 15,4 miliardi (-4,9%) per i finanziamenti a lungo termine e di 2 miliardi (-1,5%) per quelli a breve termine.
Complessivamente, lo stock dei prestiti alle imprese è diminuito di 15,1 miliardi (-2,5%), passando da 612,6 miliardi a 597,4 miliardi.
3. L’Impatto complessivo della politica monetaria della BCE:
Dalla fine del 2021, la politica monetaria della BCE ha determinato una contrazione complessiva del credito ai privati di quasi 61 miliardi (-4,6%), passando da 1.325,9 miliardi a 1.265 miliardi.
Questo dato evidenzia l’effetto significativo delle decisioni della BCE sull’economia reale.
4. Analisi dell’andamento dei prestiti (novembre 2024 vs. maggio 2024):
Il confronto tra i dati di novembre 2024 e maggio dello stesso anno mostra una dinamica non omogenea:
- Famiglie: aumento complessivo dei prestiti di 3,3 miliardi (+0,5%), trainato dal credito al consumo (+2,9 miliardi, +2,4%) e dai mutui (+4,4 miliardi, +1,0%), con una diminuzione dei prestiti personali (-4,0 miliardi, -3,3%).
- Imprese: diminuzione complessiva dei prestiti di 15,2 miliardi (-2,5%), con una forte flessione dei prestiti a lungo termine (-15,5 miliardi, -4,9%).
5. Tendenze a lungo termine (da Fine 2021).
Ampliando l’orizzonte temporale a partire dalla fine del 2021, si osserva:
- Famiglie: crescita complessiva di 4,8 miliardi (+0,7%), trainata dal credito al consumo (+14,5 miliardi, +13,0%) e dai mutui (+15,3 miliardi, +3,7%), con una forte contrazione dei prestiti personali (-24,9 miliardi, -17,6%).
- Imprese: contrazione di 65,7 miliardi (-9,9%), con una marcata diminuzione dei prestiti a lungo termine (-59,2 miliardi, -16,5%).
6. Impatto del costo del denaro sulle rate:
Dopo una serie di aumenti, il costo del denaro è stato ridotto al 3% a dicembre 2024, con un impatto significativo sui tassi di interesse praticati dalle banche:
- Mutui: I tassi sono diminuiti a una media del 3,23% a novembre, con la possibilità di scendere ulteriormente sotto il 3%.
Per un mutuo di 200.000 euro a 25 anni, il risparmio complessivo potrebbe essere di quasi 80.000 euro (-21,9%). - Credito al consumo: I tassi sono scesi a una media dell’8,32%, con la possibilità di calare ulteriormente all’8%.
Questo comporterebbe un risparmio significativo per l’acquisto di beni come automobili ed elettrodomestici (ad esempio, per un’auto da 25.000 euro finanziata in 10 anni, il risparmio sarebbe di oltre 11.705 euro (-23,9%).
Fonte: FABI – 18 gennaio 2025
BCE: gli effetti delle restrizioni creditizie, sulle dinamiche del mercato immobiliare