
Il mercato dei mutui immobiliari in Italia, mostra un andamento decisamente positivo nei primi tre mesi del 2025.
Le richieste da parte delle famiglie, infatti, sono aumentate del +22,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo il report del Sistema di informazioni creditizie EURISC di CRIF.
Questa tendenza favorevole del mercato, inoltre, si è evidenziata anche nel dato positivo di marzo 2025, che ha confermato l’andamento medio dei primi tre mesi dell’anno (+20,5%).
Importo medio richiesto:
Nel primo trimestre 2025, l’importo medio richiesto per un mutuo ha raggiunto la cifra di 150.732 euro.
Si tratta di un aumento del +4,5% rispetto al primo trimestre 2024 e rappresenta uno dei valori più alti registrati negli ultimi dieci anni.
Per dare un’idea dell’evoluzione, nel 2015 l’importo medio si attestava poco oltre i 124.000 euro.
Come si distribuiscono le richieste:
Analizzando le preferenze delle famiglie italiane nel primo trimestre 2025, emergono alcuni dati significativi sulla distribuzione delle richieste:
- Per importo: la fascia più richiesta si conferma quella tra 100.000 e 150.000 euro, scelta dal 31,1% dei richiedenti, un dato stabile rispetto al 2024.
Segue da vicino la fascia tra 150.000 e 300.000 euro, con il 30,3% delle richieste. - Per durata: la maggioranza delle famiglie (41,3%) opta per piani di rimborso lunghi, compresi tra i 25 e i 30 anni.
Questa tendenza è una diretta conseguenza dell’aumento dell’importo medio richiesto, con l’ovvia scelta di diluire il debito nel tempo, per avere rate mensili più sostenibili e ridurre l’impatto sul bilancio familiare.
Chi richiede il mutuo:
La distribuzione delle richieste per fascia d’età rimane sostanzialmente invariata rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il segmento più attivo è quello compreso tra i 25 e i 44 anni, che concentra il 63% del totale delle domande.
Le tendenze del 2024:
Uno dei fattori chiave di questa crescita, è l’intervento della Banca Centrale Europea (BCE) sul taglio dei tassi di interesse.
Questa manovra, infatti, ha reso i finanziamenti a lungo termine più convenienti, alleggerendo l’importo delle rate e stimolando così la domanda.
Guardando al 2024, inoltre, si nota una dinamica interessante:
- Surroghe: il fenomeno ha registrato un significativo incremento (+19,6%);
- Nuovi mutui: l’erogazione è cresciuta in misura più contenuta (+1,1%).
Lo scenario attuale, secondo l’esperto:
Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, ha sottolineato come la politica monetaria della BCE abbia infuso ottimismo nel mercato del credito.
Le famiglie italiane, beneficiando di tassi più favorevoli, mostrano una maggiore propensione a richiedere mutui, preferendo in particolare le opzioni a tasso fisso per una maggiore stabilità percepita.
Tuttavia, Capecchi avverte che lo scenario economico internazionale presenta delle incertezze, con le crescenti tensioni commerciali, la politica dei dazi e l’instabilità geopolitica, che potrebbero frenare le prospettive di crescita globale, alimentando rischi di recessione.
Questa complessa congiuntura, infatti – secondo l’executive director di CRIF – genera incertezza e potrebbe limitare sia la domanda di credito da parte delle famiglie, quanto gli effetti positivi delle recenti misure della BCE.
ABI: lieve diminuzione del tasso medio (3,14%) sui mutui per l’acquisto di abitazioni, a marzo 2025