Nel recente studio della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) sulla discesa del costo del denaro, viene evidenziato come siano circa 3,5 milioni di famiglie italiane (sul totale di 25,7 milioni) ad avere un mutuo.
Da alcuni mesi le banche, infatti, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte della BCE, stanno anticipando la prevista riduzione dei tassi.
Con vantaggi significativi per le famiglie.
Il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava, a fine marzo 2024, a 423,4 miliardi di euro, in crescita di circa 33 miliardi rispetto a fine 2020 (+9%), ma in calo di 3 miliardi rispetto a fine 2022 (-1%).
Sui complessivi 423,4 miliardi erogati, circa un terzo (cioè 144 miliardi) è a tasso variabile, mentre i restanti 279 miliardi a tasso fisso.
Nel corso del 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono molto aumentati, con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5%.
Negli ultimi mesi, le banche hanno iniziato una progressiva riduzione dei tassi praticati alle famiglie con il tasso medio fisso che è sceso al 3,69% a marzo scorso.
La riduzione è stata meno accentuata sui mutui a tasso variabile, con la media stabile sopra il 4% rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023, comportando, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di 54.000 euro (-14,9%).
Per quanto riguarda i mutui erogati lo scorso anno, le rate di quelli a tasso fisso erano di fatto raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il “rimborso” mensile è salito del 60-70% o anche oltre.
Quanto ai vecchi mutui, le rate di quelli a tasso variabile hanno subìto aumenti fino al 78%.
Vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga 890 euro al mese, ovvero 390 euro in più.
È molto probabile che, alla luce della probabile decisione di giugno, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano iniziare una progressiva discesa, anche se è difficile, al momento, indicare una traiettoria precisa.
L’aumento dei tassi BCE e le rate dei mutui:
Nel corso del 2023, i nuovi mutui a tasso variabile erano arrivati anche oltre il 6%, dallo 0,6% di fine 2021, mentre oggi la media è pari al 3,67%.
Vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile è di 1.180 euro, ben 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa (ovvero 665 euro).
Simulazione per un mutuo prima casa dell’importo di 200.000 euro:
- Oggi: tasso fisso medio 3,69%, durata 25 anni = rata mensile 1.032 euro;
- 2023: tasso fisso medio 5,25%, durata 25 anni = rata mensile 1.212 euro;
- Risparmio: 180 euro al mese, ovvero 2.162 euro l’anno.
Rispetto all’importo totale da rimborsare, 54.044 euro in meno (-14,9%).
Fonte: FABI – 25 maggio 2024