
Il mercato dei mutui sta vivendo una fase di transizione.
Per lungo tempo, la scelta quasi obbligata per chi cercava un finanziamento per la casa è stata il tasso fisso, diventato ultimamente insolitamente conveniente.
Tuttavia, secondo MutuiOnline, lo scenario sta cambiando e il tasso variabile sembra tornare a farsi interessante, preannunciando un possibile “sorpasso” entro la fine dell’anno.
L’anomalia del fisso conveniente: sta finendo?
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una situazione atipica.
A seguito delle decise mosse della Banca Centrale Europea (BCE) per contrastare l’inflazione post-2021, infatti, i tassi ufficiali sono aumentati bruscamente e, paradossalmente, questo ha reso i mutui a tasso fisso meno costosi di quelli a tasso variabile.
Normalmente, infatti, la sicurezza di una rata costante per tutta la durata del mutuo (tipica del fisso) si paga con un tasso leggermente più alto rispetto al variabile, che invece espone a possibili fluttuazioni.
Ma questa “eccezione”, sta probabilmente rientrando.
Attualmente il fisso offre ancora certezze (…e maggior risparmio):
Ad aprile 2025, la preferenza per il tasso fisso rimane forte, secondo MutuiOnline, anche se il divario con il variabile si sta riducendo.
Il motivo è semplice: nella maggior parte dei casi, costa ancora meno e protegge da eventuali aumenti futuri della rata.
La nuova politica monetaria della BCE, che ha iniziato a tagliare i tassi di riferimento dopo un periodo restrittivo, sta però facendo scendere lentamente l’Euribor, l’indice chiave per i mutui a tasso variabile.
E questo li rende progressivamente più appetibili.
Nonostante ciò, il tasso fisso mantiene un vantaggio tangibile.
Le simulazioni attuali mostrano, infatti, che specialmente su durate lunghe (come 30 anni), il TAN (Tasso Annuo Nominale) di un mutuo fisso può essere inferiore a quello di un variabile equivalente.
Cosa influenza l’andamento dei tassi?
- Tassi fissi: sono legati principalmente all’IRS (Interest Rate Swap), un tasso di riferimento che riflette le aspettative del mercato sui tassi futuri a lungo termine.
L’IRS è a sua volta influenzato da fattori come l’andamento dei titoli di stato considerati più sicuri, come i Bund tedeschi, e dalle prospettive economiche generali (inflazione attesa, crescita, politiche di investimento).
Recentemente, si è notata inoltre una certa volatilità sull’IRS a lunga scadenza (es. 30 anni), che potrebbe frenare un calo rapido dei tassi fissi offerti dalle banche, anche a fronte dei tagli BCE. - Tassi variabili: sono indicizzati direttamente all’Euribor (solitamente a 1 o 3 mesi), che segue più da vicino le decisioni della BCE sui tassi di interesse a breve termine.
La recente discesa dell’Euribor è il risultato diretto dell’inizio del ciclo di tagli dei tassi da parte della BCE. A questo si aggiunge lo spread, ovvero il margine che la banca aggiunge all’indice di riferimento, che può variare da istituto a istituto.
Quanto costa un mutuo da 100.000 euro, ad aprile 2025?
Per avere un’idea concreta, vediamo una simulazione realizzata con il comparatore MutuiOnline.it (dati aggiornati ad aprile 2025).
L’ipotesi è una richiesta di mutuo da 100.000 euro per 30 anni, per l’acquisto di un immobile a Milano del valore di 200.000 euro (corrispondente a un LTV – Loan to Value, rapporto tra mutuo e valore immobile, del 50%).
Ecco alcune delle migliori offerte a tasso fisso disponibili tra le banche partner:
- Crédit Agricole Greenback: rata mensile euro 379,19;
- Banco di Desio e della Brianza Mutuo D-Evolution Green: rata mensile euro 384,80;
- Intesa Sanpaolo Mutuo Giovani Green: rata mensile euro 400,34.
Nota: Le offerte possono variare in base alle politiche commerciali delle banche e al profilo del richiedente.
Il “sorpasso” è possibile entro fine anno?
Le analisi indicano che il divario tra TAN fisso e TAN variabile continuerà a ridursi nei prossimi mesi.
Se le mosse della BCE proseguiranno come previsto e le banche adegueranno i propri spread, infatti, è plausibile che entro la fine del 2025 il tasso variabile possa tornare ad essere nominalmente più conveniente del fisso.
Conclusioni:
Il mercato dei mutui in Italia è in una fase di transizione.
Sebbene attualmente il tasso fisso mantenga una certa convenienza, le dinamiche innescate dalla politica monetaria della BCE e da fattori economici esterni, come le strategie di investimento governative, suggeriscono un progressivo riavvicinamento e un probabile sorpasso del tasso variabile entro la fine del 2025.
Tuttavia, l’andamento dei tassi fissi è influenzato da fattori complessi come l’IRS, che potrebbe limitarne la discesa nel breve termine.
Sarà bene, quindi, valutare attentamente le proprie esigenze e la personale tolleranza al rischio, per una scelta consapevole che avrà un impatto significativo per molti anni.
Fonte: MutuiOnline – 11 aprile 2025