Mutui: differenze regionali nei dati su importi medi, durata e tipologia dei richiedenti, ma comune preferenza (93,4%) per il tasso fisso

Immagine delle statistiche sui Mutui, importi medi, tipologia di richiedenti e durate difformi nelle Regioni, con comune preferenza (93,4%) per il tasso fisso

La dinamica dei mutui non è uguale su tutto il territorio italiano.
Se da una parte, infatti, si registra una certa prudenza in merito agli importi richiesti, dall’altra le Regioni conservano delle peculiarità in materia di finanziamenti per la casa.

Ad esempio, secondo l’analisi condotta dall’Osservatorio di agosto di MutuiOnline.it, il Trentino Alto-Adige presenta l’importo medio richiesto più elevato, le Marche registrano il calo ogni anno più corposo, mentre in Sardegna i mutuatari sono più ‘senior’.
Per citare solo alcune delle sfaccettature territoriali fotografate.


Stop alla crescita del tasso sul fisso:
Anche lo scorso mese gli indici Euribor ed Eurirs, usati come riferimento rispettivamente per i mutui a tasso variabile e per quelli a tasso fisso, hanno continuato a crescere.
Anche se la sensazione diffusa è che potremmo essere vicini al picco dei tassi.

Tuttavia, è cambiata la dinamica dei tassi sui finanziamenti richiesti.
Infatti, per le richieste di mutui a 20 e 30 anni, il TAN del variabile ha continuato la sua crescita (sia nel caso della media di mercato, che si attesta al 4,93%, sia guardando alla migliore offerta presente su MutuiOnline.it, a 4,40%).
Mentre nel caso del fisso si è innalzata la media di mercato (3,84%), con invariabilità delle migliori condizioni di mercato (a 3,25%).

Quest’ultimo dato conferma la necessità di confrontare le proposte di mutuo, per cercare la soluzione più conveniente per le proprie esigenze.

L’attuale convenienza del fisso rispetto al variabile spiega la richiesta crescente di questa opzione, la cui domanda arriva a coprire il 93,4% dei casi (quasi due punti in più rispetto al secondo trimestre).
Portando l’incidenza del variabile al 5,3% e lasciando sempre più a margine il tasso misto e il variabile con cap, entrambi sotto l’1% delle richieste complessive.


Le finalità di mutuo più richieste:
Le finalità per le quali viene maggiormente richiesto un mutuo, rimangono sostanzialmente invariate, mantenendo al primo posto l’acquisto per la prima casa.

L’incidenza di questa finalità, però, è ridotta dall’ulteriore crescita delle surroghe.
Quest’ultima, infatti, arriva al 33% delle richieste, riducendo il mutuo prima casa al 56,2%.
Successivamente troviamo il mutuo per acquistare una seconda casa (6%), il finanziamento per la ristrutturazione (poco più del 3%) e, infine, un 1,5% destinato al consolidamento o alla liquidità.


Accesso più selettivo, durata media e importo richiesto:
I rialzi dei tassi hanno reso più selettivo l’accesso ai mutui, portando la crescita del reddito medio dei richiedenti a 2.904 euro (101 euro in più, rispetto alla media di aprile-giugno).
Se la durata media dei contratti resta invariata a 24,6 anni, l’importo medio richiesto tra luglio e agosto scende ancora di 0,9% rispetto al secondo trimestre, arrivando a 129.981 euro.

Considerando l’andamento dei prezzi delle case, la chiave di lettura è nella disponibilità dei compratori.

Nonostante il quadro regionale frastagliato, gli importi medi richiesti sono in calo un po’ ovunque, ad eccezione del Molise, dove si registra un +8%.
L’età media dei richiedenti scende soprattutto in Trentino, Umbria e Sicilia, mentre sale in Sardegna, Molise e Abruzzo.

I dati dell’ultimo trimestre dell’anno dipenderanno dall’andamento dei tassi – ricordiamo l’ulteriore rialzo del 14 settembre – e dal termine delle agevolazioni per il Fondo Prima Casa di Consap, previsto per il 30 settembre, ma che il Governo sta studiando di estendere fino a dicembre 2024.


Fonte: mutuionline.it – 26 settembre 2023