È la sintesi che scaturisce dal più recente “Osservatorio Mutui” di MutuiOnline.it che, per il mese di novembre 2019, ha confermato (accentuandoli in alcuni casi) i trend che hanno caratterizzato l’ultimo periodo del mercato.
Il miglioramento degli ultimi mesi anche sul fronte del mercato del lavoro (in ottobre secondo l’Istat c’è stato un calo della disoccupazione ed un aumento degli occupati), potrebbe aver contribuito ad alimentare la fiducia in quella fascia di età che tradizionalmente vanta un posto di lavoro indeterminato e più stabile.
Fascia di età che si è, infatti, rivelata la più attiva per quanto riguarda la domanda di mutui.
Il 69% delle richieste per le surroghe e le sostituzioni:
Nella ricerca di novembre (su base trimestrale), le richieste di mutui per l’acquisto della prima casa sono salite al 26,4% del totale, dal 26,1% registrato nel corso del terzo trimestre di quest’anno.
La parte del leone è stata ancora la domanda di sostituzione e surroghe – in sensibile aumento per il terzo mese consecutivo, che lo scorso mese hanno coperto quasi il 69% del totale (68,1%): livello che rappresenta un nuovo massimo dal primo trimestre del 2015.
Uno sguardo alla tabella delle statistiche annuali rivela che, il ritmo registrato finora dalle richieste di surroghe (54,9%), è il secondo in ordine di importanza dopo il picco assoluto (60,2%) registrato nell’intero 2015.
L’andamento delle erogazioni conferma il buon momento per i mutui con questa finalità: 54,8% emesso per surroghe e sostituzioni (34,1% nel trimestre a ottobre), nuovo massimo dal terzo trimestre 2017.
Preferenza è per il tasso fisso:
I saggi di mercato che viaggiano costantemente attorno ai minimi storici hanno ancora di più invogliato i richiedenti di mutui a puntare sul tasso fisso: una scelta che ha interessato in novembre il 93,1% delle richieste (in accelerazione dal 92,1% segnato nei tre mesi a ottobre), valore che rappresenta un nuovo record dai primi tre mesi del 2015.
L’andamento medio dell’anno in corso conferma la scelta di fondo da parte degli investitori: l’88% ha scelto finora il tasso fisso, contro il 10,9% che ha optato per il variabile.
Un quadro che viene ricalcato anche nella grafica delle erogazioni effettuate da banche e finanziarie: 90,6% nel trimestre a novembre ha preferito il tasso fisso (87,8%), contro l’8,4% (10,4%) che ha puntato sul variabile.
Rispetto alla visibilità che permette la ricerca, primo trimestre 2015, il primo dato rappresenta il picco assoluto e il secondo il minimo assoluto.
Nuovo minimo per il saggio medio indicizzato: 0,83%
Il motivo della scelta di finanziare l’acquisto di una casa con un mutuo a tasso fisso, è presto detto: i saggi di interesse sono oggi vicino ai minimi assoluti e, alla luce delle difficoltà dell’economia mondiale, è molto probabile che continueranno a rimanere bassi ancora per molto tempo.
Gli esperti, infatti, ritengono che le Banche centrali – la Bce e la statunitense Fed, in particolare – faranno di tutto per ridare ossigeno ad una crescita ancora asfittica.
Quindi, per gli investitori immobiliari è facile programmare un mutuo sapendo in anticipo l’entità della rata che sarà tenuto a rimborsare.
L’evoluzione dei tassi resta infatti favorevole: oggi, per un prestito a 20-30 anni, si trova un tasso fisso medio all’1,26% (1,34% in ottobre) e un tasso medio variabile allo 0,83% (era 0,85%).
Per quest’ultimo, si tratta del nuovo minimo di periodo, mentre il fisso era sceso all’1,17% in agosto.
Si allunga la durata media:
Il dato sulle erogazioni ufficiali rivela l’età di chi ottiene un mutuo: nel trimestre a novembre il 45,1% era classificato nella fascia 36-45 anni (41,9% nel trimestre a ottobre), contro il 26,2% della fascia 26-35 anni (29,3%).
La maggiore fiducia che ha caratterizzato il mercato negli ultimi mesi ha spinto alcuni richiedenti ad allungare la durata dei mutui: la quota dei prestiti di 25 anni è salita al 20,4% (19,1%), mentre quella relativa ai 20 anni si è assestata al 34,9% dopo essere salita al 35,7% (dal 30,7%) nel trimestre a ottobre.
I mutui effettivamente erogati con una durata ventennale in novembre sono comunque saliti al 38% del totale (dal 35,4%), nuovo massimo da fine 2018.
Importo medio richiesto:
Nel frattempo l’importo medio chiesto, dopo il picco storico dei tre mesi a ottobre (143.137 Euro) ha corretto a 142.447 Euro.
Fonte: mutuionline.it | Roberto Anedda – 16/12/2019