Mutui: le rilevazioni e le prospettive (non favorevoli) sull’andamento dei tassi d’interesse

Immagine di una famiglia che osserva l'andamento e le previsioni relative ai tassi d'interesse dei mutui

Scope ratings, la principale agenzia europea di valutazione del credito, ha recentemente prefigurato la possibilità che un periodo prolungato di tassi d’interesse più elevati, possa rappresentare un problema per molti mutuatari in tutto il mondo.

Lo scenario ipotizzato prende in considerazione la possibilità che un tasso stazionario più elevato del costo della vita, possa rendere particolarmente rischiose le prospettive per i mutuatari altamente indebitati.
Che dovrebbero adattarsi ad un periodo prolungato di politica monetaria più restrittiva, ovvero a tassi d’interesse più alti e più a lungo.

Questo perché le economie dovranno modularsi su una nuova era di politica monetaria relativamente restrittiva, in un contesto di inflazione duratura.
Ed è improbabile, secondo la stessa agenzia, che le banche centrali tornino ai tassi di interesse ultra-bassi che prevalevano prima della pandemia, anche a causa di un’economia resiliente e relativamente robusta.


L’Associazione Bancaria Italiana ha registrato. nel rapporto mensile relativo allo scorso mese di maggio, il primo calo dei tassi di interesse sui mutui, con il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni diminuito al 3,61%, rispetto al 3,67% di aprile 2024 e al 4,42% di dicembre 2023.

Interessante anche rilevare il comportamento dei tassi, rispetto alle richieste pervenute sul sito di comparazione MutuiOnline.it, che mette a confronto il Tan medio e minimo nella prima metà di questo anno.
A maggio scorso il Tan fisso medio ha segnato, secondo lo stesso sito, il 3,16%, con il valore migliore al 2,59%.
Riguardo alle richieste di mutui a tasso variabile, il Tan variabile medio, sempre a maggio, ha segnato 5,16%, con il tasso migliore al 4,65%.

Che scelta fare in un momento storico di cambiamenti?

MutuiOnline precisa che, se fino a qualche settimana fa le stime degli esperti davano ben sei ribassi dei tassi da qui a fine anno, le nuove condizioni economiche nell’Eurozona e l’inatteso aumento del tasso di inflazione suggeriscono molta più cautela.
Le nuove stime parlano di soli due interventi sui tassi della Banca Centrale, a ottobre e dicembre, ma le previsioni su crescita e inflazione non sono rosee e questo fa crescere l’incertezza sulle sorti dei nostri tassi.

Premesso questo, bisogna sempre ribadire che la scelta del mutuo è molto personale, perché deve tenere conto di una quantità di variabili la cui combinazione dà risultati sempre differenti.
Per quanto in questo momento verrebbe da approfittare della convenienza del tasso fisso, nettamente inferiore al tasso variabile, se si ragiona sul lungo periodo – secondo Mutuionline – si vede come il variabile potrebbe recuperare in futuro e tornare alla sua naturale condizione di costo inferiore rispetto a un tasso fisso.

Lo stesso sito di comparazione di offerte di mutui bancari, ricorda comunque che le banche potrebbero tenere conto dell’incertezza del momento storico e, in alcuni casi, offrire opzioni che consentano ai mutuatari di cambiare idea, senza per questo dover necessariamente ricorrere a una surroga.


Fonte: Scoperating e mutuionline.it – 19 e18 giugno 2024