MUTUI: si consiglia il tasso fisso

Trend dei mutui

Chi accenderà un mutuo, da qui in avanti, dovrà fare i conti con tassi più alti.
Ma anche chi ha già scelto un tasso variabile dovrà vedersela con un aumento della rata.

In questo caso, l’osservatorio surroghe di MutuiOnline rileva la convenienza a convertirlo con un tasso fisso.

Per un lungo periodo le surroghe sono state determinanti per l’andamento dei mutui, superando a tratti la finalità acquisto.
A partire dal 2020, invece, la discesa del tasso fisso, con i valori a lungo sotto la curva dell’1%, ha dato un nuovo corso al mercato dei mutui.

Ora che la crescita dell’inflazione e la critica condizione socio-economica hanno decretato la fine dell’epoca dei tassi bassi, serve guardare al futuro con occhi differenti e valutare quale sarà il corso dei mutui.

Le previsioni sul tasso variabile:
La politica accomodante della Bce ha garantito negli ultimi anni un basso costo del denaro, con un livello dei tassi di gran lunga sotto la media.
Quel periodo fortunato ha avuto tuttavia una fine e a ricordarlo ci sono le recenti parole spese da Christine Lagarde.

La Presidente della Banca centrale europea ha infatti annunciato che la Banca centrale europea interromperà l’acquisto dei titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona, dando il via al temuto ma atteso rialzo dell’Euribor, il tasso di riferimento al quale si agganciano i mutui a tasso variabile.

Chi accenderà un mutuo dovrà fare i conti con tassi progressivamente più alti, ma anche chi ha scelto un tasso variabile dovrà vedersela con un aumento della rata dovuto al rialzo dei valori, specialmente se ha contratto il mutuo di recente e si trova a corrispondere soprattutto la quota di interessi.

La surroga come soluzione:
L’Osservatorio Surroghe di MutuiOnline rileva la convenienza, per chi ha un mutuo a tasso variabile, di convertirlo con un tasso fisso.
Lo scorso aprile il miglior tasso fisso segnava 1,25%, il tasso medio 1,92%: una soluzione favorevole per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile tra il 2010 e il 2019, alla luce della prevista risalita dell’indice Euribor che per il prossimo luglio tornerà probabilmente in territorio positivo.

I migliori tassi fissi sono tuttora sotto il 2%, condizione ancora buona di cui approfittare per mettersi al sicuro dai futuri aumenti.
Secondo le previsioni degli esperti, la surroga permetterebbe infatti ai mutuatari di pagare per soli 12 mesi un tasso fisso leggermente più alto, per poi essere protetti per tutti gli anni successivi dalle oscillazioni del tasso variabile.

Come stanno andando le surroghe:
Lo sappiamo dalle rilevazioni dell’Osservatorio, che nel 2022 con l’aumento del fisso vede crescere le richieste di surroga a tasso variabile fino ai livelli del 2018.
Le durate richieste sopra i 20 anni, si allineano al 2019 e segnano ad aprile il 36,3% del mix (32,1% nel 2021).

Nell’ultimo trimestre aumentano le richieste di surroga anche per i lavoratori che non hanno un impiego a tempo indeterminato (autonomi, atipici, liberi professionisti e pensionati), dato ancora più evidente sulle erogazioni.

Lo scenario secondo MutuiOnline:
I prossimi trimestri potrebbero essere condizionati dalle dichiarazioni della Bce, cambiando profondamente lo scenario dei mutui.
Chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile (il 14,8% del mix nel secondo trimestre 2022 secondo l’Osservatorio MutuiOnline di aprile) potrebbe valutare la surroga per passare a garantirsi la sicurezza per il futuro, con una spesa che rimarrà costante nel tempo.

I vantaggi della surroga:
La surroga o portabilità del mutuo prevede il trasferimento del mutuo presso un’altra banca che offre condizioni più vantaggiose.
Istituita con la Legge 244 del 2077, meglio conosciuta come Decreto Bersani, consiste nel “trasloco” del finanziamento che mantiene la sua originaria ipoteca.
Surrogare un mutuo non ha nessun costo per il mutuatario, perché ogni spesa sarà a carico della nuova banca.

La vecchia banca è obbligata a concedere il passaggio, pena il pagamento di una penale per ogni giorno di ritardo rispetto ai tempi limite previsti dalla legge, circa 10 giorni dall’inoltro della domanda.

La surroga può essere la soluzione per cambiare le condizioni di un mutuo in un momento in cui i tassi invertono la tendenza, ma non è sempre la soluzione ideale.
Conviene soprattutto se si ha un mutuo di recente data, mentre avvicinandosi all’estinzione del finanziamento, quando la quota di capitale corrisposta è più alta rispetto agli interessi, sarà meno conveniente.


Fonte: mutuionline.it – 30 maggio 2022