Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso oggi di abbassare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento.
Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, saranno ridotti rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, con effetto dal 12 giugno 2024.
Questo soprattutto perché, dalla riunione del Consiglio direttivo di settembre 2023, l’inflazione è diminuita di oltre 2,5 punti percentuali e le prospettive di inflazione potrebbero essere migliorate.
Anche l’inflazione di fondo è diminuita, rafforzando i segnali di un probabile indebolimento delle pressioni sui prezzi e di un calo delle aspettative di inflazione su tutti gli orizzonti.
Negli scorsi mesi, dopo 10 rialzi consecutivi, la Bce aveva lasciato i tassi fermi nelle successive riunioni di fine 2023 e di inizio 2024, con un rilevante impatto sui mutui.
Ma nella riunione di oggi è stata finalmente avviata l’auspicata e preannunciata riduzione.
L’aumento dei tassi BCE e le rate dei mutui:
Nel corso del 2023, i nuovi mutui a tasso variabile erano arrivati anche oltre il 6%, dallo 0,6% di fine 2021, mentre oggi la media è pari al 3,67%.
Vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile è di 1.180 euro, ben 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa (ovvero 665 euro).
Simulazione per un mutuo prima casa dell’importo di 200.000 euro:
- Oggi: tasso fisso medio 3,45%, durata 25 anni = rata mensile 1.006 euro;
- 2023: tasso fisso medio 5,25%, durata 25 anni = rata mensile 1.212 euro;
- Risparmio: 207 euro al mese, ovvero 2.480 euro l’anno.
Rispetto all’importo totale da rimborsare, 61.977 euro in meno (-7%).
Il segretario generale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), Lando Maria Sileoni, ha commentato:
«La riduzione del costo del denaro decisa oggi dalla Banca centrale europea rappresenta una svolta fondamentale per l’area euro.
Per le banche, che in parte avevano già anticipato da mesi il taglio dei tassi, ci sarà l’occasione, nei prossimi mesi, di migliorare ulteriormente le condizioni praticate sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese.Nel 2024 saranno probabilmente deliberate altre riduzioni da parte della Bce, con il tasso base che entro dicembre potrebbe scendere al 3,5%-3,75%, con un’inflazione che dovrebbe restare su livelli decisamente meno preoccupanti rispetto alle fiammate del 2022 e del 2023, favorendo conseguentemente la stabilità dei prezzi.”
Fonte: BCE | Fabi – 6 giugno 2024