MUTUI: tassi al minimo storico


Nuovo record per i tassi dei mutui: comprare casa non è mai stato così economico.

I livelli contenuti di inflazione e la crisi pandemica, che ha provocato uno shock economico come non se ne vedevano dalla seconda guerra mondiale, hanno contribuito a far scendere tanto la soluzione a rata variabile, che quella a tasso fisso, al di sotto dello 0,5%.
Non era mai accaduto.

È soprattutto lo sconto sui tassi fissi a impressionare.
Fino all’anno scorso, si attestava sull’1,5%: in dodici mesi, è sceso di oltre un punto percentuale.

Siamo lontanissimi dal 6% della primavera del 2012, ma anche il 2,3% del 2016 – che allora già sembrava un livello irripetibile – a questo punto è da considerarsi superato.

Anche i tassi variabili sono sui minimi storici esprimendo un costo medio dello 0,88%, distante anni luce dal 3,7% del 2012 e comunque più basso rispetto all’1,23% di tre anni fa.

Ci sono ragioni diverse a monte di questi sconti.
Per i tassi fissi, il motivo della discesa è da ricercare nei livelli di inflazione che, in questo momento, si sta mantenendo bassa.
La previsione è che i livelli resteranno bassi, entro l’1,5%, da qui a dieci anni.

I tassi variabili, invece, sono influenzati più dalla politica monetaria comunitaria, in particolare dal costo del denaro stabilito dalla Banca centrale europea.
Le misure attuate in aiuto ai Paesi europei – prima tra tutte il piano di acquisto di titoli Pepp – hanno fatto in modo di rendere molto meno concrete le possibilità di un aumento dei tassi.

In ribasso anche le surroghe, cioè i trasferimenti di mutuo da un istituto di credito a un altro a condizioni più favorevoli: spazzati via i 20-30 punti base di sovrapprezzo.
Risultato delle politiche di marketing che le banche hanno dovuto mettere in campo, in un anno in cui in pochi si avventurano ad accendere mutui.


Il quotidiano di Confindustria, su questo tema, ha sentito Stefano Rossini, amministratore delegato di MutuiSupermarket.it:

«Se come auspicato le misure di stimolo faranno aumentare la propensione ai consumi è ragionevole ipotizzare che aumenti anche il costo della vita – ha spiegato Rossini.
In questo caso gli indici Eurirs non potranno che salire da qui a tre anni. A ruota anche i tassi dei nuovi mutui a tasso fisso risulteranno via via più cari.
La forchetta col variabile è destinata ad aumentare.
Quindi per chi è orientato al fisso le attuali eccezionali condizioni potrebbero rappresentare l’ultima chiamata».


Balza però all’occhio che, nonostante i tassi siano ai minimi e ci sia apertura delle banche, i mutui stiano perdendo un po’ di appeal.

«A fine maggio, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le erogazioni sono scese del 6%»

spiega Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it.

C’è una fetta di aspiranti mutuatari che in questo momento è attendista.
Pesano le incertezze politiche, come le voci secondo cui per attuare la flat tax il governo potrebbe attingere al bacino destinato alle detrazioni degli interessi passivi sui mutui prima casa e/o a quelle per la ristrutturazione.
Molti stanno quindi aspettando di conoscere i contenuti della legge di bilancio del prossimo autunno per capire se questa sarà o meno penalizzante sul fronte mutui».


Fonte: laleggepertutti.it – 17 settembre 2020