MUTUI: lieve aumento del Taeg (3,67%) e preferenza per il tasso variabile, ad agosto 2025

MUTUI: lieve aumento del Taeg (3,67%) e preferenza per il tasso variabile, ad agosto 2025

Come comunicato dalla BANCA D’ITALIA, attraverso il consueto report mensile, ad agosto 2025 i tassi di interesse sui nuovi prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – comprensivi delle spese accessorie (Taeg, Tasso Annuale Effettivo Globale), si sono collocati al 3,67% (3,61% nel mese precedente, 4,10% ad agosto 2024).

La quota di questi prestiti, con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno, è salita in modo significativo al 16,4% (11,1% nel mese precedente), indicando una crescente preferenza delle famiglie per soluzioni a tasso variabile o a breve termine, probabilmente in attesa di future riduzioni del costo del denaro.

Il costo degli interessi, al netto delle spese:

Un dato ancora più indicativo per i consumatori è il tasso di erogazione effettivo, che rappresenta il costo del denaro al netto delle spese (un valore simile al TAN), che ad agosto 2025 si è collocato al 3,26%.
La differenza di 0,41 punti percentuali, rispetto al TAEG, evidenzia il peso significativo che le spese accessorie (istruttoria, perizia, polizze) hanno sul costo totale del mutuo.

Confronto dei tassi: TAEG vs Tasso Effettivo

Per comprendere a fondo quale sia l’effettivo costo di un mutuo ad agosto 2025, è fondamentale distinguere tra i due indicatori principali forniti dalla Banca D’Italia:

  • TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): 3,67%.

    Rappresenta il costo totale e onnicomprensivo del finanziamento.
    Oltre agli interessi (calcolati con il TAN), il TAEG include tutte le spese obbligatorie, ovvero quei costi che il cliente deve necessariamente sostenere per ottenere il mutuo. Le principali sono:

    • Spese di istruttoria: il costo che la banca addebita per analizzare e valutare la richiesta di mutuo.
    • Spese di perizia: il costo del tecnico incaricato dalla banca per stimare il valore dell’immobile.
    • Polizza assicurativa “incendio e scoppio”: l’assicurazione obbligatoria per legge che protegge l’immobile.
    • Costi di gestione e imposte: come l’imposta sostitutiva applicata ai finanziamenti.
  • Tasso di Erogazione Effettivo (3,26%): indica il tasso di interesse applicato al capitale prestato, escludendo tutte le spese. È il valore più simile al TAN (Tasso Annuo Nominale).

Questa distinzione è cruciale: solo il TAEG permette di confrontare correttamente le diverse offerte di mutuo, perché trasforma tutti i costi, fissi e variabili, in un’unica percentuale standardizzata, svelando così il reale costo dell’operazione.

Cosa significa questo per chi cerca un mutuo?

Lo scenario rilevato, offre una visione più chiara per i futuri mutuatari.
Il calo del costo del denaro su base annua è un segnale positivo e consolidato, che rende il mercato attuale più favorevole rispetto all’anno precedente.

La crescente adozione del tasso variabile, potrebbe essere guidata da una duplice motivazione: da un lato, la speranza in un’ulteriore discesa dei tassi, dall’altro una ragione più immediata e concreta.
Non bisogna dimenticare, infatti, che ora il tasso variabile offre una rata di partenza più bassa rispetto al fisso, rendendo la scelta quasi obbligata per le famiglie che cercano la massima sostenibilità nel budget mensile.

Ma la vera sfida per chi acquista casa oggi è quindi guardare oltre il tasso d’interesse nominale e analizzare attentamente il TAEG.
La differenza tra il tasso effettivo e il costo totale, dimostra che la competizione tra le banche si gioca sempre di più sulle spese accessorie e che, quindi, la scelta più vantaggiosa non deriva solo dal tasso più basso, ma da un’attenta comparazione di tutti i costi che compongono l’offerta di finanziamento.

Fonte: BANCA D’ITALIA – 9 ottobre 2025

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