MUTUI: sostanziale stabilità del Taeg (3,61%) e preferenza per il tasso fisso, a luglio 2025

MUTUI: lieve flessione del TAEG (3,58%), a maggio 2025

Come comunicato dalla BANCA D’ITALIA, attraverso il consueto report mensile, a luglio 2025 i tassi di interesse sui nuovi prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – comprensivi delle spese accessorie (Taeg, Tasso Annuale Effettivo Globale), si sono collocati al 3,61% (3,60% nel mese precedente, 4,04% a luglio 2024).

La quota di questi prestiti, con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno, è stata del 7,2% (9,3% nel mese precedente), ad indicare che a luglio 2025 un maggior numero di famiglie ha optato per la stabilità offerta dal tasso fisso.

Comprendere il vero costo del finanziamento:

È fondamentale ricordare che il Taeg è l’indicatore più affidabile per confrontare le offerte, poiché include tutti i costi obbligatori legati al mutuo, e non solo il tasso di interesse (TAN).

Tra le voci considerate, rientrano:

  • Spese di istruttoria della pratica
  • Costi di perizia sull’immobile
  • Polizze assicurative obbligatorie e altre spese accessorie

Questo valore complessivo permette, quindi, un confronto trasparente e omogeneo tra le diverse proposte bancarie, per avere la misura reale dell’impegno finanziario che si andrà a sostenere.

Un Taeg stabile, che conferma le condizioni di mercato:

L’analisi dettagliata del Tasso Annuale Effettivo Globale (Taeg) rivela una fase di consolidamento.
Il valore del 3,61% registrato a luglio segna un lieve assestamento rispetto al 3,60% di giugno, ma soprattutto conferma un trend decisamente più favorevole per i consumatori rispetto al 4,04% dello stesso periodo nel 2024.

Questa stabilità, offre un quadro di maggiore prevedibilità per chi intende richiedere un finanziamento.

Il mercato si consolida:

I dati di luglio confermano una fase di consolidamento per il costo dei finanziamenti.
La variazione minima rispetto al mese precedente non è un dato neutro, ma indica che il mercato ha trovato un nuovo punto di equilibrio dopo un periodo di maggiore volatilità.

Il vero dato significativo, tuttavia, emerge dal confronto su base annua: il passaggio dal 4,04% di luglio 2024 all’attuale 3,61% rappresenta un netto miglioramento delle condizioni di credito.
Questo scenario potrebbe suggerire la fine di una fase di forte turbolenza dei tassi e la possibilità di offrire ai futuri mutuatari un orizzonte più stabile e prevedibile, con una finestra di maggiori opportunità in una prospettiva di lungo periodo.

È bene comunque sottolineare come il contesto geopolitico rimanga complesso e la ciclicità dei mercati abbia sempre caratterizzato gli andamenti passati, fattori che richiedono un’attenta valutazione.

Fonte: BANCA D’ITALIA – 9 settembre 2025

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