NOMISMA: a Roma prevista una diminuzione dei prezzi del 4%, nel 2020


Le compravendite nel mercato immobiliare residenziale si fermeranno al di sotto delle 500.000 unità nel 2020, passando dalle 603.000 transazioni del 2019 alle 494.000 del 2020, con un calo del 18%, per poi risalire dalla seconda metà del 2021, che è atteso chiudere a 499.000 transazioni (+1% rispetto al 2020).
Anche se, nello scenario peggiore, la diminuzione potrebbe arrivare ad essere del -22%.

Roma è tra le città dove i cali saranno più marcati, con contrazioni previste del 4% nel 2020, del 3,3% nel 2021 e dell’1,9% nel 2022.

Sono alcuni dei dati presentati nel II Osservatorio sul Mercato immobiliare, presentato dall’istituto di ricerca Nomisma, che ha esaminato le situazioni delle città di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia

Per i prezzi è prevista una contrazione del -2,6% nel residenziale (-4% nello scenario peggiore, -2% in quello più soft) nel 2020, e del -3,1% e -3,2% nei settori direzionale e commerciale.
Il segno meno potrebbe restare per i prossimi anni, con cali per le abitazioni del 2,3% nel 2021 e dell’1% nel 2022, nello scenario base.

Prezzi, le città più colpite:
Cali accentuati sono previsti, oltre che a Roma, anche a Catania e Bari, mentre Torino e Napoli mostrano performance particolarmente negative nel segmento non residenziale.
Al contrario Milano potrebbe essere la città con i cali più contenuti (-0,6% nel 2020, -0,4% nel 2021 ed una crescita dello 0,8% nel 2021).
Seguono Firenze, Padova e Bologna, alle quali si aggiungono Venezia e Palermo solo per gli immobili d’impresa.

Nel primo semestre dell’anno i prezzi di acquisto delle abitazioni hanno continuato a diminuire lievemente e con la stessa intensità del semestre precedente (-0,5% su base semestrale e -1,1% su base annuale), per effetto della maggiore incertezza del mercato.
La flessione ha riguardato tutte le zone della città e in particolare sono le abitazioni periferiche ad aver registrato una maggiore contrazione dei prezzi pari -1,9% su base annua rispetto a una media cittadina di -1,1%.

Analizzando invece il primo semestre 2020, rispetto al secondo semestre 2019, sono le abitazioni di pregio ad aver risentito maggiormente della crisi (-1,8% a livello semestrale).
Anche le abitazioni nuove hanno visto una flessione delle quotazioni dell’ordine del -1,4% su base semestrale e -1,8% su base annua.

Nomisma ha rilevato tra l’altro una lieve riduzione dello sconto praticato (in media al 14%), rimanendo al contempo al di sopra della media nazionale.

Le locazioni:
Passando alla locazione Nomisma riscontra un rallentamento sia in termini di numero di locazioni, sia di valori.
I canoni hanno registrato mediamente una flessione del -0,5% su base semestrale. Le variazioni più consistenti sono state rilevate in periferia rispetto alle zone semicentrali e centrali.

L’Istituto bolognese ha inoltre riscontrato un allungamento delle tempistiche per la conclusione delle trattative di oltre 3 mesi, che si aggiungono ai 6,5 mesi normalmente necessari per una vendita e 4 mesi per l’affitto di un’abitazione.
Il tutto è dovuto alle misure di contenimento previste per la pandemia Covid-19.

Per i prossimi mesi, gli operatori prevedono che i canoni di locazione manterranno dinamiche lievemente differenti in relazione alle zone della città ed alla tipologia di abitazione.

Domande di mutui in forte calo:
Con la riduzione delle compravendite immobiliari andrà a ridursi anche il numero dei mutui erogati: secondo le stime di Nomisma il calo, in questo caso, sarà del 18% nello scenario “base”, per arrivare a una flessione massima del 26,3%.
Il trend proseguirà anche nel 2021, quando i mutui erogati dovrebbero essere in calo dell’11,5%.


Fonte: ansa.it – 22 luglio 2020