Nomisma: l’immobiliare prosegue la risalita, ma non nei prezzi

L’analisi del 3° Osservatorio Immobiliare 2016 di Nomisma, porta a determinare per l’intero 2016 un incremento dell’attivita’ transattiva nell’ordine del 12,3%.
A trainare e’ il settore residenziale, cresciuto del 23,3% negli ultimi tre anni, mentre per l’insieme degli immobili di impresa, l’aumento e’ stato piu’ contenuto e nell’ordine del 13%.

Alla base della crescita vi e’ la ripresa del canale creditizio: l’incidenza delle compravendite finanziate sul totale passa dal 44% del 2016 al 59,8% attuale.

Al rilancio dell’attivita’ transattiva non ha fatto eco un’inversione di tendenza dei prezzi, che hanno proseguito la loro dinamica recessiva, seppure con un’intensita’ progressivamente decrescente.
Su base semestrale l’ultima variazione dei prezzi e’ contenuta in un range minimo che va da -1,1% a -0,6%, confermando per il terzo anno consecutivo la progressiva riduzione dell’intensita’ del calo dei valori immobiliari.

“In un contesto fattosi nuovamente incerto, il mercato immobiliare italiano prosegue il suo percorso di faticosa risalita.
Ad alimentare le ambizioni di rilancio e’, in particolare, il ritorno di interesse della domanda per l’investimento immobiliare diretto che, nonostante la precarieta’ delle prospettive e le fragilita’ reddituali, nel nostro Paese rimane un pilastro dell’allocazione familiare”.

Nella stessa analisi si si sottolinea, ioltre, il legame stabilito nell’ultimo decennio tra scelte bancarie e Mercato immobiliare con la relativa esposizione del settore alle fluttuazioni tipiche dei contesti piu’ finanziarizzati e la riduzione del potenziale anticiclico.
“Si tratta di un fenomeno che nel nostro Paese rischia di essere ancora piu’ marcato che altrove, in ragione della precarieta’ della prospettiva economica generale, oltre che dell’esposizione del sistema bancario in fatto di crediti deteriorati”, sostiene ancora Nomisma.
“L’ammontare delle sofferenze, associato alla limitata efficacia delle iniziative messe in campo per smaltirle, non consente, infatti, di ipotizzare ulteriori eccessi proattivi, i cui effetti rischierebbero di rivelarsi disastrosi”.

Fonte: italiaoggi.it – 23 novembre 2016