NOMISMA: numero di compravendite immobiliari in moderata crescita nel 2018 e prezzi ancora in leggera diminuzione

La fine dell’anno è il momento dei bilanci, anche per il mercato immobiliare. In questo ultimo ritaglio di 2018, a tirare le fila dell’anno che sta per chiudersi è il terzo Osservatorio Immobiliare di Nomisma, con i dati delle 13 maggiori città italiane.

Nelle previsioni di chiusura dell’anno con il +5,6% di compravendite e 572.752 passaggi di proprietà, due sono le evidenze emerse dall’analisi:
– La prima è l’indebolirsi della crescita del mercato, quella che lo scorso anno aveva fatto rilevare numeri incoraggianti, i più importanti dall’inizio della ripresa nel 2015. Un rallentamento dovuto in parte alla instabile situazione economica e politica del Paese, in parte alla stretta praticata dalle banche sulle condizioni di accesso al credito;
– L’altra evidenza è l’ennesimo ribasso dei prezzi, in contrasto rispetto a quanto effettivamente previsto per il 2018, di una ripresa che di fatto non c’è stata, o quantomeno non ha riguardato tutte le città. Un calo più contenuto rispetto allo scorso anno, pari allo 0,9%, con l’eccezione soprattutto di Milano.

L’incidenza degli acquisti per investimento:
Collegato a questo ci sono i numeri importanti dell’acquisto finalizzato all’investimento. Torna agli italiani la voglia di acquistare”, il 15,4% del totale delle compravendite contro il precedente 6,1% (dati indagine Nomisma).
L’analisi sottolinea anche che a spingere l’acquisto di un immobile da mettere a reddito c’è la percezione di una maggiore redditività del mercato immobiliare e la mancanza di valide alternative sui mercati finanziari.

Prezzi a differenti velocità:
Altra evidenza dell’Osservatorio di Nomisma è uno spaccamento dei mercati delle differenti città, con Milano che continua a viaggiare in territorio positivo e nel secondo semestre trascina anche Bologna, Firenze e Venezia; e poi con realtà come Genova, fanalino di coda per performance e prezzi ancora in calo, non solo nel segmento residenziale ma anche in quello commerciale e nel comparto del terziario.

Lo stato dell’arte dei mutui:
Con una partenza un po’ lenta rispetto al 2017, il 2018 ha risentito del calo delle surroghe, per riprendersi durante il corso dell’anno e lasciar prevedere una chiusura con numeri molto vicini a quelli del periodo precedente.
Nei prossimi anni, si legge sul report dell’Osservatorio, “il ruolo che le banche dovranno giocare è nel processo di riqualificazione energetica degli immobili.
L’Europa stima nel 40% le emissioni di CO2 derivanti dagli edifici, quindi anche il residenziale privato può fare la sua parte nella diminuzione dell’inquinamento, perché a parità di caratteristiche, localizzazione, tipologia, esiste un contributo in termini di valore per l’immobile riqualificato”.

Fonte: mutuionline.it – “MutuiOnline informa” – 13 dicembre 2018