Notariato: forte diminuzione del numero dei mutui (-26%) e del capitale erogato (-25%) nel 2023

Immagine di alcuni dati e grafici, per la pubblicazione dei dati sui mutui tratti dal Rapporto Dati Statistici Notarili 2023

Nel 2023, il settore dei mutui ha registrato un notevole calo, con una diminuzione del -26% rispetto all’anno precedente, scendendo a livelli perfino inferiori ai valori pre-pandemia, secondo l’ultimo Rapporto Dati Statistici Notarili (DSN) 2023 relativo alle compravendite di immobili, mutui e donazioni.

Anche il capitale complessivo erogato per finanziamenti ipotecari ha visto un decremento del 25%, attestandosi a poco più di 53 miliardi di Euro.
Unico dato positivo per gli “under 36”, beneficiati dalle politiche di sostegno ai mutui per i giovani.

Minima la percentuale di operazioni di surroga, che hanno contribuito a rendere il 2023 sicuramente uno degli anni più ardui per le famiglie italiane.


I numeri: nel dettaglio sono stati 322.098 i finanziamenti nel 2023, a fronte di 435.174 nel 2022 e 386.000 nel 2019.

Significativo appare anche il trend negativo del secondo semestre rispetto al primo, che segnando un -3% lascia immaginare un difficile recupero anche nel corso del 2024.
Unica eccezione è l’area del Nord-Est, che segna un trend positivo nel secondo semestre rispetto al primo, a differenza di tutto il resto d’Italia.


Capitale erogato: analogo andamento può osservarsi anche alla luce del capitale complessivo erogato dagli Istituti di Credito per i finanziamenti ipotecari, che nel 2023 è diminuito di oltre il -25%, passando dai quasi 71 miliardi di euro erogati nel 2022 (già in riduzione rispetto al 2021) ai poco più di 53 miliardi euro del 2023.
Tale dato appare ancor più significativo se letto in combinazione con quelli sulle tipologie dei finanziamenti, dai quali emerge che le operazioni di surroga hanno inciso per solo il 4% del totale dei mutui concessi.

Un dato questo che inserisce il 2023 tra gli anni più difficili per le famiglie italiane che, oltre a veder crescere le rate dei propri mutui per il costante aumento dei tassi applicati ai mutui variabili, non hanno al contempo trovato alcuna possibilità di alleviare tale peso con operazioni di rinegoziazione o surroga

Nel corso del 2023 sono stati particolarmente penalizzati i mutui sotto i 50.000 euro e quelli sopra i 350.000 euro, a dimostrazione nel primo caso della rinuncia da parte di determinate fasce di popolazione di ceto medio basso ad acquistare tramite finanziamento e, nel secondo caso, della evidente difficoltà del ceto medio, stante sempre l’aumento dei tassi, a sostenere il peso delle rate crescenti.


La distribuzione territoriale: poche modifiche emergono rispetto agli anni precedenti, nel rapporto tra le Regioni, che infatti nel complesso hanno pressoché mantenuto i rispettivi rapporti numerici.
Gli abitanti che fanno maggiore ricorso al credito si confermano quelli della Lombardia e del Friuli-Venezia Giulia, anche se a posizioni invertite rispetto al 2022.

Nel 2023, infatti, è la Lombardia la Regione a primeggiare con una media di 767 finanziamenti ogni 100.000 abitanti, che supera di poco il Friuli-Venezia Giulia che si ferma ad una media di 754 finanziamenti ogni 100.000 abitanti (si pensi che nel 2022 quest’ultima Regione aveva fatto registrare una media di 1.037 finanziamenti).
Al terzo posto sale la Valle d’Aosta, che supera di poco l’Emilia Romagna.

Fanalino di coda sempre la Calabria.


Andamento nell’arco dell’anno: è sempre il bimestre giugno-luglio a confermarsi il periodo dell’anno in cui si  riscontra il maggior numero delle operazioni (anche se nel 2023 i risultati appaiono maggiormente distribuiti nel corso dei mesi), ovviamente bilanciato dal mese di agosto (che fa segnare solo il 3,64%), a causa della consueta chiusura per le ferie estive pressoché generalizzata in tutto il Paese.

Ancora una volta si conferma particolarmente vivace il mese di marzo, capace nel 2023 di far registrare il valore mensile più alto di tutto l’anno, con un 9,77% su base annua.


Fonte: Notariato.it – 15 maggio 2024