APE: dal 1 ottobre in vigore le nuove disposizioni

Autunno caldo sul fronte dell’efficienza energetica.
Per la vendita o l’affitto di un immobile, dal 1° ottobre entrerà in vigore il nuovo Attestato di prestazione energetica.
Previste sanzioni pecuniarie per chi non si atterrà alle nuove disposizioni:
– il certificatore, dovrà pagare una multa da 700 euro a 4.200 euro per un Ape compilato scorrettamente
– al costruttore o al proprietario, spetta una sanzione da 3.000 a 18.000 euro se non presenta l’Ape per gli edifici nuovi, ristrutturati e se mette in vendita o in affitto l’immobile
– il direttore dei lavori, dovrà pagare una multa da 1.000 a 6.000 euro se non presenterà l’Ape al comune.
Queste novità sono contenute nel decreto del Ministero dello Sviluppo economico emanato di concerto con altri ministeri competenti (ambiente, infrastrutture, semplificazione e difesa) del 26 giugno 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio 2015 n. 162) sulle nuove linee guida per la redazione dell’attestato di prestazione energetiche.

Contenuti Ape: Dal 1° ottobre l’attestato di prestazione energetica sarà unico per tutto il territorio nazionale, con una metodologia di calcolo omogenea.
Le classi energetiche non saranno più sette ma dieci, dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore).
Il nuovo attestato dovrà esprimere la prestazione energetica globale sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile.
Inoltre la classe energetica dovrà essere determinata attraverso l’indice di prestazione energetica globale, espresso in energia primaria non rinnovabili.
Verrà realizzato e un sistema informativo comune in tutta Italia, denominato Sape, contenente tutti i dati relativi agli attestati di prestazione energetica, in modo che le regioni potranno attivare i relativi controlli.
Le regioni e le province autonome al fine di effettuare i controlli della qualità degli attestati di prestazione energetica redatti dai certificatori energetici dovranno definire piani e procedure di controllo che consentiranno di analizzare almeno il 2% degli attestati depositati territorialmente ogni anno solare.

Fonte ItaliaOggi – 23 settembre 2015