OMI: le Statistiche 2020 del Catasto edilizio urbano, con le variazioni rispetto al 2019

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Le ‘Statistiche catastali’, giunte alla quindicesima edizione, rappresentano una sintesi completa sull’entità e le caratteristiche dello stock dei fabbricati, così come censito nella banca dati del Catasto Edilizio Urbano aggiornato al 31 dicembre 2020.
Sono riferite a tutto il territorio nazionale, comprendendo anche lo stock immobiliare delle province di Trento e Bolzano, che gestiscono in proprio gli archivi censuari del Catasto.

Si tratta di informazioni che riguardano un totale di oltre 76 milioni di beni, fra unità immobiliari urbane ed altre tipologie immobiliari che non producono reddito.

Per le unità immobiliari urbane si forniscono: la numerosità dello stock, la sua consistenza fisica («vani», superfici o volumi a secondo delle categorie tipologiche) e la correlata base imponibile fiscale determinata dal Catasto (la «rendita catastale»), distinta a seconda se l’intestatario catastale, che detiene un diritto reale sull’immobile, sia una persona fisica o meno.

Questi dati, dettagliati per categoria catastale, ovvero per tipologia e/o destinazione d’uso dell’immobile, ed elaborati su base comunale, costituiscono le «statistiche censuarie» che rappresentano il dato amministrativo-censuario riportato nelle banche dati.

Anche in questa edizione si è proceduto ad ulteriori elaborazioni che assumono più propriamente carattere di stima statistica.
Queste rappresentano le «elaborazioni statistiche» delle statistiche censuarie.
In particolare, si tratta di elaborazione dei dati censuari disponibili, ma non completi (per esempio, nel caso delle superfici delle abitazioni), del calcolo di relazioni tra dati censuari (per esempio, per determinare la «consistenza media per unità immobiliare»).

In questa pubblicazione si è confrontato lo stock del 2020, con quello del 2019, per coglierne le variazioni.
Occorre far presente però come la variazione dello stock di unità immobiliari urbane, da un anno all’altro, possa dipendere da almeno tre fattori:

  • nuove costruzioni;
  • frazionamenti o fusioni di unità immobiliari esistenti;
  • rettifiche dovute a censimento di unità immobiliari già esistenti, accertamenti, correzione di errori.

Il report sulle Statistiche catastali si inserisce nel quadro delle pubblicazioni, curate dalla Direzione Centrale Servizi Estimativi e Osservatorio Mercato Immobiliare (DC SEOMI) dell’Agenzia delle Entrate e disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.it, volte a fornire quelle informazioni statistico-economiche utili alla conoscenza dei territori, allo studio e all’analisi del patrimonio immobiliare italiano e, più in generale, alla trasparenza del mercato immobiliare.

In questo approfondimento, esaminiamo lo STOCK IMMOBILIARE A DESTINAZIONE RESIDENZIALE.


Numero Unità Immobiliari per tipologia di intestatari:

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Le unità immobiliari censite nelle categorie catastali del gruppo A, dalla categoria A/1 alla A/11 con eccezione della A/10, sono ad uso abitativo (d’ora in avanti “abitazioni”) e, al 31.12.2020, risultano pari a circa 35,3 milioni, circa 88.000 unità in più di quelle rilevate con riferimento al 2019.

Nel dettaglio delle singole categorie, sono aumentate anche nel 2020 le abitazioni nelle categorie A/2, A/3 (abitazioni civili e di tipo economico), A/7 (villini), A/9 (i castelli e i palazzi di pregio) e A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi), tutte con tassi inferiori o uguali all’1%.
Sono diminuite, di contro, le abitazioni signorili (A/1), le abitazioni popolari (A/4), le ville (A/8) e, con tassi più accentuati, le abitazioni di tipo ultrapopolare (A/5, -2,1%) e rurale (A/6, -2,3%).

Quasi il 90% delle unità residenziali è censito in catasto tra le abitazioni civili (A/2), economiche (A/3) e popolari (A/4).

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Lo stock abitativo è soprattutto di proprietà delle persone fisiche, circa 32,7 milioni di unità, quasi il 93% del totale.
Alle PNF (persone non fisiche, ovvero enti, società, fondazioni, ecc.) risultano intestate poco più di 2,5 milioni di unità e sono circa 19.000 le abitazioni tra i beni comuni.
Tra le categorie catastali delle abitazioni, quelle che presentano una maggior quota di unità delle PNF rispetto al dato complessivo, sono le abitazioni di maggior pregio (A/1, A/8 e A/9) e le abitazioni tipiche dei luoghi (A/11).


Rendite Catastali per tipologia di intestatari:
Alle abitazioni censite al 31.12.2020, negli archivi catastali italiani corrisponde una rendita pari ad oltre 17 miliardi di euro, circa 77 milioni di euro in più del 2019.
Lo stock abitativo di proprietà delle persone fisiche presenta una rendita catastale complessiva pari a quasi 16 miliardi di euro, 92,7% circa del totale.
La rendita attribuita alle abitazioni delle PNF è pari a poco più di 1,2 miliardi di euro ed è pari ad oltre 3,5 milioni di euro per le abitazioni censite tra i beni comuni.

Sempre in termini di rendita catastale, la quota delle abitazioni di proprietà delle persone non fisiche supera il 20% per le abitazioni signorili (A/1), le ville (A/8) e le abitazioni tipiche dei luoghi (A/11) ed assume particolare rilievo, oltre il 60%, per le abitazioni di maggiore pregio (A/9).

Riguardo le categorie residenziali per tipologia di intestatari, la rendita catastale media per unità immobiliare, la media nazionale della rendita catastale di un’abitazione è di 489 euro, con valori superiori ai 3.000 euro per le abitazioni signorili (A/1), le ville (A/8) e le abitazioni di maggior pregio (A/9), e punte superiori ai 6.500 euro per le PNF (A/9).
Inferiori a 100 euro sono le rendite medie delle abitazioni popolari, ultra popolari o tipiche dei luoghi.


Consistenze medie per tipologia di intestatari:
Relativamente alle consistenze medie delle abitazioni, distinte per categoria e tipologia di intestatari, in termini di numero medio dei vani per unità immobiliare, l’abitazione media censita in catasto ha pertanto 5,4 vani, leggermente più piccola quando è di proprietà delle PNF e con 4,5 vani, in media, quando si tratta di un bene di proprietà comune.

La superficie media delle abitazioni censite negli archivi, calcolata come rapporto tra la superficie catastale complessiva e il numero di unità, è pari a circa 118 m2 al 31.12.2020.
È 126 m2 per le abitazioni in categoria A/2 e 110 m2 per le abitazioni in A/3, è inferiore a 100 m2 per le abitazioni in categoria A/4, A/5, A/6 e A/11, è circa 300 m2 per le unità nella categoria A/1, circa 500 m2 per le unità in A/8 e va ben oltre i 600 m2 per le unità in A/9.


Fonte: STATISTICHE CATASTALI 2020 | Catasto edilizio urbano – 22 luglio 2021