OMI – le ultime statistiche del catasto edilizio urbano: stock immobiliare +0,9%, (oltre 620.000 unità più del 2020), rendita complessiva oltre 38 miliardi di euro (circa 200 milioni di euro in più del 2020)

Le “Statistiche catastali 2021″, pubblicate oggi dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia Delle Entrate e giunte alla sedicesima edizione, rappresentano una sintesi completa sull’entità e le caratteristiche dello stock dei fabbricati, così come censito nella banca dati del Catasto Edilizio Urbano, aggiornato al 31 dicembre 2021.

Si tratta di informazioni che riguardano un totale di oltre 77 milioni di beni, fra unità immobiliari urbane ed altre tipologie immobiliari che non producono reddito.

Per le unità immobiliari urbane si forniscono: la numerosità dello stock, la sua consistenza fisica («vani», superfici o volumi a secondo delle categorie tipologiche) e la correlata base imponibile fiscale determinata dal Catasto (la «rendita catastale»), distinta a seconda se l’intestatario catastale, che detiene un diritto reale sull’immobile, sia una persona fisica o meno.

Stock immobiliare complessivo.
Lo stock immobiliare, censito negli archivi catastali italiani al 31 dicembre 2021, consiste di oltre 77 milioni di immobili o loro porzioni, di cui:

  • oltre 66,5 milioni sono censiti nelle categorie catastali ordinarie e speciali, con attribuzione di rendita;
  • oltre 3,6 milioni sono censiti nelle categorie catastali del gruppo F, che rappresentano unità non idonee, anche se solo temporaneamente, a produrre ordinariamente un reddito (aree urbane, lastrici solari, unità in corso di costruzione o di definizione, ruderi)
  • circa 6,9 milioni sono beni comuni non censibili, cioè di proprietà comune e che non producono reddito, o unità ancora in lavorazione (circa 72.000).

OMI Stock immobiliare 2021
Non considerando gli immobili del gruppo F che non producono reddito, i beni comuni non censibili e gli immobili in lavorazione, le unità immobiliari censite sono pari, come detto, a oltre 66,5 milioni, di cui la maggior parte è censita nel gruppo A (circa il 54%) e nel gruppo C (quasi il 43%), dove sono compresi, oltre ad immobili commerciali (negozi, magazzini e laboratori) anche le pertinenze delle abitazioni, ovvero soffitte, cantine, box e posti auto.
La restante parte dello stock, il 3%, è costituita da immobili censiti nei gruppi a destinazione speciale (gruppo D: 2,5%), particolare (gruppo E: 0,3%) e d’uso collettivo (gruppo B: 0,3%).

In termini di rendita catastale, la quota maggiore è ancora rappresentata dagli immobili del gruppo A e C, che corrispondono a quasi i 2/3 del totale.
Le unità del gruppo D rappresentano, di contro, una rilevante quota di rendita del patrimonio immobiliare italiano, oltre il 28%, a fronte di una quota di solo il 2,5% in termini di numero di unità.


Quadri riassuntivi Numero Unità Immobiliari per tipologia di intestatari:
Lo stock immobiliare italiano nel 2021 è aumentato dello 0,9%, oltre 620.000 unità più del 2020.
Nel 2021 lo stock immobiliare è per circa l’88% di proprietà di persone fisiche (PF), poco più dell’11% circa è detenuto da persone non fisiche (PNF).
Una quota residua, circa lo 0,2%, riguarda proprietà comuni ossia BCC.

Per quanto riguarda le composizioni dello stock di ogni singolo gruppo di immobili rispetto agli intestatari catastali, risulta evidente la quota predominante di unità immobiliari con intestatari persone fisiche nei gruppi A e C, intorno al 90%, meno accentuata per le unità della categoria A/10 (Uffici e studi privati), con poco più del 56% detenuto dalle PF.
La quota di stock con intestatari persone non fisiche si mantiene oltre l’80% per le unità dei gruppi B ed E e risulta prevalente (circa il 55%) anche per gli immobili censiti nel gruppo D.


Quadri riassuntivi Rendite Catastali per tipologia di intestatari:
La rendita catastale complessiva attribuita allo stock immobiliare italiano ammonta, nel 2021, a oltre 38 miliardi di euro, di cui quasi il 61% relativo ad immobili di proprietà delle persone fisiche (circa 23,2 miliardi di euro) ed il restante 39% circa (quasi 14,9 miliardi di euro) detenuto dalle PNF.
Risulta pari a poco meno di 40 milioni di euro (solo lo 0,1% del totale) la rendita catastale dei Beni comuni censibili.

La rendita catastale, rispetto al 2020, è aumentata di circa 200 milioni di euro, +0,5%.
La distribuzione della rendita catastale secondo la tipologia di intestatari per i diversi gruppi di immobili, evidenzia per i gruppi A/10, B, D ed E la quota preponderante delle rendite catastali delle unità di proprietà delle persone non fisiche.


STOCK IMMOBILIARE A DESTINAZIONE RESIDENZIALE

OMI Numero immobili categoria A per tipologia intestatari
Quadri riassuntivi Numero Unità Immobiliari per tipologia di intestatari
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Le unità immobiliari censite nelle categorie catastali del gruppo A, dalla categoria A/1 alla A/11 con eccezione della A/10, sono ad uso abitativo (d’ora in avanti “abitazioni”) e, al 31/12/2021, risultano pari a circa 35,4 milioni, circa 115.000 unità in più di quelle rilevate con riferimento al 2020.

Nel dettaglio delle singole categorie, sono aumentate anche nel 2021 le abitazioni nelle categorie A/2, A/3 (abitazioni civili e di tipo economico), A/7 (villini), e A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi), tutte con tassi inferiori o comunque prossimi all’1%.
Sono diminuite, di contro, le abitazioni signorili (A/1), le abitazioni popolari (A/4), le ville (A/8), i castelli e i palazzi di pregio (A/9) e, con tassi più accentuati, le abitazioni di tipo ultrapopolare (A/5, -2,2%) e rurale (A/6, -2,5%).

Quasi il 90% delle unità residenziali è censito in catasto tra le abitazioni civili (A/2), economiche (A/3) e popolari (A/4).
Lo stock abitativo è soprattutto di proprietà delle persone fisiche, oltre 32,8 milioni di unità, quasi il 93% del totale.
Alle PNF risultano intestate poco più di 2,5 milioni di unità e sono circa 20.000 le abitazioni tra i beni comuni.

Tra le categorie catastali delle abitazioni, quelle che presentano una maggior quota di unità delle PNF, rispetto al dato complessivo, sono le abitazioni di maggior pregio (A/1, A/8 e A/9) e le abitazioni tipiche dei luoghi (A/11).


Quadri riassuntivi Rendite Catastali per tipologia di intestatari:
Alle abitazioni censite al 31.12.2021 negli archivi catastali italiani corrisponde una rendita pari ad oltre 17,3 miliardi di euro, circa 95 milioni di euro in più del 2020.
Lo stock abitativo di proprietà delle persone fisiche presenta una rendita catastale complessiva pari a poco più di 16 miliardi di euro, il 93% circa del totale.

La rendita attribuita alle abitazioni delle PNF è pari a poco più di 1,2 miliardi di euro ed è pari ad oltre 7 milioni di euro per le abitazioni censite tra i beni comuni.
Sempre in termini di rendita catastale, la quota delle abitazioni di proprietà delle persone non fisiche supera il 20% per le abitazioni signorili (A/1), le ville (A/8) e le abitazioni tipiche dei luoghi (A/11) ed assume particolare rilievo, oltre il 60%, per le abitazioni di maggiore pregio (A/9).

La media nazionale della rendita catastale di un’abitazione è di 490 euro, con valori superiori ai 3.000 euro per le abitazioni signorili (A/1), le ville (A/8) e le abitazioni di maggior pregio (A/9), e punte superiori ai 6.500 euro per le PNF (A/9).
Inferiori a 100 euro sono le rendite medie delle abitazioni popolari, ultra popolari o tipiche dei luoghi.


Quadri riassuntivi Consistenze medie per tipologia di intestatari:
L’abitazione media censita in catasto ha 5,5 vani, leggermente più piccola quando è di proprietà delle PNF e con 4,5 vani, in media, quando si tratta di un bene di proprietà comune.

La superficie media delle abitazioni censite negli archivi, calcolata come rapporto tra la superficie catastale complessiva e il numero di unità, è pari a circa 118 m2 al 31 dicembre 2021.
Nel dettaglio, è:

  • 126 m2 per le abitazioni in categoria A/2;
  • 110 m2 per le abitazioni in A/3;
  • inferiore a 100 m2 per le abitazioni in categoria A/4, A/5, A/6 e A/11;
  • circa 300 m2 per le unità nella categoria A/1;
  • circa 500 m2 per le unità in A/8;
  • ben oltre i 600 m2 per le unità in A/9.

Fonte: OMI – STATISTICHE CATASTALI 2021 | Catasto edilizio urbano – 21 luglio 2022