OMI | Statistiche catastali 2022: stock immobiliare residenziale con circa 126.000 unità in più sul 2021 (+0,4%), quasi il 90% del totale nelle categorie A/2, A/3 e A/4

Immagine delle Statistiche catastali 2022, ovvero dello stock immobiliare residenziale

All’interno delle ‘Statistiche catastali’, pubblicate oggi, sono riportate le specifiche indicazioni relative allo stock immobiliare residenziale del 2022.

Analizzando i dati si rileva come le abitazioni censite nelle categorie catastali del gruppo A (dalla categoria A/1 alla A/11, con eccezione della A/10), al 31 dicembre 2022, risultano pari a circa 35,5 milioni, ovvero circa 126.000 unità in più di quelle rilevate con riferimento al 2021.

Nel dettaglio delle singole categorie, sono aumentate anche nel 2022 le abitazioni nelle categorie A/2, A/3 (abitazioni civili e di tipo economico), A/7 (villini) e A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi), tutte con tassi inferiori prossimi all’1%.
Sono diminuite, di contro, le abitazioni signorili (A/1), le abitazioni popolari (A/4), le ville (A/8), i castelli e i palazzi di pregio (A/9) e, con tassi più accentuati, le abitazioni di tipo ultrapopolare (A/5) in diminuzione del 2,1% e rurale, le A/6, in calo del 2,2%.

Immagine delle Statistiche catastali 2022, ovvero del dettaglio dello stock immobiliare residenziale

Quasi il 90% delle unità residenziali, inoltre, risulta censito in catasto tra le abitazioni civili (A/2), economiche (A/3) e popolari (A/4).

Lo stock abitativo è soprattutto di proprietà delle persone fisiche, oltre 33 milioni di unità, ovvero quasi il 93% del totale.
Alle PNF risultano intestate meno di 2,5 milioni di unità e sono circa 10.000 le abitazioni tra i beni comuni.

Quelle che presentano una maggior quota di unità delle PNF, rispetto al dato complessivo, sono le abitazioni di maggior pregio (A/1, A/8 e A/9) e le abitazioni tipiche dei luoghi (A/11).


Rendite Catastali per tipologia di intestatari:
Alle abitazioni censite negli archivi catastali italiani, corrisponde una rendita di oltre 17,4 miliardi di euro, ovvero circa 90 milioni di euro in più del 2021.
Lo stock abitativo di proprietà delle persone fisiche presenta una rendita catastale complessiva pari a poco più di 16 miliardi di euro, circa il 93% circa del totale.

La rendita attribuita alle abitazioni delle PNF, è pari a poco più di 1,2 miliardi di euro e ad oltre 3 milioni di euro per le abitazioni censite tra i beni comuni.
Sempre in termini di rendita catastale, la quota delle abitazioni di proprietà delle persone non fisiche, supera il 20% per le abitazioni signorili (A/1), le ville (A/8) e le abitazioni tipiche dei luoghi (A/11) ed assume particolare rilievo (oltre il 60%) per le abitazioni di maggiore pregio (A/9).

La media nazionale della rendita catastale di un’abitazione è di 491 euro, con valori che sfiorano i 3.000 euro per le abitazioni signorili (A/1) e le ville (A/8), sono intorno ai 2.300 euro per le abitazioni di maggior pregio (A/9), e punte superiori ai 6.500 euro per le PNF (A/9).
Inferiori a 100 euro sono le rendite medie delle abitazioni popolari, ultra popolari o tipiche dei luoghi.


Consistenze medie per tipologia di intestatari:
L’abitazione media censita in catasto ha 5,5 vani, leggermente più piccola quando è di proprietà delle PNF e con 3,3 vani, in media, quando si tratta di un bene di proprietà comune.
La superficie media, calcolata come rapporto tra la superficie catastale complessiva e il numero di unità, era pari a circa 118 m2 al 31 dicembre 2021.
Ovvero:

  • di 126 m2 per le abitazioni in categoria A/2;
  • 110 m2 per le abitazioni in A/3;
  • inferiore a 100 m2 per le abitazioni in categoria A/4, A/5, A/6 e A/11;
  • circa 300 m2 per le unità nella categoria A/1;
  • circa 500 m2 per le unità in A/8;
  • ben oltre i 600 m2 per le unità in A/9.

Fonte: OMI – STATISTICHE CATASTALI 2022 | Catasto edilizio urbano – 20 luglio 2023